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Valeria
non immaginava che nell'ultimo giorno di primavera, il 20 giugno del '97, a soli 17 anni e
mezzo, avrebbe lasciato in maniera fulminea e violenta questo mondo. I familiari non
sapevano che il sorriso sul volto di Valeria, mentre si accingeva ad uscire con il
fratello, sarebbe stato l'ultimo sorriso per loro, e ignoravano di ascoltare, nel saluto,
le ultime parole per loro.
Valeria stava compiendo un meraviglioso percorso di crescita, caratterizzato da grande
impegno, disponibilità, gratitudine e gioia, un cammino di conoscenza e d'amore
interrotto per sempre dal comportamento irresponsabile di chi ha condotto una Lancia Delta
integrale da rally come un pilota di Formula Uno, nella Via Università, piccola strada
del centro di Messina attraversata da incroci: Valeria è stata investita e uccisa sul
marciapiede di fronte alla porta di casa.
Il fratello Marcello ha riportato ferite, commozione cerebrale e trauma cranico, L'amico
che era con loro ferite gravissime, restando in coma per diversi giorni.
In famiglia facciamo i conti col dolore sopportando non solo lo strazio della perdita, ma
anche la beffa dell'imbroglio perchè, come spesso accade, chi ha commesso il reato tenta
di stravolgere la verità dei fatti per diminuire la propria responsabilità, a spese del
sangue innocente, sicuro di trovare l'appoggio della giustizia.
Questa infatti, calpestando i diritti della vita distrutta e principalmente il diritto
alla verità, applica a tappeto il vergognoso ed offensivo strumento del patteggiamento o
del processo per rito abbreviato.
Così facendo, annulla le differenze tra gli omicidi colposi, azzera la responsabilità
dei colpevoli e contribuisce a mantenere la strage, poichè diffonde nella società il
messaggio che si può impunemente continuare a delinquere.
Valeria,con le sue parole, forti come la roccia, ci incoraggi a reagire a tale malcostume
per difendere la vita, indicandoci la via: credere nei valori. "Fatti coraggio,
sorridi nelle difficoltà: la vita è una prova per tutti, un dovere da compiere con
amore, un sogno da realizzare, opponendo, alla paura di eventuali sconfitte, la sicura
adesione di ciascuno a ciò per cui vale la pena vivere".
Pina Cassaniti Mastrojeni*
*responsabile provincia Messina e
componente del direttivo nazionale |