INTRODUZIONE AL QUARTO VOLUME |
Volume 4
Settembre 2002
A volte ci chiedono perché noi dell’Associazione siamo così poco
accomodanti, perché non cerchiamo di “mediare” con le istituzioni e gli
organismi preposti o
interessati al traffico sulle strade, dal Governo al Parlamento, alla
scuola, ai mezzi di comunicazione di massa e, già che ci siamo, con le
industrie dei motori,delle discoteche, dell’asfalto, con le assicurazioni,
con il vastomondo dei tecnici – carrozzieri, avvocati, periti ecc. -
che lavora e prospera proprio a partire dagli incidenti stradali.
Ci chiedono come possiamo
pretendere che chi può domani
uccidere o morire sulla strada
ci pensi anche solo un poco,
riduca la sua fretta anche solo di poco, quel tanto che basta per continuare
a vivere e a far vivere.
Ci chiedono perché siamo sempre così pieni di rabbia, perché insistiamo
in richieste impossibili da soddisfare - una prevenzione vera,
dall’educazione stradale al controllo a distanza alla responsabilità
patrimoniale personale di chi uccide o ferisce – e una giustizia vera, che
tenga conto della vittima oltre che del colpevole, che riduca lo strazio
dell’attesa, che ripari invece di deridere. E’ il quarto - e come gli altri riporta volti e storie di una strage dalle proporzioni spaventose. Quanti dovremo farne ancora?
Pina Cassaniti
Mastrojeni*
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