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Le vergogne - Vergogne del 2007

Vergogne 2007

-Inizia oggi la «tolleranza zero» contro chi guida sotto l’effetto di alcol e droghe o va troppo veloce.

04/08/2007
L’inasprimento delle sanzioni per le violazioni al codice della strada è stato approvato ieri dal Consiglio dei ministri, alla vigilia di uno dei giorni più caldi dell’anno per il traffico autostradale, e dopo un fine-settimana - l’ultimo di luglio - in cui si sono contate 39 vittime e oltre mille feriti.

ALCOL E DROGA

Per chi guida in stato di ebbrezza le misure elaborate dal ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, prevedono una scala di pene commisurate al tasso alcolemico: da multe fino a 2000 euro e arresto fino a un mese per un tasso fra 0,5 e 0,8 grammi per litro, al massimo che prevede pena pecuniaria fino a 6000 euro e arresto fino a sei mesi (oppure un anno di attività presso i servizi sociali) nel caso in cui il tasso superi il livello di 1,5 grammi per litro. Sanzioni analoghe dovranno essere applicate in caso di assunzione di droghe. Il decreto prevede anche multe più severe (da 148 a 594 euro e sospensione da 1 a 3 mesi per i recidivi) per chi parla al cellulare senza auricolare, ma anche per chi sia trovato a guidare senza patente (multa fino a 9000 euro), e per chi superi i limiti di velocità (multa fino a 2000 euro e sospensione della patente per un anno se si supera di oltre 60 km/h). Gli autovelox però dovranno essere segnalati. Inoltre da oggi i neo-patentati possono condurre auto solo con potenza inferiore ai 50 kilowatt per tonnellata, ed è assolutamente vietato portare in moto minori di 4 anni.

EMERGENZA ESTATE

Pur adottate in vista dell’emergenza estiva, le misure dovrebbero assumere carattere permanente. Su questo hanno raggiunto un accordo tutti i gruppi parlamentari, impegnandosi a convertire in legge il decreto se nel frattempo non sarà stato approvato un disegno di legge corrispondente. Critiche dall’Associazione dei familiari e vittime della strada, e dai consumatori. Secondo l’Adiconsum «è solo il minimo indispensabile», mentre per il Codacons «è inutile inasprire le pene se prima non si incrementa la prevenzione». Polemico anche il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero (Rifondazione), dopo che è stata bocciata la sua proposta di limitare la pubblicità degli alcolici: «Si cede alla lobby dei produttori», ha commentato.

04/08/2007
SICUREZZA STRADALE/ FAMIGLIE VITTIME: DL INADEGUATO,MISURE FACCIATA

Meglio prevenire: ecco le nostre 4 proposte
postato 1 giorno fa da APCOM
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Roma, 3 ago. (Apcom) - Le misure indicate nel decreto approvato oggi dal Cdm sulla sicurezza stradale "costituiscono più un monito che una censura definitiva, e riteniamo che potranno conseguire dei tiepidi risultati solo nel breve periodo: non vogliamo che un problema così grave continui ancora ad essere affrontato in modo inadeguato o con soluzioni di facciata". Lo sostiene, in una nota, l'Associazione italiana familiari e vittime della Strada.

"Affermare che chi guida ubriaco finisce in cella - spiega Giuseppa Cassaniti Mastrojeni, presidente Aifvs - significa infatti solo paventare una pena che non sarà mai espiata (se fino a due anni di pena non c'è detenzione, figuriamoci solo per qualche mese!) ed inoltre le misure di pena alternative indicate non possono trovare attuazione immediata perché hanno bisogno di regolamentazione, e ciò è impossibile in un decreto di emergenza, di breve durata".

"Noi continuiamo a ritenere che inasprire le pene sia un modo inadeguato di affrontare la sicurezza se prima non si è provveduto ad assicurare i controlli e se - continua l'associazione - non si è sollecitata la responsabilità degli enti e delle aziende in ordine alla prevenzione degli incidenti".

"Pertanto sottoponiamo ancora all'attenzione le efficaci misure di emergenza a costo zero da noi indicate, e capaci di portare a risultati concreti, che durino nel tempo: investire i prefetti della responsabilità di stabilire una efficace e coordinata redistribuzione delle forze dell'ordine nel territorio di loro competenza anche con l'eventuale e straordinario intervento dell'esercito. Questo perche' si effettuino controlli capillari per fermare ubriachi e drogati prima che ammazzino degli innocenti e che ciò rappresenti una certezza tale da svolgere davvero il ruolo di prevenzione affidato dai cittadini allo Stato, come avviene negli altri paesi civili;sanzioni per gli Enti ed i funzionari che nel loro territorio non raggiungano l'obiettivo fondamentale della diminuzione degli incidenti stradali".

