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A Tommaso in occasione del nuovo millennio – 1.1.2000
Mio
eterno amore, invano ti cerco
tra le mura di casa , in
attesa di un segno, di qualche
comunicazione anche indiretta.
Ti ho inviato gli Auguri di Natale. Oggi quelli
di
buon Anno, buon fine secolo
e buon inizio Millennio, te li faccio per iscritto. Spero che
Là dove ti trovi hai festeggiato come quando eri in vita.
Tua sorella è andata al veglione
con i tuoi amici, in discoteca al “Nomas” il locale che
frequentavi Tu.
Gli amici
non ti dimenticano, ti vogliono bene e vengono spesso a trovarti nel
luogo dove riposi.
Sei sicuramente contento per la festa che hanno fatto in tua
memoria il giorno 28 Dicembre al “Palacorvo”.
Figlio il vuoto che hai lasciato è incolmabile. Alla mezzanotte
il “Corvo” si era illuminato dai tanti fuochi d’artificiali.
Tutti in festa, tutto il mondo in festa, in me invece c’era solo
sgomento, c’era la tua figura, il viso pallido, profilo e lineamenti
perfetti, ma ormai spento privo del perenne sorriso, espressione senza
dolore, rassegnata, come se già sapessi
che era quello il tuo destino della tua breve vita.
Ho cercato , figlio, tutte le foto dell’incidente, ho voluto
vedere e sapere in che modo ho perso parte di me stessa. Il freddo del
cuore è trafugato in tutto il corpo, le mie carni erano gelide, che se
mi avessi provocato dei tagli non avrei sentito dolore.
Penso che tuo padre prova i miei stessi sentimenti, soffre tanto,
si isola e in questi giorni particolari di festa soffoca il dolore
bevendo a tavola qualche bicchiere in più.
Oggi
quando sono venuta al Cimitero volevo dirti tante cose, poi finisce che
piango, mi sono trattenuta , le lacrime non fanno bene a tuo
padre.
Tornando a casa, lungo
la strada di Marcedusa, tuo fratello Luigi si è ammutolito, guardava le
stelle. Io gli ho domandato che cosa pensava, lui mi ha risposto,
“figlio carissimo”, che pensava a Te e a quando giocavate alla lotta
sul lettone.
Poi ha ribadito: “mamma è vero che Tommaso non è
morto?” Io gli ho
risposto: “Tommaso non è più con noi, è morto, ma morire vuole dire
andare a vivere con Gesù in eterno.
Figlio non posso più negare, aiutami a dare risposte
giuste a domande innocenti e per me sempre dolorose”.
Presto comprerò un computer, ti scriverò lunghe lettere,
sarai sempre informato della vita che hai lasciato.
Ti
amiamo tanto.
mamma,
papà, Ines e Luigi
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