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40 morti e 781 feriti anche nell'ultimo fine settimana, nelle strade si continua a morire, protagonista principale di queste tragedie alcool e stupefacenti e troppo spesso a morire sono innocenti che si trovano casualmente di fronte al loro assassino. Si invocano leggi più dure e pene più severe, ma quando ti ritrovi davanti ad un GIP - vedi Tribunale di Firenze - , che proscioglie gli imputati perchè considera l'esito dell'etilometro portatile usato su strada una prova non penalmente valida, le perplessità non sono poche, resta sola una certezza: si vanifica l'operato di tutti coloro che quotidianamente spendono la vita al servizio dei cittadini mettendo a repentaglio la loro, è un prendere in giro vergognosamente il loro lavoro.
Questo è un Paese nel quale ormai non c'è più da stupirsi di niente, noi dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ci chiediamo a questo punto quale valore ha il Parlamento nel fare le leggi e quanto potere abbiano giudici e magistrati nel contestare e capovolgere le cose.
Mai vorremmo chiederci cosa proverebbero questi signori della legge se toccasse a loro, ai propri cari, ai loro affetti: che metro userebbero? Sarebbero poi in grado di quantificare quanto vale la vita della persona uccisa? Per combattere la strage stradale e dare giustizia ai superstiti siamo tutti chiamati ad un senso di responsabilità e collaborazione, c'è bisogno della sinergia di tutte le forze in campo: polizie, agenzie educative, gestori dei locali, giudici, mondo della comunicazione, sembra però non prevalere più il buon senso e il riconoscimento dei veri valori della vita.
Pierina Guerra e tutti i responsabili del Veneto dell'A.I.F.V.S.