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Caro Ygor,
da quando sei nato sei sempre stato speciale.
Ogni tuo gesto,
gioco, pensiero era speciale, anche quando per qualche sciocchezza in
casa non girava bene, arrivavi tu e tutto passava, l’allegria arrivava
con te.
Siamo tutti
consapevoli che la tua bellezza interiore ed esteriore ci ha presi,
contagiati così tanto da lasciare in noi tutti un segno indelebile.
Forse era troppo
bello, per questo ti hanno rubato portandoti via da noi.
Quella sera sei
uscito come sempre con il tuo “mezzo”, il tuo motorino lo chiamavi
così, era la sola cosa che avevi e volevi per spostarti.
Qualche ora, poi eri
ormai a casa, mancavano appena duecento metri, non ti sono stati
concessi.
Sei stato fermato da
qualcuno, da un’auto pirata, sei stato colpito alle spalle, non te
l’aspettavi, non pensavi che quel mezzo ancora oggi sconosciuto ti
colpisse così brutalmente da strapparti alla vita, quella vita per te
tanto preziosa e perciò vissuta attimo per attimo.
Aiutaci Ygor a
capire perché è successo tutto questo, aiutaci ti prego perché da
quella notte maledetta in poi non è emerso nulla di nuovo.
Le indagini
fatte dalle forze dell’ordine finora non sono state secondo noi svolte
neanche sufficientemente, lo dimostra il fatto che dopo qualche ora
dall’accaduto ho voluto andare a vedere il luogo dell’incidente e lì
su ciglio della strada con tuo padre ho trovato e raccolto il tuo
orologio e tre pacchetti delle tue sigarette preferite.
Questo ci fa
pensare, capisci, abbiamo bisogno di avere qualche risposta, ne abbiamo
bisogno per poter riuscire ad andare avanti.
CIAO BELLO,
la
tua mamma, papà, Yuri e Silvia
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