Eleonora Negrin , 18 anni - San Mauro Torinese (TO) 14 dicembre 1983 - 8 gennaio 2002

     La mattina del 6 gennaio 2002, dopo una serata col suo gruppo Eleonora accetta un passaggio per tornare a casa su un’auto condotta da una ragazza che conosce appena, insieme con due amici di questa.
     Ad alta velocità in pieno centro abitato, la vettura sbanda senza controllo per 400 metri, demolisce col lato destro il pilastro in cemento di una cancellata e sradica una colonnina del gas, che fuoriesce facendo fuggire la conducente e gli altri due ragazzi rimasti illesi mentre Eleonora, gravemente ferita e incastrata nell’auto, resta per un’ora a respirarlo: vigili del fuoco e personale medico non intervengono perché, diranno, c’è pericolo di esplosione,  pericolo che dunque è giusto Eleonora corra da sola.
     Quando la tirano fuori è evidentemente troppo tardi: in coma, muore l’8 gennaio per edema cerebrale. 
     Secondo la volontà espressa in vita i suoi organi vengono donati. 
     Era, per me è ancora, una ragazza  sensibile, amata da tutti; tra i migliori nell’ultimo anno di liceo classico, aveva conseguito un diploma di inglese e la patente informatica europea; studiava con entusiasmo recitazione, la sua grande passione, ma era attenta ai disagi sociali, si impegnava contro la droga che considerava il più grosso problema per i giovani, aspirava al volontariato, credeva nella giustizia: sarebbe giusto che ne avesse, ora. 
      Invece la ragazza alla guida non viene sottoposta ai controlli necessari per alcool e stupefacenti; invece non le ritirano la patente; invece tenta, sostenuta dai suoi amici,  di addossare ad Eleonora la colpa dell’incidente e si deve lottare per dimostrare la sua evidente responsabilità; invece chiede, quando capisce che è nei guai, di patteggiare la pena per vivere tranquillamente la sua vita, mentre mia figlia 
      Mia adorata Eleonora, vorrei chiudere occhi e orecchie per non dimenticare la dolcezza del tuo sorriso, il suono giovane della tua voce.
       Ti ringrazio per avermi regalato questi bellissimi 18 anni.

Patrizia Massaro 
       

associazione italiana familiari e vittime della strada