Rita Ortenzi , 20 anni - Norma (LT) 9 aprile 1981 - 11 gennaio 2002

     La storia di Rita è iniziata il 9 giugno ’81 con la sua nascita, che ha portato nella nostra famiglia la gioia: era per natura una bambina dolce e crescendo ha dimostrato di essere sempre più dolce e socievole, determinata ma allo stesso tempo semplice e umile.
     Finite le medie si è iscritta al Liceo pedagogico, svolgendo intanto volontariato all’Ospedale santa Maria Goretti di Latina; e dopo il diploma si è iscritta all’Università arrivando seconda ai test di ingresso; è giunta sino al secondo anno di Scienze infermieristiche, facendo intanto un proficuo tirocinio in Ospedale e finanziandosi lo studio con borse di merito e lavori saltuari. 
     Mia moglie, io, il fratello, i nonni, così come il suo ragazzo e tutte e persone che lei aveva intorno, godevano della sua felicità, perché era così solare e vera nelle sue aspettative che trasmetteva voglia di vivere: per lei le cose che più contavano erano arrivare a finire l’Università, sposare il suo ragazzo, avere dei figli, ma anche dedicarsi ad aiutare le persone in difficoltà, perché voleva essere utile alla società.
      Una società che diventa però sempre più ingiusta, visto che l’artefice della nostra disperazione continua a guidare, a divertirsi, a fare progetti per il suo futuro, mentre a Rita e a noi lo ha tolto per sempre.
      La storia terrena di Rita è finita alle tredici di venerdì 11 gennaio 2002, mentre si recava all’Università sul sedile posteriore dell’auto di una sua amica, che era alla guida con la sorella a fianco, sulla provinciale che da Pontinia porta a Latina: un fuoristrada sbucato a 130 all’ora da una stradina comunale, senza rispettare lo stop debitamente segnalato, ha investito la loro auto scaraventandola in un fossato, ferendo le ragazze sui sedili anteriori e spezzando i sogni di Rita e della nostra famiglia.
     Rispetto alle persone che hanno causato l’incidente e che malgrado il fuoristrada distrutto sono rimaste illese non vogliamo vendetta ma abbiamo certamente il diritto di chiedere giustizia. 
      La aspettiamo da questa società che Rita tanto amava.

il papà, la mamma, il fratello              
   Carmine – Grazia – Luigi                
       

associazione italiana familiari e vittime della strada