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Un animale che attraversa la strada d'improvviso; o un malore; o forse la mancanza di confidenza con la Cagiva 125
che aveva comprato e preso a guidare solo tre settimane prima dopo averla tanto desiderata.
Non sappiamo perchè Davide abbia perso il controllo della moto, quella domenica mattina, dopo avere lasciato
gli amici sul sagrato della chiesa di Tornaco; ma che sarebbe ancora qui, se non ci fosse stato quel palo
telefonico, questo lo sappiamo ed è questo che unisce al dolore la rabbia.
Davide aveva 16 anni, lavorava come operaio in una carrozzeria, giocava al calcio in una formazione giovanile;
un ragazzo serio e allegro come tanti, con speranze e sogni in testa come tanti; eppure per noi della famiglia,
e per tutti quelli che lo conoscevano, insostituibile e unico.
E' accaduto sulla provinciale per Gravellona, la sbandata lo ha condotto dritto contro il palo che è
stato tranciato di netto, di lì è caduto nella risaia; il medico giunto con l'elisoccorso da Novara
non ha potuto far nulla, Davide non c'era più.
La Magistratura ha chiuso il caso dopo 15 giorni, poi ha deciso di riaprirlo sulla base di gravi elementi;
noi continuiamo a chiederci perchè le linee che dovrebbero essere interrate sono invece ancora rette da pali
ai lati delle nostre strade; e se un giorno la morte di Davide avrà un motivo e un colpevole; e quanti
altri ragazzi come lui dovranno ancora morire, in quel modo o in altri, prima che chi può e deve
muoversi per evitarlo faccia finalmente il suo dovere.
i genitori e la sorella di Davide
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