Ciascuna delle foto riportate in
questo secondo opuscolo dedicato alle vittime della strada rappresenta un
amore lacerato; l'insieme è intollerabile per chi riesce a capire che
quei sorrisi e quegli sguardi, e gli interessi e le speranze che li
animavano, erano vivi davvero, e davvero hanno smesso brutalmente di
esistere.
Eppure
questo, venticinque, è il numero di morti che le strada italiane
"producono" ogni giorno: 9000 morti l'anno (è la stima
dell'istituto superiore di
Sanità per il 1998) fanno appunto, secondo u calcolo orribile quanto il
suo risultato, un morto ogni ora.
Ciò
significa che mentre scrivo queste righe, e mentre le leggete, uno di quei
sorrisi si spegne sull'asfalto, o in un'ambulanza, o in un reparto di
rianimazione; e che questo accadrà ancora ogni ora di ogni giorno e per
ogni settimana e ogni mese di questo 2000 nel quale nulla, in concreto,
sembra cambiare.
Si tratta, potete
vederlo, di bambini, di adolescenti, di giovani e di anziani; una folla
immensa, decine e decine di migliaia nel corso di una generazione; e per
tutti la fine è giunta di colpo; e tutti sono stati ugualmente uccisi non
da una fatalità ineluttabile ma proprio dalla mancanza di disciplina, di
regole, di controlli.
C'è dunque una
specificità della strage stradale che va al di là del dolore dei
superstiti, uguale per ogni perdita, e che sta nella sua spaventosa
ampiezza, nella drammaticità del suo verificarsi d'improvviso, nella sua
imputabilità a scelte precise di chi ha il potere e il dovere di
impedirla.
Ed è proprio la
"diversità" di questa strage rispetto alle altre morti - almeno
quanto il suo essere tremendamente uguale per ciascuno di noi - che ci
unisce, ci dà forza, ci spinge a ripetere "basta" a voce sempre
più alta.
Non che si debba pensare
solo a questo: la vita, per chi può, è sopratutto futuro, e serenità e
gioia; ma proprio perché sia questo, deve essere anche memoria: noi quel
sorriso lo abbiamo perso, agli altri vorremmo continuasse a scaldare in
cuore.
Marcella
Castellini*
*presidente dell’Associazione nel
2000
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