Giuseppe Facchini, 18 anni - Barge (CN) - 12.2.1979 - 1.3.1997  
Giuseppe Facchini

Cosa dire di Giuseppe, ragazzo d'oro, affettuoso, generoso, amico di tutti?

Figlio unico, bambino introverso e timido dopo la separazione dal padre, si era aperto alla vita e al mondo e, crescendo, aveva aumentato la vivacità, la spensieratezza e la voglia di vivere.

I suoi modi gentili, il sorriso buono, il carattere dolce lo avevano portato ad avere tanti amici e a farsi amare da tanta gente quando da Torino ci siamo trasferiti a Barge. Un nuovo padre, una vita serena e degli affetti profondi lo avevano fatto crescere bene. Fra lui e me c'era un rapporto molto speciale, non il tipico rapporto madre-figlio ma molto di più: sorella-fratello, amici, un legame viscerale.

Il 1° marzo 97, sabato, Giuseppe era uscito di casa alle 20,20 per andare con gli amici in pizzeria; a qualche chilometro da casa la Opel Corsa sulla quale viaggiavano veniva affiancata per un sorpasso da una Opel Tigra 1600, condotta da un diciottenne dello stesso paese che, perso il controllo della vettura per la velocità, mandava fuori strada la Corsa dove Giuseppe era trasportato: questa cominciava a carambolare e Giuseppe, sbalzato fuori dal finestrino, cadendo batteva il cranio nella cunetta adiacente e moriva sul colpo.

Ho saputo della scomparsa di mio figlio dopo alcune ore dai Carabinieri: non ho potuto vederlo perchè mi è stato vietato.

Il guidatore della Tigra e la sua famiglia non si sono degnati fino ad ora di chiedere scusa.

Il processo penale si è concluso il 24 marzo 2000 con la beffa del patteggiamento: per due uccisi il colpevole ha avuto 14 mesi con la condizionale, mentre il codice prevede il carcere fino a 12 anni.

E di Giuseppe, 18 anni appena compiuti, mi restano solo i ricordi di ciò che è stato e non sarà più; l'angoscia straziante per la sua mancanza, e i sogni per una vita felice cui l'incoscienza umana ha messo la parola fine prima dell'inizio!

Giuseppe,
i tuoi sogni, le tue aspirazioni,
si sono infranti in un attimo
sul ciglio di una strada.
Adesso, nella luce di Dio,
puro come un angelo,
prega per chi ti ha tanto amato
e ti porterà sempre nel cuore.
                                      mamma

mamma Rosalba*

*Rosalba Serafino è responsabile per la provincia di Cuneo

associazione italiana familiari e vittime della strada