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Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus
Fabio e Patrick Toscano
Fabio Toscano 14 marzo 1965 3 dicembre 1994
E d'un tratto non ci sei più.
Era un sabato, due giorni dopo il compleanno di mamma, ci eravamo sentiti e saresti dovuto venir giù, tu eri a La Spezia. Stavi rientrando a casa dall'ufficio, in moto, prudentemente come eri solito, con un tuo collega che ti seguiva in auto.
Poi una curva, conosciuta, ampia, ed una stradina alla tua destra che si immetteva sulla stessa.
Il tuo collega ti perse alla vista dato che era due vetture dopo, pochi secondi e ti vide in terra.
Qualcuno disse che una vettura era sbucata velocemente dalla stradina, attimi concitati in cui nessuno, dovendo pensare te, pensò a segnare targa. Si sa solo che per evitarla invadesti la corsia opposta finendo contro una vettura che veniva in senso contrario...non era colpa sua.
Eri ai 50km/h, non ne avevamo dubbio.
Respiravi ancora...erano le h. 14,45.
Ti portarono in ospedale e dietro di te giunse lo Staff medico della M.M.
Le condizioni apparsero subito serie, troppo serie, e la M.M. si offrì immediatamente per trasporto con elicottero all'ospedale di Genova ma...dissero che non c'era necessità...all'ospedale dove eri.
Ci telefonarono, noi a Roma, io in quel giorno ero a Terni per una gara e stavo rientrando. Finalmente riuscirono a contattarmi e giusto il tempo di rifare il pieno alla vettura e di prendere su mamma e papà e corsi da te.
Lasciammo Patrick a casa, con amici,eravamo certi di tornare presto: solo di incidente ci parlarono in principio, per non darci ansia lungo la strada.
Qualcosa mi agitava dentro però, sai, le sensazioni. Noi avevamo accordo che qualunque cosa ci fosse occorsa ci saremmo sempre telefonati tra noi prima, anche a costo di far tenere telefono in mano da altro ma con le nostre voci.
Non dissi nulla e cercai di tranquillizzare i nostri.
Ci chiamarono lungo la strada per sapere a che punto fossimo...ma i km erano tanti.
Richiamarono poi, iniziava a piovere sull'autostrada, e ci dissero che un auto dei CC. ci avrebbe attesi lungo il percorso per scortarci. Corsi ancor più.
Nel frattempo ti avevano trasferito a Genova, in ambulanza dato che l'elicottero non poteva più alzarsi per il maltempo.
Giungemmo alle h. 19,30.
Tu hai smesso di respirare alle h. 19,15.
Lo avevo capito, a quell'ora circa dato che l'auto di scorta spense le ...sirene e rallentò un po’.
Mamma chiedeva perché rallentavano ed io trovai scusa che erano in centro abitato.
Non ricordo papà ma...era muto.
Ci dissero quanto era occorso. Era pieno di Ufficiali della M.M., Medici e colleghi.
Non so cosa ho pensato, non so cosa è accaduto, non ricordo la reazione, ero svuotato.
Dissero che serviva purtroppo il riconoscimento. Venni io, non volevo ti vedessero loro così. Eri li, fermo, solo, ed io ero li, fermo, solo. Una carezza, la mia mano sulla tua.
Non abbiamo mai avuto certezza di nulla, è finita così. Ci consigliarono di andare a fondo riguardo i primi soccorsi. Dissi di no. Oramai non c'eri più e non sapevo con chi prendermela.
Ecco, hanno avuto così fine i nostri giochi, le nostre confidenze, nostri progetti. Rimase il vuoto, è rimasto il vuoto. Avevamo solo 20 mesi di differenza, tu più piccolo di pochissimo, quasi gemelli, sempre insieme, sempre complici.
Mi manchi, ci manchi. Patrick accusò moltissimo il colpo, era il nostro...giocherello, il cocco di casa.
Una parte di me è morta con te. Inutile ti dica di mamma, vero?
A presto Fabio.
Patrick Toscano 25 luglio 1971 6 febbraio 2005
Patrick...eravamo rimasti io e te, con le memorie di Fabio. Credevamo che peggio di così...Credevamo di aver pagato "tributo", tutti, alla vita qui.
Invece no.
Eri in procinto di comprar casa, una villetta su due piani da condividere con mamma e papà che andavano in pensione. Martedì 08 febbraio avevi appuntamento con l'agente immobiliare per gli accordi. Non ce l'hai fatta.
Domenica, 2gg prima, il destino ha voluto che tu incontrassi chi avrebbe messo la parola fine alla tua e nostra vita. A Te in modo più eclatante e definitivo.
Qualcuno che "non ti ha visto" ha deciso che era il momento di svoltare, per altro dalla parte sbagliata.
Erano le h. 17,10, nessuna via di fuga, l'urto, un volo lungo una...vita...ed un telo bianco a mettere la parola fine.