Quindi, continua la nota, "perdita definitiva dei punti della patente nei casi in cui chi guida mette a repentaglio la vita degli altri (ubriachezza, droga, inversioni ad U in autostrada), sino a prevedere l'estrema sanzione della perdita definitiva della patente (si pensi a tutti coloro che hanno ucciso più volte degli innocenti guidando in stato di alterazione psicofisica). Ricordiamo che il Ministro Bianchi si era dichiarato favorevole a tale misura in un recente dibattito con un rappresentante della nostra Associazione. Si intensifichi poi l'informazione su tutti i mass media, e s'intervenga sulla Rai perchè rispetti gli impegni sottoscritti con lo Stato: garantire il pieno funzionamento del Cciss Viaggiare Informati, che per legge deve occuparsi di sicurezza stradale e, finanziato con denaro pubblico, assicura corretta ed oggettiva informazione. Non si può totalmente lasciare l'informazione nelle mani di società private!".

Per l'Associazione italiana familiari e vittime della strada "questi sono tutti provvedimenti che non prevedono alcun capitolo di spesa, ed anzi, con la riduzione della strage, contribuiranno a ridurre la spesa pubblica; sono misure che i politici sanno ed affermano siano idonee ad evitare che altre persone soffrano ciò che noi familiari di vittime della strada conosciamo e temiamo: non riusciamo a capire perché non si decidono ancora ad attuarle! Non vogliamo - conclude l'associazione - che un problema così grave continui ancora ad essere affrontato in modo inadeguato o con soluzioni di facciata".
  

OGGETTO: CI CALPESTANO GIORNO DOPO GIORNO, E NOI RESTIAMO IN SILENZIO!

Ricordo ancora le parole dette da Pina in un congresso tenutosi a Roma nel Febbraio scorso: " ....e il giudice mi disse: "Signora, il morto è morto. Pensiamo ai vivi."

Ho meditato tanto prima di decidermi a scrivere questa lettera, e sono stata tentata più volte di restare in silenzio, a bollire nel mio brodo. Ma tacere avrebbe solo contribuito a farmi arrabbiare ancora di più.

Ho perso mio fratello Alessandro in un incidente stradale avvenuto nel Febbraio 2005.

Dopo 2 anni e 3 mesi e 3 rinvii, il 31/05/07 abbiamo finalmente avuto l’udienza preliminare.

Ci hanno fatto entrare in una stanza con fascicoli e fogli sparsi ovunque. Tre sedie, una per il mio avvocato, una per l’avvocato dei miei genitori e l’altra per il difensore dell’imputato. Io, mio padre e mia madre siamo rimasti in piedi per tutta la durata dell’udienza.

Inizia a parlare il mio avvocato, e nel momento in cui viene proposta la costituzione di parte civile dell’AIFVS, tutto il procedimento prende una brutta piega. Il giudice ascolta con aria di sufficienza mentre il P.M inizia a scuotere platealmente la testa e prosegue per diverso tempo in questo teatrino deplorevole e meschino: soffia, sbuffa, alza gli occhi al cielo , scuote le mani volendo far capire che non ne può più di ascoltare. Ma il giudice non è da meno. Tenta di tenere un atteggiamento più contenuto, ma è vistosamente infastidito da tutte quelle parole che sicuramente ritiene offensive della sua autorità. Lo vedo, sta per scoppiare! E poi boom!

Ecco il botto:

" Ora basta. Tutti questi esempi sono per me inutili. Io sono qui per decidere se ci sono i presupposti per accettare la vostra richiesta. Il fatto che altri tribunali l’abbiano accettata non mi importa niente. Qui sono io che decido. E decido che questi presupposti non ci sono. La richiesta è respinta!" .

L’avvocato prova ad andare avanti cercando di riparare il riparabile, ma ormai è tardi. Il giudice inviperito e offeso, intima all’avvocato di tacere e di restare in silenzio fino a che LUI non gli darà di nuovo la parola. Aggiunge che è stato fin troppo comprensivo visto che lo ha lasciato parlare solo per rispetto dei familiari presenti.(Rispetto?)

