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Cominciamo dalla fine: a distanza di 15 anni non e
stato ancora possibile chiudere la vicenda giudiziaria seguita alla tragedia
che ha sconvolto la nostra esistenza: due giovani genitori privati del loro
affetto più caro a causa dell’incapacità e dell’incoscienza
altrui.
Finite le lezioni, Daniele sta tornando a casa
sullo scuolabus e già pregusta la festa di compleanno che in suo onore si
svolgerà più tardi. Non vede l’ora di scartare i regali. E in famiglia
tutto e pronto per un pomeriggio che si prevede felice.
Non sari così: in pochi fatali istanti la sventura
si abbatte sulla nostra casa, il buio più completo cala sulla nostra
esistenza.
Un autista subentrato all’ultimo minuto,
totalmente inconsapevole di dove abitasse lo abbandona, ultimo scolaretto
rimasto sul mezzo, sul ciglio della strada, in prossimità di un incrocio
pericoloso, nel momento in cui sopraggiunge un’auto a velocità
sostenuta.
L’impatto è tremendo; dopo dieci giorni di coma
Daniele vola in Cielo senza nemmeno un cenno di saluto.
Indescrivibile, terrificante, disperato lo strazio
che ne è seguito: non si dovrebbe poter sopravvivere alla morte del
proprio figlio.
Una sofferenza mai superata ma solo alleviata dalla
luce della fede, dall’unione coniugale, dall’affetto di numerosissimi
amici e dalla straordinaria solidarietà. della città intera.
Dal 1991 una scuola statale porta il suo
nome.
Attraverso questa pagina gridiamo ancora il nostro
lancinante dolore, preghiamo per tutte le vittime, ripetiamo la richiesta di
giustizia rimasta fin qui inesaudita.
Roberta Papa, Paolo Ortolani *
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Paolo Ortolani è responsabile dell’Associazione per
la provincia di Macerata
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