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Opuscoli 10° volume 2009: Fabio e Patrick Toscano

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Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada onlus

Fabio e Patrick Toscano
Fabio_e_Patrick_Toscano.jpg

Fabio Toscano 14 marzo 1965  3 dicembre 1994

E d'un tratto non ci sei più.
Era un sabato, due giorni dopo il compleanno di mamma, ci eravamo sentiti e saresti dovuto venir giù, tu eri a La Spezia. Stavi rientrando a casa dall'ufficio, in moto, prudentemente come eri solito, con un tuo collega che ti seguiva in auto.
Poi una curva, conosciuta, ampia, ed una stradina alla tua destra che si immetteva sulla stessa.
Il tuo collega ti perse alla vista dato che era due vetture dopo, pochi secondi e ti vide in terra.
Qualcuno disse che una vettura era sbucata velocemente dalla stradina, attimi concitati in cui nessuno, dovendo pensare te, pensò a segnare targa. Si sa solo che per evitarla invadesti la corsia opposta finendo contro una vettura che veniva in senso contrario...non era colpa sua.
Eri ai 50km/h, non ne avevamo dubbio.
Respiravi ancora...erano le h. 14,45.
Ti portarono in ospedale e dietro di te giunse lo Staff medico della M.M.
Le condizioni apparsero subito serie, troppo serie, e la M.M. si offrì immediatamente per trasporto con elicottero all'ospedale di Genova ma...dissero che non c'era necessità...all'ospedale dove eri.
Ci telefonarono, noi a Roma, io in quel giorno ero a Terni per una gara e stavo rientrando. Finalmente riuscirono a contattarmi e giusto il tempo di rifare il pieno alla vettura e di prendere su mamma e papà e corsi da te.
Lasciammo Patrick a casa, con amici,eravamo certi di tornare presto: solo di incidente ci parlarono in principio, per non darci ansia lungo la strada.
Qualcosa mi agitava dentro però, sai, le sensazioni. Noi avevamo accordo che qualunque cosa ci fosse occorsa ci saremmo sempre telefonati tra noi prima, anche a costo di far tenere telefono in mano da altro ma con le nostre voci.
Non dissi nulla e cercai di tranquillizzare i nostri.
Ci chiamarono lungo la strada per sapere a che punto fossimo...ma i km erano tanti.
Richiamarono poi, iniziava a piovere sull'autostrada, e ci dissero che un auto dei CC. ci avrebbe attesi lungo il percorso per scortarci. Corsi ancor più.
Nel frattempo ti avevano trasferito a Genova, in ambulanza dato che l'elicottero non poteva più alzarsi per il maltempo.
Giungemmo alle h. 19,30.
Tu hai smesso di respirare alle h. 19,15.
Lo avevo capito, a quell'ora circa dato che l'auto di scorta spense le ...sirene e rallentò un po’.
Mamma chiedeva perché  rallentavano ed io trovai scusa che erano in centro abitato.
Non ricordo papà ma...era muto.
Ci dissero quanto era occorso. Era pieno di Ufficiali della M.M., Medici e colleghi.
Non so cosa ho pensato, non so cosa è accaduto, non ricordo la reazione, ero svuotato.
Dissero che serviva purtroppo il riconoscimento. Venni io, non volevo ti vedessero loro così. Eri li, fermo, solo, ed io ero li, fermo, solo. Una carezza, la mia mano sulla tua.
Non abbiamo mai avuto certezza di nulla, è finita così. Ci consigliarono di andare a fondo riguardo i primi soccorsi. Dissi di no. Oramai non c'eri più e non sapevo con chi prendermela.
Ecco, hanno avuto così fine i nostri giochi, le nostre confidenze, nostri progetti. Rimase il vuoto, è rimasto il vuoto. Avevamo solo 20 mesi di differenza, tu più piccolo di pochissimo, quasi gemelli, sempre insieme, sempre complici.
Mi manchi, ci manchi. Patrick accusò moltissimo il colpo, era il nostro...giocherello, il cocco di casa.
Una parte di me è morta con te. Inutile ti dica di mamma, vero?
A presto Fabio.  

