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Cosa possiamo dire di Elettra?
Era una ragazza tutta d'oro, affamata di vita e di emozioni.
Quando suonava il pianoforte le sue dita volavano sulla tastiera e lei riusciva a suscitare le sensazioni più
tenere e dolci.
Amava il "metal", amava la giustizia, la decisione. . .
Amava andare all'università: primo anno di psicologia . . .
Poi in un attimo un tragico gioco ha spezzato la sua vita.
Giovanni Codogno, 20 anni, sotto effetto di droghe ed alcool voleva giocare, ha lanciato la sua macchina
verso Elettra ed altri ragazzi seduti accanto a lei in un parcheggio privato.
Elettra muore sul colpo schiacciata contro un muretto, Mirko Motteran rimane gravemente ferito.
L'uccisione di Elettra viene liquidata come un "normale" omicidio colposo, il Codogno nel processo penale avrà
1 anno e 2 mesi con la condizionale ed il ritiro della patente per 1 anno.
Niente scuse, niente pietà per i genitori di Elettra; anzi una amica del Codogno, scrivendo ad un giornale locale,
sottolinea l'importanza del gioco ed il fatto che i genitori non riescano a perdonare il "povero ragazzo"!
Il processo civile è ancora in corso ma sappiamo che la giustizia si befferà ancora una volta della vittima
lasciando sostanzialmente impunito un volgare omicidio.
Noi non riusciremo mai a perdonare, il nostro cuore è colmo di dolore, speravamo nella giustizia ma ci sentiamo
derisi ed abbandonati. . .
Noi non vogliamo che Elettra venga uccisa ancora. . .!
Se il chicco di grano caduto in terra muore,
produce molto frutto.     (Giov. 12, 24)
la famiglia di Elettra Radice
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