L’avvocato si mette seduto in silenzio, ed inizia la cosa più offensiva, ingiusta ed iniqua a cui abbia mai assistito. La P.M. chiama il difensore dell’imputato, educatamente e con un sorriso. Lo invita a sedersi accanto a lei e dice:

P.M.: " Mi dica, cosa vuole?"

Avv.Dif.: " Ma.....non so….cosa posso chiedere?"

P.M.: " E’ lei che mi deve dire cosa vuole. Andiamo.....mi faccia una proposta...!"

Avv.Dif. (quasi in imbarazzo): " ....ma .....vista la gravità del caso (l’imputato che ha causato l’incidente stava guidando alle 7,30 di mattina sotto l’effetto di stupefacenti)...non chiederò le attenuanti generiche (era censurato e tra le diverse condanne ce ne erano 2 correlate all’uso di stupefacenti). C’è comunque da dire a sua discolpa che non ha invaso la corsia opposta

completamente....(una testimone che lo seguiva con la sua auto da diversi chilometri, ha dichiarato che l’imputato procedeva a zig zag su un raccordo autostradale, accelerando e decelerando bruscamente, dando l’impressione che si stesse addormentando, tanto che lei ha provato più volte a richiamare la sua attenzione con il clacson. Dopo l’incidente, l’imputato dichiarerà che si era distratto perché gli era caduto il cellulare dal sedile e si era abbassato per raccoglierlo. Quando si è rialzato si è trovato nella corsia opposta, con di fronte un camion che rimorchiava un ruspa per il movimento terra, e non ha potuto evitare l’impatto. Il camion senza più controllo, ha invaso la corsia opposta, scontrandosi con l’auto di mio fratello, trascinandolo e schiacciandolo contro un muretto di cemento armato. Le forze dell’ordine intervenute testimoniano che il giovane era in evidente stato confusionale).

P.M. e Giudice: " Ok. Guardiamo un po’...(sfogliano quel libretto dove presuppongo ci siano le TABELLINE con le quali fanno il conto della pena). Partiamo da 2 anni e 3 mesi. Poi togliamo questo, poi dimezziamo quello....Ok. Fanno 1 anno e 9 mesi. Poi c’è la pena pecuniaria....partiamo da € 588,00, poi togliamo questo e quello. Fanno € 180,00."

Io e miei genitori ci siamo guardati negli occhi, indecisi se piangere, urlare, scappare....o tutte e tre le opzioni insieme. Mi sembrava di stare in un film dell’orrore, ma purtroppo non era ancora finita. Usciamo dalla stanza, con gli avvocati che commentano la pena, quasi soddisfatti (signori miei, lo sapevamo che non potevamo ottenere di più. Abbiamo fatto tutto il possibile, e in fin dei conti gli hanno dato più di tanti altri casi).

Esce la P.M., si mette in un angolo e continua a sbuffare e a commentare con una donna l’ardire dell’avvocato nel proporre le sue tesi. Mia mamma si allontana piangendo. Dopo un po’ vado a vedere come sta. E’ seduta su di una sedia e piange, disperata, scuotendo la testa e ripetendo:"Non è giusto. Me l’hanno ammazzato un’altra volta. Scrivi a Prodi, al Presidente della Repubblica, loro devono sapere quello che ci hanno fatto!" Torniamo indietro per la lettura della sentenza e troviamo il mio avvocato che discute animatamente con la P.M.

Veniamo chiamati per la sentenza. Mio padre si rifiuta di entrare. Mia mamma, povera mamma, nel tentativo ultimo di mantenere un filo di dignità, un ultimo barlume di "onore" che poco dopo verrà meschinamente calpestato, dice piangendo, a voce alta: " Io voglio entrare e voglio che mi guardino negli occhi quando leggeranno la sentenza!"

La P.M. mette in scena l’ultimo atto della sua commedia tragicomica, e scuote la testa alzando gli occhi al cielo, facendo in modo che tutti quanti potessero vedere quel gesto plateale, un gesto che diceva: " Eccola, ma cosa vuole questa scocciatrice?"

Non potevo credere ai miei occhi! Non so cosa mi abbia impedito di buttarmi addosso a quella vipera, prenderla per i capelli e obbligarla a guardare gli occhi arrossati di mia madre per poi sbatterla contro un muro e urlarle che aveva appena tolto a mia madre l’ultimo briciolo di dignità che le rimaneva, e che nessuno avrebbe mai giudicato LEI per quello che aveva appena fatto!.

