Enrichetta Giammarinaro, 29 anni, Roma, 12.4.1966 – 3.11.1995


 
Enrichetta è una ragazza dolce tenera e affettuosa, con una spiccata sensibilità artistica, la sua grande passione è la danza classica: la studia fin da bambina con rigorosa costanza e disciplina, si laurea al corso di perfezionamento dell’Accademia nazionale di danza classica di Roma, lavora in diversi teatri  italiani e a Roma finalmente apre una Scuola di danza classica  …. ma quanto è difficile parlare ora di te e di noi, della nostra infanzia, delle nostre conversazioni su tutto e tutti, dei tuoi spettacoli e delle fatiche che li precedevano; mi mancano i Natali passati insieme tu la mamma ed io, le nostre intese, le nostre risate, la certezza di poter sempre contare su di te come tu su me, mi pesa non potere più condividere con te la vita: nell’ultimo anno eravamo soddisfatte di quello che avevamo raggiunto dopo tanti sacrifici, progettavamo il futuro, tu desideravi dei bambini, sognavamo una tavola con tanti piccoli attorno.
    Tutto è finito alle 9,30 del 31 ottobre del 95: eri andata a prendere l’autobus che ti avrebbe portato alla tua solita lezione di danza, quel pazzo entrò con l’auto nella corsia preferenziale degli autobus a una velocità tale da fargli perdere il controllo, sbandò contromano, salì sul marciapiede: l’azione fu così fulminea da non darti il tempo di scansarti.
    Trauma cranico, tre giorni di coma profondo, poi la fine.
    Quante volte ho cercato di indovinare i tuoi ultimi pensieri, quante volte in quei terribili giorni sei venuta a salutarmi e abbracciarmi in sogno! E come è difficile pensare che questa storia mi appartiene, che è proprio di noi che sto parlando!  Mi ripeto che è un incubo, non può essere vero che non ci sei più; poi riapro gli occhi …
     A chi ti ha uccisa, sei mesi “con i benefici di legge”: gli è bastato chiedere il patteggiamento per  far saltare il processo, per ucciderti  di nuovo, questa volta con la benedizione della “giustizia”.
     La scuola di danza è stata chiusa per sempre, io non riesco più a lavorare serenamente, presa ancora, dopo 5 anni, dall’amore che mi legava, che mi lega a te, dai ricordi e dalle emozioni che li accompagnano; a volte dolci, è vero, come eri tu, tanto da sentirti ancora accanto:  almeno questo non hanno potuto togliercelo.

                                         la mamma Susanna Angelo
                                        
la sorella Giovanna Cinzia 

Ora tutto è silenzio

L’aria del tempo diffonde note musicali
che mi portano profumi ed emozioni vissutI con te Enrica,
Il nostro doloroso pianto d’amore echeggia commosso
dove lo spazio e il tempo non esiste.
Avvertimenti silenziosi e prematuri
della tua migrazione verso un universo parallelo
non so quando arriverà la mia stagione per migrare
ma so che il mio tempo si è fermato
e sarà una lenta migrazione
oltre le tracce che hai lasciato dietro di te Enrica
e solo allora il tempo ritornerà a pulsare
e le nostre anime a vivere …..

                                a Enrichetta da Cinzia

 

associazione italiana familiari e vittime della strada