Patrick Toscano 25 luglio 1971  6 febbraio 2005

Patrick...eravamo rimasti io e te, con le memorie di Fabio. Credevamo che peggio di così...Credevamo di aver pagato "tributo", tutti, alla vita qui.
Invece no.
Eri in procinto di comprar casa, una villetta su due piani da condividere con mamma e papà che andavano in pensione. Martedì 08 febbraio avevi appuntamento con l'agente immobiliare per gli accordi. Non ce l'hai fatta.
Domenica, 2gg prima, il destino ha voluto che tu incontrassi chi avrebbe messo la parola fine alla tua e nostra vita. A Te in modo più eclatante e definitivo.
Qualcuno che "non ti ha visto" ha deciso che era il momento di svoltare, per altro dalla parte sbagliata.
Erano le h. 17,10, nessuna via di fuga, l'urto, un volo lungo una...vita...ed un telo bianco a mettere la parola fine.
Ci hanno chiamati...ed anche questa volta non c'era la tua voce dall'altro capo, era una tua amica che era li con te.
Di nuovo di corsa, c'era traffico, non si arrivava mai, tu eri sulla via Pontina al km 80, noi sempre a Roma.
Ci dissero che eri in ospedale e li andammo ma..non c'eri, nessuno ci voleva dire, non sapevano come dircelo, avevano saputo di Fabio.
Alla fine, io stavo dando in escandescenza e giunsero in quel mentre i CC: non avevano parole, non sapevano come...ma io capii e gli chiesi dove fossi. Mi dissero di salire con loro. Il silenzio a bordo della vettura. Giungemmo, scesi che la vettura non era ancora ferma: il telo bianco, il tuo casco accanto a te, mille pezzi metallici intorno, all'interno di un distributore di benzina. Stavo sollevando il telo, mi dissero di no ma li guardai e mi lasciarono fare. Lo riabbassai, mi alzai e mi guardai tutto intorno.
Chiesi come fosse accaduto...
Mi accennarono e chiesi dove fosse il tipo. Non c'era, allontanato per controlli in ospedale dissero. Meglio così credo.
Anche tu sei andato via, anche tu ci hai lasciati da soli, hai lasciato tuo nipote...per lui eri il secondo papà, eravate sempre insieme ed io ero tranquillo.
E' finito tutto in quel mentre. Mamma e papà si sono spenti. Non so come facciano, son rimasto solo io. Una madre che ha cresciuto tre figli, con la massima abnegazione, vivendo per loro sempre, immaginando di nipotini e feste e quanto altro...ed ora...le sono rimasto solo io.
Poi, rimarrò da solo.
Accompagnavi mamma nelle cliniche per i controlli, la portavi a far spesa, ogni estate la portavi in Francia per un mese dai suoi parenti, partivate sempre tra il 9 ed il 12 settembre, sempre. Con l'auto o con il camper.
Non preoccuparti, lo farò io.
Non si vive più. Tutto ha perso il senso. Il senno mi aveva abbandonato, ora forse sto ritrovando un senso, devo essere di esempio ad Andrea, tuo nipote e devo dare tranquillità a mamma e papà.
Ho venduto anche il mio scooterone Patrick, hai visto mai che la sfiga...non si sia ancora voltata a guarda altrove?
Spero che tu e Fabio, ovunque voi siate...va beh...ci rivredemo , forse.
 
Per te mamma, perchè i tuoi Figli non vengano dimenticati in questa breve esistenza. Nessuno potrà mai sapere come fossero ma questo non ha importanza.
Perchè la loro storia, insieme a quella di tanti altri qui, possa esser d'aiuto in qualche modo.
 
Grazie A.I.F.V.S.
 
Sergio.