Siamo usciti, con gli occhi gonfi di lacrime e con il cuore a pezzi. La P.M. è uscita e si è subito dileguata. Poi è stata la volta del giudice (scritto con la lettera minuscola perché non merita neanche la maiuscola). Non ho resistito e mentre se ne andava senza neanche degnarci di uno sguardo, gli ho detto a voce alta (cosicchè sapesse chi stava parlando): " Ma non provate mai vergogna per quello che fate?". Apriti cielo!! L’illustrissimo giudice si volta di scatto e mi fulmina con lo sguardo. L’avvocato dei miei genitori si avvicina, mi chiude quasi la bocca, chiede al mio avvocato che mi faccia smettere: " La prego, dica alla sua assistita che smetta con questo atteggiamento. Lei non sa a cosa va incontro. Sa che la potrebbero arrestare?" E poi rivolto all’emerito giudice, quasi a simulare un inchino: " La perdoni signor giudice. La prego di non tener conto di quanto è stato detto".

Perché ho voluto raccontare questa cosa?

Perché con ogni probabiltà, VOI avete subito la stessa cosa. Perché se nel mio caso è stata la P.M. con la complicità del giudice, nel vostro caso può essere stato l’avvocato difensore dell’imputato, ma il risultato è sempre lo stesso: queste storie infami nessuno le racconta. Restano dentro di noi, e ci uccidono piano piano, ci tolgono la dignità, ci impediscono di vivere degnamente le nostre giornate. Se almeno tutte le angherie che subiamo ci rendessero più cattivi, troveremmo la forza di fare qualcosa. Ma purtroppo il dolore e la disperazione provocano in noi l’effetto contrario: restiamo senza parole, incapaci di ribellarci, e talvolta il dolore è così profondo che preferiamo fare del male a noi stessi che a coloro che questo male lo hanno provocato.

A chi giova questo silenzio? A tutti quanti, meno che a noi.

Sanno forse i nostri governanti quello che dobbiamo subire fuori e dentro le aule di tribunale? Hanno una vaga idea di come passiamo le nostre giornate? Sanno che i nostri genitori vanno avanti grazie agli psicofarmaci, o che poco dopo la morte del proprio figlio hanno avuto "inspiegabilmente" un infarto? Tra una trasmissione televisiva e un festino a base di cocaina, qualcuno ha informato i nostri politici nullafacenti che quei bastardi che ci hanno portato via figli e fratelli se la caveranno con qualche spicciolo e nulla più?

No. Loro non sanno. Sono distanti anni luce dalla vita reale e da tutto il marcio che ci circonda.

Noi perlopiù restiamo in silenzio. Di rado alziamo la testa per uno scatto di orgoglio e organizziamo qualche protesta sommessa o qualche lettera ai giornali. Allora LORO fingono un qualche interessamento alla faccenda e fanno un bel discorsetto, ipotizzano una piccola modifica, e ne parlano sui giornali come se avessero scoperto un vaccino contro il cancro. Ma solo per il tempo necessario a far calmare le acque, per aspettare che questa notizia scompaia dalle pagine dei quotidiani ......fino al prossimo morto. Allora si ricomincia tutto daccapo....

Voglio essere sincera con me stessa e con voi tutti: prima dell’udienza, credevo fermamente che fosse fondamentale attivarsi per la causa della prevenzione, perché "quando il fatto è compiuto, non c’è molto altro da fare, tanto nessuno ci ridarà nostro figlio/fratello/".

Ma francamente adesso penso che questa frase serva solo per giustificare e nascodere a noi stessi una realtà inaccettabile: sia come singoli individui che come associazione, non abbiamo ancora trovato il sistema per far sì che ci ASCOLTINO. E se non troviamo al più presto una soluzione a questa situazione divenuta oramai intollerabile, abbiamo fallito in uno degli scopi fondamentali del nostro statuto.

QUALE PREVENZIONE PUO’ ESSERCI DOVE NON C’E’ GIUSTIZIA?

Quale pentimento può esserci dove non esiste la benchè minima espiazione della pena?

Per quanto tempo continueremo ad accettare passivamente comportamenti disumani e sentenze inique, che con un rituale ormai automatico premiano l’assassino e umiliano il danneggiato?

