Giovanni Nardone , 4 anni - Venticano (AV) 25 gennaio 1994 - 8 febbraio 1998

    Giovanni nasce come un prodigio il 25 gennaio 1994, entra a far parte della schiera degli angeli a soli 4 anni.
     Indossava la maschera del coraggioso D’Artagnan quando nel pomeriggio dell’8 febbraio ’98 ci siamo recati alla villa comunale per trascorrervi le ore liete del carnevale; e ricordo lo stupore sul suo volto quando incontrava altri bambini in maschera e come unl eale moschettiere si divertiva a sguainare la spada incitandoli a giocare con lui.
     Una spada-giocattolo può servire a divertire un bambino, non può certo fermare la folle corsa di un’auto guidata da un irresponsabile ragazzo di 19 anni che percorre ad alta velocità la strada principale del paese e che quando incontra sul suo cammino il moschettiere lo investe facendogli fare un volo all’indietro di trenta metri: l’impatto tra la macchina e il gracile corpo è così violento da provocare la rottura del faro e danni alla carrozzeria della Fiat Uno.
     Giovanni ci lascia per sempre indossando la maschera di un redell’avventura, dietro la quale si nascondeva solo un tenero bambino al quale è stata negata la vita e che non ha potuto conoscere le due sorelline che ora ci sorridono.
     Il processo penale comincia e finisce nel marzo del 2000, quando il ragazzo chiede ed ottiene il patteggiamento: nove mesi di reclusione, ridotti a sei per il rito (si dice così e significa che chi dopo avere ucciso fa allo Stato il piacere di non dovergli fare il processo ottiene lo sconto di un terzo della pena) e naturalmente con la condizionale.
     Nella foto Giovanni sorride alla vita accarezzato da un raggio disole, ignaro che quattro ore dopo il suo sorriso sarebbe stato spento per sempre.
      Io non ti dimentico, noi non ti dimenticheremo mai.

Anna Diglio Nardone*       

*  responsabile dell’Associazione per la provincia ad Avellino

 

Con una astronave bianca
come la veste candida del mio battesimo
sono andato più lontano del sole:               
Sono asceso con Gesù al cielo!
Dio mi aveva mandato nel mondo
e voi con grande gioia
mi avete accolto come un prodigio.
Ora io sono tornato a giocare con Dio:
quant’è bello giocare e pregare sempre
senza mai stancarsi!
Non mi cercate tra i morti:
io vivo per voi e con voi                             
nella terra eterna dei viventi:
in Dio che ama me e voi
con amore infinito!
Dal cielo, un forte  bacione a tutti.

 

associazione italiana familiari e vittime della strada