Fabio_e_Patrick.jpg
25-07-09_Fabio_e_Patrick_Toscano.jpg

 


Data creazione : 23/04/2009 * 14:01
Ultima modifica : 03/02/2011 * 20:22
Categoria :
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Opinioni su questo articolo


Commento n. 186 

da AnnaMaria il 21/09/2009 * 17:29

...grazie Sergio.... un grande abbraccio a te ed ai tuoi splendidi angeli!

Commento n. 185 

da micia71 il 19/09/2009 * 11:19

Caro Sergio, leggo e comprendo con grande dispiacere il tuo tormento. la vita e'stata ingiusta impossibile da accettare; hai ragione il quotidiano e'fatto di molte superficialita', ma come possiamo ribellarci ?!! dobbiamo sempre andare avanti affrontare ogni giorno i soliti problemi i soliti doveri che da bravi ragazzi ci sono stati insegnati. cosi' vorremmo scappare da questa noi o almeno dimenticarcene per un po' e nascondersi nel guscio dei ricordi. Io ti immagino forte coraggioso. so di non sbagliarmi perche'e'cio' che leggo ti te che me lo fa capire. Devi andare avanti Sergio con tutte le tue forze! per i tuoi cari genitori che confidano tutte le loro aspettative in te, e per tuo figlio. I tuoi cari fratelli ti daranno da lassu' la forza che stai cercando. con affetto!!!!

Commento n. 184 

da FabioPatrick il 19/09/2009 * 09:31

Ciao...sono stanco, stanco dei mille problemi, problemi che non trovano senso, del giorno che inizia, dello stesso che finisce, delle mille letture, delle mille notizie di ogni giorno, di tanti cuori ed animi laceri, sanguinanti, quasi come avvolti dal filo spinato che man mano vien serrato lentamente sempre più.Stanco di sentire parlare di amenità, di risultati di calcio o di che altro, di vivere una vita come ospite con soli doveri e ben pochi diritti.Stanco di vivere col fine di raggiungere il massimo profitto economico per altri, basando solo su numeri e diplomazia le proprie capacità.Stanco di sentir per strada chi si lamenti dei propri figli, chi non li apprezzi.Stanco di capire quanto poco s'amino le cose semplici.E sono stanco, stanco di non sentir più la vostra voce, le risa o le leggere discussioni, di non aver più voglia di progetti, di vivere con un perenne peso nell'anima (se la ho), di vedere intorno solo problemi e mai serenità.Non è giusto quanto è stato fatto a noi ed a tutti gli altri qui, non è giusto che si abbia surrogato di vita da vivere.Non è giusto che chi è rimasto, figli, nipoti, nonni, madri, padri, debbano vivere senza più il sorriso, quello vero e non quello di circostanza.E sono stanco di non riuscire a sognarvi. Dicono perchè io sono ancora arrabbiato, non sereno, può darsi ma...tant'è.Vorrei che fosse notte sempre, così che addormentandomi riuscirei a non pensare...almeno per un po.Sono con voi, vivete con me.Insieme a tutti gli altri qui, chi con voi, chi con me.A presto, spero che almno abbiate trovato serenità voi.
Sergio.

Commento n. 183 

da FabioPatrick il 18/09/2009 * 13:23

Ciao ragazzi, scrivere...scrivere...non sempre serve o non sempre si riesce nel modo in cui si vorrebbe ma...forse voi sapete lo stesso.Mi mancate, tanto, tremendamente, sempre più. Il tempo non aiuta, soffoca forse, come un peso sul petto.Siete qui...ed io sono qui, sempre, con voi, la nostra "casa",  condivisa con altri disgraziati come voi e come me, vittime di un serenità perduta..appannaggio solo di chi non ha coscienza, gli assassini.A presto.
Sergio.

Commento n. 182 

da angeldevil il 13/09/2009 * 15:47

Un caro pensiero per voi...Nella consapevolezza di quando eravate l'un per l'altro...Vi voglio bene e vegliate dal cielo sulle persone a voi care.