Ritengo che l’Associazione debba prendere delle posizioni al riguardo. Ci sono delle iniziative già in atto? In caso contrario, cosa potremmo fare per far sì che quei palloni gonfiati ci ascoltino?

Abbiamo il preciso dovere di fare tutto ciò che è umanamente possibile per fermare questa situazione vergognosa, per noi stessi e per chi si affida a noi cercando conforto e aiuto.

Vi sarò grata per ogni idea o proposta da poter attuare.

D.C.

Avevo scelto il silenzio, ossia la strada che quasi tutti imboccano dopo aver assistito inermi alle sentenze inique della "nostra" giustizia.  pdf.gif



 
La superficialità della giustizia sostiene l'insicurezza sulle strade
Lo sfogo di un operatore di polizia municipale sulle corse clandestine
 
Giugno 2007
Salve.
Sono un operatore di polizia municipale che la notte tra il 6 ed il 7 settembre del 2002, ha partecipato ad una operazione, che ha avuto rilievo di carattere nazionale, tesa a reprimere il fenomeno delle corse clandestine.
 
Quella notte 12 agenti hanno lavorato continuativamente dalle 21 alle 06. Hanno identificato 500 persone, controllato 150 veicoli, sanzionati circa una trentina per importanti modifiche strutturali (per far andare le macchine come bolidi..) e hanno tratto in arresto 8 persone con relatii sequestri di veicoli, per aver gareggiato in competizioni clandestine.
La nostra incolumità è stata messa a rischi in diverse circostanze, che solo la calma e le reazioni professionali degli agenti hanno saputo scoraggiare.
 
Abbiamo lavorato per anni, abbiamo svolto indagini mastodontiche, abbiamo superato i giochetti di astuzia di alcuni difensori che hanno tentato di distorcere la realtà anche talvolta denunciando alcuni agenti che hanno dovuto difendersi (ricordiamoci che il rapporto era di circa 500 persone a 12 agenti).
 
Tutto ciò per arrivare a cosa?
Ad una sentenza di archiaviazione del procedimento per prescrizione dei termini.
 
E già.. Oggi è una giornata triste per la giustizia italiana. Oggi il giudice, su proposta dell'accusa, ha sentenziato la prescrizione del procedimento disponendo persino la restituzione dei "bolidi" sequestrati! Me ne sono andato dall'aula disgustato e per paura di assistere a delle scuse da parte del giudice a questi potenziali assassini..
 
Qualche anno fa una ragazza a San Lazzaro di Savena ha perso la sua giovane vita proprio in occasione di una di queste corse clandestine.
 
Questa è stata la molla che ha condotto il legislatore ad un insaprimento delle pene e la molla che ha motivato il nostro gruppo a reprimere "la prima" corsa clandestina organizzata in italia dopo la mdofica del testo normativo, con la speranza che una punizione giudiziaria sarebbe stata esemplare per le generazioni a venire.
 
Invece ci sbagliavamo! Le nuove generazioni oggi sanno che tanto la faranno franca.
 
Sinceramente mi sento, con tutto il gruppo di lavoro, amareggiato e deluso.
 
Sentenza del Tribunale di Bologna, sezione distaccata di Imola del 14 giugno 2007.
 
Spero che la vostra voce sia talmente forte da spaccare i timpani a chi di dovere, vero colpevole dell'insicurezza sulle strade.
 
Scusate lo sfogo.
 
Buon lavoro.
 
