Ennio Petrosino , 33 anni - Napoli - 20  marzo 1966 - 25 agpsto 1999
Rosa Zaza, 31 anni - Napoli - 12 ottobre 1968- 25 agpsto 1999

     

     La sera del 25 agosto 1999, sull’autostrada Bari-Napoli, Ennio Petrosino e Rosa Zaza, al rientro dalle vacanze trascorse in Croazia, sono stati travolti ed uccisi da una macchina di contrabbandieri carica di sigarette che ha invertito il senso di marcia a fari spenti attraversando uno dei tanti varchi aperti sulla A16, insidie occulte di tante strade statali e di quasi tutte le autostrade, insidie usate a volte per stupidità, più spesso e come in questo caso per delinquere, sempre con un gravissimo rischio anzi con la certezza di uccidere. 
     Ennio e Rosa tornavano alle madri, ai fratelli, agli amici, al loro mondo fatto di tante piccole cose di giovani sposi,  ma anche di lavoro e di impegno civile. 
     Vivevano nell’amore e per l’amore, senza arrivismi ed invidie, senza aspirare a scalare montagne per piantare bandierine di conquista, contenti della loro verde collina di colori e di suoni sulla quale tutti potevano salire per goderne con loro.  
     Rosa era sempre dolce e tenera, Ennio anche molto attento sia alle vicende politiche nazionali che alle innumerevoli difficoltà del vivere nella nostra città: un cittadino, come dalle tante lettere che ci ha lasciato, che esponeva i problemi di Napoli ai suoi amministratori e ne chiedeva o ne proponeva la soluzione. 
     La notte del 15 agosto era una notte calma, tiepida, l’autostrada non era trafficata, una condizione ideale per il rientro; ma Ennio e Rosa hanno incontrato la follia umana, la criminalità organizzata, il tradimento di chi lascia i cittadini esposti al doppio rischio della delinquenza e dell’inefficienza dei sistemi stradali.
     Alla loro vita spezzata per sempre dedichiamo il nostro lavoro contro l’incapacità e l’indifferenza di chi avrebbe dovuto provvedere a salvarla. 

Alessandro Petrosino*             

*co-responsabile dell’Associazione a Napoli

Cosa significa amarsi
se non prendersi per mano
e improvvisamente volare?
Ma noi siamo angeli con un’ala sola,
possiamo volare soltanto abbracciati.

associazione italiana familiari e vittime della strada