TORINO - "Proporrò in Europa l'introduzione della scatola nera sulle auto. Lo farò al consiglio dei ministri in programma il 9 ottobre, anche se in via informale, perché il punto non è all'ordine del giorno". Lo ha annunciato a Torino il ministro Altero Matteoli, parlando con i giornalisti a margine di un convegno patrocinato dalla Regione Piemonte sulla navigazione satellitare.
"In Italia - ha ricordato Matteoli nel suo intervento - circolano circa 34 milioni di auto: in rapporto al territorio e agli abitanti non esiste un altro paese con un numero di auto tanto elevato. Questo provoca un grave problema di sicurezza, con costi sociali elevatissimi, come si è visto con i tanti gravi incidenti stradali fatti registrare durante l'estate".
"Quando ho lanciato questa proposta - ha sottolineato - si é scatenato un vespaio. Invece l'idea dovrebbe far riflettere, perché sapere che tutti i comportamenti al volante rimangono registrati nella scatola nera è grande deterrente nei confronti della trasgressione. Ma farlo solo in Italia non avrebbe senso, ecco perché lo proporrò ai ministri dei Trasporti europei, affinché si faccia questa scelta tutti insieme".
"Sull'arco alpino - ha ricordato Matteoli nel suo intervento - si è passati dai 19 milioni di tonnellate di merce circolanti nel 1967 agli oltre 150 milioni del 2007, senza avere costruito nessun nuovo valico". L'autostrada Roma-Milano, progettata per un traffico di 10 mila auto al giorno, sopporta oggi il passaggio di 90 mila auto. Le linee ferroviarie Milano-Venezia e Roma-Napoli sono sature, e sul mare le merci trasportate sono quasi raddoppiate e i container sono più che triplicati in otto anni
. Tutto questo, ha sottolineato il ministro "provoca gravi problemi di sicurezza, con un costo sociale stimato in 53 miliardi di euro, e rischia di portare al blocco della mobilità". Secondo Matteoli però "sarebbe un errore programmare nuove infrastrutture senza mettere in cantiere anche investimenti mirati a una maggiore sicurezza dei trasporti". In questo settore può entrare in campo l'aiuto in arrivo dalle nuove tecnologie. "Oggi - ha osservato Matteoli - il satellitare viene usato per farci trovare subito una strada o la stessa auto, in caso di furto. Ma le potenzialità sono molto maggiori, ed è necessario attivarsi per sfruttarle pienamente".
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