Il 2 giugno ero presente a Cantu’ in provincia di Como  insieme a tante bancarelle che vendevano di tutto Dai mobili vecchi alla bigiotteria.
Credo di amare piu’ di ogni persona delegata della associazione questo lavoro anche se a volte il dolore ci mette lo zampino, perchè sono in carrozzina per uno che ha fatto una inversione di marcia in tangenziale e che mi cambiato la vita in meglio perche’ mi ha dato la possibilita’ di lottare con la associazione…
Ma quello che e’ successo quel giorno non lo dimentichero’ mai.
Io ho due masse tumorali benigne e quando faccio le manifestazioni e’ mia abitudine preoccuparmi almeno che ci sia il bagno accessibile ai portatori di handicap
Costretta contro mia volonta’ a prendere i diuretici aspetto sempre di prenderli per vedere prima la situazione.
C’era un bar ed era apparso il sorriso.
“meno male e’ vicino ed e’ un bar”
ci credete?
Il sorriso e’ scomparso quando ho  visto la bellezza di 40 gradini.
Informata dai vigili che c’era un altro bar mi sono recata.
C’era un gradino ma ormai sono abituata visti i marciapiedi.
Chiedo gentilmente di farmi vedere il bagno e la barista mi dice che senz’altro il proprietario non presente in quel momento mi avrebbe fatto entrare dal retro.
Per andare in bagno”ha detto la barista c’e’ un gradino”
Dopo dieci minuti che ero sulla porta vedo una signora e chiedo di chiamare il proprietario.
Mi risponde che lei e’ la titolare e che dovevo aspettare che la barista finisse per aiutarmi.
Mi ha comunque invitato a usare i bagni del cimitero a un chilometro di distanza in discesa per andare e poi per tornare?
Me ne sono andata piangendo.
Ritornata allo stand mio marito arrabbiato ritorna al bar con me.
C’era il proprietario che ci investe con bestemmie e parolacce dicendo che mi avrebbe aiutato lui stesso ad andare in bagno dove c’erano 4 gradini
(nel giro di dieci minuti gli  operai hanno aggiunto 3 gradini)
ci ha minacciato e mio marito non e’ certo il tipo di subire minacce.
Ho promesso di scrivere ai giornali e al sindaco cosa che ho  fatto.
Per fortuna l’organizzatore ha chiesto ad un centro abbronzatura e mi hanno permesso di usare i servizi quando volevo, ma non ho bevuto e non ho preso i diuretici,
naturalmente prima di tutto questo  caos ho usato il bagno del cimitero e c’era un signore che non pratico di spingere la carrozzina salendo sul marciapiede per poco mi rivoltava dall’altra parte.
Poi per fare la salita ci ha pensato un altro signore.
Nel corso della giornata abbiamo parlato con le persone.
Mi hanno comprato un libro che avevo scritto io, ma soprattutto la bozza del libro che uscira’ aspettando altri scritti fatto dai bambini delle medie
di cui vi dico quelli che mi hanno colpito di piu’
E’ meglio andare piano o piangere disperati su un divano?

Niente vita spericolata
Cintura allacciata
La vita e’ assicurata

Basta un’ora per andare a cento all’ora
Basta un minuto per capire che e’ troppo tardi
Basta un secondo per non vederti piu’

Chi salva una vita salva il mondo intero
Per favore se andate nelle scuole e i bambini vi scrivono altre frasi come queste posso averne qualcuna?
Grazie scusate lo sfogo
Ileana

Data creazione : 06/06/2007 * 00:21
Ultima modifica : 04/08/2007 * 20:00
Categoria : Le vergogne
Pagina letta 22935 volte


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Opinioni su questo articolo


Commento n. 4 

da angeloantonio il 25/06/2007 * 18:24

Facciamo al piu’ presto questa manifestazione onoriamo i nostri morti la giustizia e’ vergognosa


Il nostro mondo è dominato dall’etica del movimento. Chi non si muove è perduto. Chi sta fermo è un ignobile ozioso, un sovversivo, un nemico del pil. Si fa un gran parlare delle infrastrutture di acciaio e cemento, di binari, autostrade, ponti, gallerie. Strutture che portano camion vuoti e macchine con una persona. L’auto è un accessorio del petrolio, serve a consumare petrolio, a far vendere petrolio. Una scatola di lamiera piena di gadget che ha la velocità media di un mulo.

L'economia della morte


E’ matematico: quando si costruisce una strada si inaugura una nuova contabilità dei morti che saranno in seguito ricordati con mazzi di fiori, cippi, lapidi, fotografie, le cui testimonianze sono ovunque. Piccoli cimiteri on the road. Circa settemila persone ogni anno muoiono sulle nostre strade, quasi venti al giorno. E un numero spaventoso, vicino a settantamila, è quello dei feriti, molti con lesioni permanenti. I giornali di provincia aprono sempre con la cronaca mortuaria del motociclista che si schianta contro un palo o con lo scontro frontale sulla statale. Negli ultimi trent’anni facendo due conti dovrebbero essere morte più di duecentomila persone.

