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Fin dalla prima adolescenza Federico si era contraddistinto per la gioia e la voglia di vivere con gli altri
e per gli altri.
Boy-scout fin da piccolo, sulle orme delle tradizioni familiari, ne aveva frequentato i gruppi fino a quando
l'impegno del servizio militare glielo aveva consentito.
Impegnato nel volontariato si era concretamente interessato ai servizi antincendio e barellieri aderendo
all'Associazione della pubblica assistenza.
Anche quando ha intrapreso la carriera militare, iniziata con il servizio di leva e che lo ha visto
promosso fino a maresciallo paracadutista attraverso numerosi corsi di specializzazione, ha sempre scelto
di partecipare a missioni al servizio della sicurezza dello Stato e della pace, partecipando tra l'altro
all'operazione "Vespri siciliani" e alla missione in Bosnia Erzegovina.
Tornava a casa ogni volta felice per il contributo dato e per i pericoli evitati.
Ma un pericolo ben più subdolo, rappresentato dalla stupidità umana, dall'ingordigia e dalla malafede
che riempiono le strade italiane e che ci attendiamo siano giudicate con la dovuta severità, ha spento
per sempre il suo sorriso.
Non sappiamo se e chi abbia causato la tua caduta ma sappiamo che ti ha ucciso una longherina di guard-rail
irregolare e scoperta, elemento di morte invece che di protezione.
Federico, la tua perdita sarà per tutti noi, cui manchi così tanto, motivo per rivendicare con forza e
in tutte le sedi una diversa politica della sicurezza stradale ed una giustizia molto più attenta a
questi argomenti, visto che nelle aule dei Tribunali tanti come te vengono uccisi una seconda volta.
la mamma Simonetta, il papà Giuliano, i fratelli Gian Marco e Raffaello
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