Ci hanno chiamati...ed anche questa volta non c'era la tua voce dall'altro capo, era una tua amica che era li con te.
Di nuovo di corsa, c'era traffico, non si arrivava mai, tu eri sulla via Pontina al km 80, noi sempre a Roma.
Ci dissero che eri in ospedale e li andammo ma..non c'eri, nessuno ci voleva dire, non sapevano come dircelo, avevano saputo di Fabio.
Alla fine, io stavo dando in escandescenza e giunsero in quel mentre i CC: non avevano parole, non sapevano come...ma io capii e gli chiesi dove fossi. Mi dissero di salire con loro. Il silenzio a bordo della vettura. Giungemmo, scesi che la vettura non era ancora ferma: il telo bianco, il tuo casco accanto a te, mille pezzi metallici intorno, all'interno di un distributore di benzina. Stavo sollevando il telo, mi dissero di no ma li guardai e mi lasciarono fare. Lo riabbassai, mi alzai e mi guardai tutto intorno.
Chiesi come fosse accaduto...
Mi accennarono e chiesi dove fosse il tipo. Non c'era, allontanato per controlli in ospedale dissero. Meglio così credo.
Anche tu sei andato via, anche tu ci hai lasciati da soli, hai lasciato tuo nipote...per lui eri il secondo papà, eravate sempre insieme ed io ero tranquillo.
E' finito tutto in quel mentre. Mamma e papà si sono spenti. Non so come facciano, son rimasto solo io. Una madre che ha cresciuto tre figli, con la massima abnegazione, vivendo per loro sempre, immaginando di nipotini e feste e quanto altro...ed ora...le sono rimasto solo io.
Poi, rimarrò da solo.
Accompagnavi mamma nelle cliniche per i controlli, la portavi a far spesa, ogni estate la portavi in Francia per un mese dai suoi parenti, partivate sempre tra il 9 ed il 12 settembre, sempre. Con l'auto o con il camper.
Non preoccuparti, lo farò io.
Non si vive più. Tutto ha perso il senso. Il senno mi aveva abbandonato, ora forse sto ritrovando un senso, devo essere di esempio ad Andrea, tuo nipote e devo dare tranquillità a mamma e papà.
Ho venduto anche il mio scooterone Patrick, hai visto mai che la sfiga...non si sia ancora voltata a guarda altrove?
Spero che tu e Fabio, ovunque voi siate...va beh...ci rivredemo , forse.
Per te mamma, perchè i tuoi Figli non vengano dimenticati in questa breve esistenza. Nessuno potrà mai sapere come fossero ma questo non ha importanza.
Perchè la loro storia, insieme a quella di tanti altri qui, possa esser d'aiuto in qualche modo.
Grazie A.I.F.V.S.
Sergio.
Data creazione : 23/04/2009 * 14:01
Ultima modifica : 03/02/2011 * 20:22
Categoria :
Pagina letta 48547 volte
Sergio non ti allontani da nessuno, siamo vicini di più di quello che pensiamo.Un abbraccio Ragazzi, con affetto,ilia
Commento n. 354
da Sergio il 19/10/2010 * 00:00
Oramai allontano sempre tutti da me, strano percorso, anche da Voi mi sono allontanato in fondo...lo ho permesso in qualche modo.Ci vediamo domani ragazzi, mi mancate...
Commento n. 353
da Sergio il 13/10/2010 * 21:54
Vengo qui, apro la vostra memoria e mi appaiono le vostre foto, normali, poi scorro...scorro...e vi ritrovo impressi su freddo marmo bianco, tra cuori ed ornamenti. Non è giusto, è sempre più ingiusto nella mia mente, non mi abituerò mai.Non siamo stati fortunati, no, come molti altri...purtroppo.Ognuno qui, come noi, torna indietro nel tempo con la memoria...senza trovar senso all'accaduto, senza una risposta al perchè questo abbia dovuto colpirci ed accompagnarci per tutta la vita..o simile.Sono qui, mi mancate tanto...
Signore, aiutami a capire che non devo continuare a piangere coloro che vivono presso di te. Essi hanno già Ciò a cui io aspiro. Vedono e toccano Ciò che per me è pura speranza. Sono immersi in quell’amore Nel quale desidero perdermi.
Vivi nella bellezza che non svanisce più, immersi nella gioia che nessun male offusca, fa’, Signore, che i miei morti mi conducano a te, mandino scintille e lucciole per guidarmi verso il regno di luce.
Concedimi il dono Di sentire il respiro dei morti, Di percepirli come i veri viventi, D’incontrarli ancora quando avrò vinto La morte con la morte. Rivestito di luce, ombra del divino, Inondata di gioia, Riflesso del tuo amore, Per tutta l’eternità Proclamerò con loro La tua misericordia.