I politici hanno cambiato strategia. Sono stanchi di sentirsi dire che non affrontano i problemi e che rifiutano il dialogo. Hanno deciso di metterci la faccia. Costi quel che costi. Sono i nostri John Cane, ma con la scorta. Se ci sono dei fischi da prendere non si tirano più indietro. E’ la nuova politica. Il cittadino fischia Prodi per le tasse, prende a pugni la macchina di Bertolaso per la discarica, ingiuria Cuffaro per gli inceneritori, lo psiconano a prescindere, e si sente meglio. E’ come andare allo stadio, serve per sfogarsi. Certo gli italiani vorrebbero andare oltre, passare alle vie di fatto, ma questo, per ora, non è conse


Commento n. 3 

da Eva il 23/06/2007 * 20:34

VERGOGNA.... NON ESISTE GIUSTIZIA.... per tutte le vittime della strada, non riesco a credere che per un ANIMALE, premetto che amo gli animali però questa cosa è assurda, se gli fai del male ti fai addirittura  tre mesi e/o anno di carcere, invece se qualcuno sta in macchina e uccide una persona, o più persone, che gli succedde?, NIENTEEEEEEEEEE, il vuoto nulla....

e dopo la lettera che ho letto sono ancora più arrabbiata perchè non c'è nemmeno RISPETTO, con ci posso credere.... che sia così!

io sto ancora aspettando che il rumeno che ha ucciso mia cugina, ubriaco,  abbia un processo.... è passato un anno ed è in giro felice e non è tutto GUIDA PURE UNA MACCHINA...

mi domando perchè? ? ? ? ? perchè non gli interessa a quei stronzi che sono i nostri politici?????? 

io so solo che è uno schifo... incredibile...!!! non ho più parole per descrivere quello che ho dentro è un misto tra rabbia e dolore... perchè sento che non posso aiutare mia cugina ad avere giustizia...!

perchè non c'è giustizia?

scusatemi tutti per il mio sfogo.... ! 

 

un bacio Eva!   

 


Commento n. 2 

da DA il 23/06/2007 * 16:27

LA VERGOGNA DI ESSERE CALPESTATI DALLA GIUSTIZIA!

leggendo l'ultimo articolo dedicato alle "vergogne" non posso fare a meno di scrivere e di portare alla vostra conoscenza  anche la vergogna e l'umiliazione di cui siamo vittime io ed i miei genitori da quasi due anni. anche io ho perso mia sorella in un incidente nel 2005 ed anche lei è morta per colpa di due individui che, supportati dai loro avvocati, continuano ad attaccarci ingiustamente, ma con arroganza e cattiveria che non credevo potessero esserci di fronte alla morte di persone, di esseri umani.ricordo ancora le parole del PM la prima volta che io e mio padre andammo a chiedere notizie. lui ci rispose che il fascicolo lo aveva sfogliato e non letto e che lei aveva fatto tutto da sola. subito dopo aggiunse che succedono tanti di quelli incidenti........come a voler sostenere che non tutti i fascicoli vanno letti e curati. vergogna: un pubblico ministero occupa quella sedia a cui è tanto attaccato perchè deve tutelare la parte offesa, deve fare tutte le indagini che la legge prevede. anche noi alle udienze, tranne che all'ultima, siamo rimasti in piedi perchè le sedie erano solo per loro, anzi, non hanno fatto neanche il gesto di offrirci un posto dopo appoggiarci vista l'emotività ed il dolore di quel momento. non ci hanno mai rivolto la parola, neanche per un misero "buongiorno". c'è un comportamento a dir poco allucinante in questi individui. allora perchè aprono le inchieste penali quando muore qualcuno se poi, non fanno nulla? non hanno voglia di lavorare, sono insensibili, non capiscono cosa vuol dire morire in un modo così facile (visto che ogni anno scompaiono paesi interi per incidenti stradali) e poi, si permettono anche di insultare e di non provare a comprendere il dolore per simili perdite, anche solo per un secondo. è vero, ci sono anche giudici che lavorano in modo onesto e coscienzioso, ma si contano su una mano. io ci sto ad abbracciare ogni iniziativa di questo genere.

 


Commento n. 1 

da rosalba il 21/06/2007 * 00:07

Gentile operatore di polizia municipale, comprendo il suo disgusto e la sua delusione sulla sentenza che non rende giustizia, forse quel giudice non ha famiglia, non ha figli, ha sottovalutato il problema, o forse come tutti i padri iperprotettivo perdona sempre e copre le malefatte dei propri figli, purtroppo non si rende conto di condannare a morte tanti giovani che certi della mancanza della pena mettono a repentaglio la propria ed altrui vita. Noi lottiamo per una giustizia certa e voi tutori della legge e dell'ordine dovete aiutarci!!!!!!!!!!

Rosalba Romano sede Potenza

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