Dieci anni sono passati, possono sembrare secoli o attimi da quando sei andato via, chi vive la stessa situazione capisce bene ciò che dico. Eri il nostro tesoro , il futuro, la persona che contava di più per noi e non averti più accanto fisicamente è ………………….. Sei cresciuto bene pur essendo figlio unico, sapevi farti amare e apprezzare da tutti, eri fiducioso verso gli altri, rimanevi deluso se alcune persone che conoscevi erano scorrette o opportuniste. Cercavo di metterti sull’avviso quando lo capivo e tu le difendevi per poi ammetterlo se t’accorgevi che era vero. Al liceo ti piaceva la matematica e avevi poca simpatia per l’italiano, non amavi scrivere i tuoi pensieri. Nel libro dedicatoti dai compagni di classe riprendo testualmente ciò che avevi scritto in un compito il 18 aprile del 1995: il mondo: Credere in un mondo migliore dove non ci sia egoismo, rancore. Dove ci sia altruismo, amore. Perché non farlo? Perché non continuare a sperare? Chi ce lo impedisce? ancora scrivevi sulla morte: Entrare in un tunnel buio e non uscirne più. Per inseguire una luce che mai si fermerà ad aspettarti. E’ la morte, di cui tutti hanno paura e di cui qualcuno aspetta l’evento per concludere la sua esistenza e stare in tranquillità. i compagni: non vogliamo commentare le tue poesie, bensì esporre qualche pensiero suscitato in noi. Esse esprimono dei sentimenti profondamente umani: il senso dell’amore e quello della fiducia in se stessi e negli altri; il sentimento d’incertezza, che domina la vita dell’uomo, temperato però dalla speranza. Siamo orgogliosi di aver avuto un compagno capace di provare simili sentimenti. alcune delle frasi dedicate ad Andrea dal suo insegnante: Non ti ho mai sentito sovrastare con la voce quella di un compagno o mia. Eppure, non era perché tu fossi estraniato dalle nostre discussioni, ma perché il tuo carattere era quello di una persona che rispetta sempre gli altri, anche con la voce. No, non eri invadente, non prevaricavi la classe volendo imporre i tuoi argomenti preferiti, eppure non tacevi: esponevi il tuo pensiero con compostezza, ma con sicurezza. Anche quando non parlavi con la bocca, parlavano per te i tuoi occhi, il tuo viso. Si intravedevano dei bagliori che testimoniavano la tua presenza anche in assenza di suoni E poi, Andrea, vorrei ricordare la tua presenza fisica forte, protettiva nei confronti di Emanuele. No, non eri solo un amico, ma un fratello maggiore per il tuo compagno di banco. Voglio aggiungere per ultimo il sorriso, il tuo sorriso, fresco e disarmante, vivo ed espressivo, comprensivo ed ironico. Eri e saresti diventato ancora più speciale crescendo, ma non ne hai avuto il tempo e neanche giustizia. Responsabilità al 100% scrivono… Ti sei ritrovato non conoscendo quel tratto di strada dentro l’acqua raccolta dai cordoli… non segnalati in modo adeguato. Uno dei testimoni mi diceva che il tuo sangue scorreva con l’acqua ed io non capivo…..ci sono tornata in altre giornate di pioggia e mi sono resa conto della situazione…..poi ad un certo punto è stato tutto diverso perché hanno effettuato le modifiche giuste… ora l’acqua non scorre più dove sei caduto . Non ci sei per chiedere giustizia….noi continueremo a cercarla perché non è giusto dare la colpa solo a te che non puoi difenderti…. anche altri hanno delle responsabilità e devono ammetterle. Andrea, ci hai lasciato dei bellissimi ricordi… sono sicura che sei sempre accanto a noi dandoci la forza di continuare . mamma
|