Autore: Valentino Salvoldi
Commento n. 351
da Sergio il 07/10/2010 * 21:46
Amori miei, la mia stanchezza è grande, per tutti i motivi che, forse, sapete. Tutto è nuovo e nel contempo vecchio, è nuovo principio che nasce da un vecchio sempre presente, che non capisce. Non lasciatemi, mai.Vorrei tanto credere ma, non ho questa convinzione e mi illudo solo che diversamente siate sempre dentro di me, con me, sempre.
Ciao ragazzi, il pensiero c'è sempre anche se spesso sparisco...un abbraccio a Sergio
Commento n. 349
da Sergio il 27/09/2010 * 10:52
Il tempo scorre, lento e veloce a tratti. Dei giorni sembra fermarsi, degli altri fagocitarmi.
A tratti si vive di soli ricordi o di immaginare cosa sarebbe stato di noi se tutto questo non fosse accaduto, se solo fosse stato un brutto sogno.
Cadono gli stimoli a fare, costruire, sembra che quasi non si abbia più senso d'esserci, il presente non aiuta, troppi pensieri, quesiti.
Alla fine resta l'impegno del lavoro, guardando ad esso con la speranza che assorba, che sfinisca, che faccia giungere presto la sera.
Certo, la speranza che io possa ritrovare un po di serenità, un più grande senso, è sempre viva, voglio crederci ma non sempre è facile, alle volte ci vuol così poco per ricadere nella tristezza, sensazione che non mi abbandona mai ma che qualcuno è capace di lenire standomi vicino.
Vorrei avere anche io quella Fede che taluni hanno, poter trovare così conforto o speranza, che aiuti a proseguire pur non dimenticando ma, ahimè, non appartiene a me.
In me cova sempre la rabbia, quella rabbia che scaturisce dall'ingiusto, doppio, beffardo destino che ha voluto prendersi gioco di noi.
Non è giusto, non lo è stato. Non mi stancherò mai di ripetere che almeno uno doveva essermi lasciato, chè così più facilmente avremmo potuto ricordare l'altro facendoci forza l'un l'altro. Invece...
Aspetto, resto in attesa di vedere cos'ha in serbo per me questo insano destino o disegno.
Un giorno, forse, se mi sarò sbagliato, qualcuno dovrà darmi esauriente spiegazione. La spiegazione del perchè tanto dolore, mancanza, sofferenza, tristezza, rabbia, non senso, abbia deciso che noi dovessimo provare.
In attesa di questo, sono sempre con Voi, nei miei pensieri, nella mia cupezza a volte ben celata ed altre volte meno.
Mi mancate...
Commento n. 348
da Sergio il 24/09/2010 * 11:48
Eh, ragazzi, saranno gli anni che scorrono, sarà quel che volete ma...mi sto rendendo conto di essere divenuto più prevenuto che mai, intollerante, poco diplomatico. Oramai non sopporto più alcun dire al mio indirizzo, salto subito sulla difensiva...proprio io che della diplomazia e della pazienza avevo fatto un credo.
Saranno state le tante brutture che ci hanno colpiti, chissà...
Inizio a ritenere che sia vero il pensiero che dopo una certa età, quando il carattere è solidificato, e nel caso nostro peggiorato, si è assai meno propensi al voler comprendere gli altri, anche chi ci vuol bene. Da qui l'idea che la solitudine resterà a tenerci compagnia.
'nnaggia a Voi, non nascondo che ogni tanto provo sorta d'invidia...quantomeno siete liberi...se così si può dire, passatemi il termine ragazzi...Voi sapete cosa intendo.
Tu Fabio, con quell'aria beffarda pare voglia instillarmi ottimismo e tu, Patrick, con quel piglio corrucciato invece, pare il contrario...mah...arduo decifrarVi.
Ma vado avanti, nel bene e nel male, forte delle mie idee, dei miei pensieri, delle mie convinzioni.
Mi mancate...sempre troppo.
Commento n. 347
da Sergio il 21/09/2010 * 12:00
Ciao Ragazzi, finalmente riesco a rientrare. Mi siete mancati, triste il non potervi scrivere pensieri nei miei momenti bui.
Immagino sappiate già tutto però, o almeno lo spero o spererei.
Siamo come in un turbine che tutto tira dentro, non ci resta che attendere si torni a galla e vedere come appaia poi. Io sono fiducioso e ben disposto, in fondo, cosa può esserci di peggio?
Andrea è più sereno e per me questa è già una gran cosa, vale tutto quanto sto facendo, per il resto, per me, continuo ad attendere.
Mi mancate, mi mancate tanto.
Patrick caro, se solo fossi stato un po più attento a te, forse oggi non sarebbe tutto questo, almeno un po più "leggero". Almeno tu. Invece...
A presto, sono sempre con Voi, Siete sempre con me.
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