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Ora il cielo ha un angelo in più.
Luca,
uno splendido ragazzo di 15 anni, pieno di vita, un ragazzo che ben
conosceva il valore della famiglia e dell’amicizia, quella vera,
sempre disponibile con tutti: il figlio che ogni genitore vorrebbe
avere; Luca, che non è più con noi.
Era una
serata limpida, sicuramente era felice quando è salito sul motorino di
Umberto, “suo amico”, per fare un giro e tornare a casa.
Erano le 23,20 dell’8 maggio 1999.
Improvvisamente
un’auto guidata da una signora, classe 1928, a causa della vista
assolutamente deficitaria della stessa, o della sua età, investe il
motorino.
Luca viene schiacciato, Umberto rimane in ospedale 8 giorni.
Dai
rilievi effettuati risulta che l’ultrasettantenne guidatrice non ha
neppure tentato di frenare.
Risultato:
non solo la giustizia ha assolto la conduttrice dell’auto, non
essendoci testimoni oculari ma, addirittura, Umberto, proprietario e
conducente del motorino (i cui genitori non abbiamo mai avuto il
“piacere” di conoscere), si difende con una facile dichiarazione
suggeritagli dal suo legale: “non ricordo”.
Oltre ad avere
perso il nostro tesoro, stiamo lottando giorno dopo giorno per la
Verità che, a quanto pare, sta a cuore solo a noi.
La
mamma e il papà di Luca
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