Commento n. 181 

da cat il 11/09/2009 * 21:37

ciao sergio....... in  momenti... stanchi .....  pensa  a loro...... loro  avrebbero  voluto  vivere..... come  la  mia... come  tutti  i  nostri  angeli.... vivi  per  loro.. per  noi.......  cerca  la  forza  dentro  di  te...... tu  sei  forte.... hai  sempre  dato una  voce  a noi  tutti.. qua.....  ci  hai  sempre sollevato...   continua  a  farlo

forza...........  un  grosso  abbraccio....    


Commento n. 180 

da danyeumbe il 11/09/2009 * 19:35

CIAO  SERGIONE    .....CHE   FAI  TI FAI PRENDERE  DALLO  SCONFORTO   ORA ...NN   PUOI  FARLO   TU HAI  UN GRANDE  COMPITO  AIUTARE I  TUOI  GENITORI  ..............MA   PRIMA  DI TUTTO VIENE  L'AMORE  DELLA TUA  VITA   TUO  FIGLIO .....FORZA   SERGIO  è   DURA   MA  DEVE  PASSARE  UN  GIORNO  PER VOLTA  INSOMMA   COME  CI  CAPITA  LA GIORNATA  UN GRANDE  ABBRACCIO  CIAO   FABIO   CIAO  PATRIK

Commento n. 179 

da micia71 il 11/09/2009 * 15:15

Caro Sergio, leggo che questo periodo e'strano duro sa superare come tanti altri che hai passato; Anche se il tempo passa veloce il dolore tarda a lenire, perche' coloro che non si hanno piu' accanto mancano sempre di piu'; Spero che i tuoi fratelli possano darti quella forza di cui hai bisogno.
Ti sono comunque vicina. con affetto.

Commento n. 178 

da FabioPatrick il 10/09/2009 * 13:16

Ciao ragazzi,
periodo di silenzio...un silenzio pesante però, colmo, denso di pensieri. Spesso è letteralmente impossibile rendere in chiaro ciò che ci attraversa, che ci vive e consuma dentro. Si rischia di ripetersi, di folleggiare senza rendersene conto, mentre a me, a noi tutti qui, è chiesto di mantenere lucidità per il quotidiano vivere...o sopravvivere.Nulla è cambiato, nulla cambia, il trascorreredel tempo non rende più facile o meno doloroso pensarvi, il rimembrare è cosa che mi, ci, accompagna sempre, rendendoci alle volte "muti", delle altre "scontrosi", incapaci di rapportarci con l'esterno, e con l'interno.Diviene difficile anche il lavoro, ha sapore di inutilità quasi tutto...e ci chiediamo " a che pro?".E' sufficiente legegre i pensieri di noi tutti qui, trasuda fatica, la fatica di andare avanti, sempre a chiederci "perchè?". Perchè a noi, perchè, non piuttosto, a chi commette reati, a chi si macchia di nefandezze verso gli altri. E' difficile pensare ad una giustizia superiore. Talmente tante se ne sentono ovunque, che vien da chiedersi in che mondo si viva oramai.alla sera, quando davanti alla Tv, negli stessi Tg ascoltiamo storie tragiche affiancate poi da leggeri gossip. E' tutto così difficile, difficile ed incomprensibile.Quasi quasi vi invidio, passatemi il pensiero estremo.Mi mancate, sarebbe tutto un po più semplice con voi ancora con me.

Commento n. 177 

da erina il 07/09/2009 * 21:27

.....un abbraccio a te sergio....amico caro....che riesci sempre a cogliere in me....in noi.....i momenti di peggiore sofferenza.....questo per me è un periodo dolorosissimo.....che precede il compleanno.....e subito dopo l'anniversario della scomparsa del mio amato giù.....tu puoi capire....voi potete capire cosa significa questo inferno nel quale siamo obbligati a vivere.....o meglio a sopravvivere.....so bene con quanta sincerità mi sei vicino.....e io lo sono altrettanto.....un bacio lassù....a patrick e fabio......possano sempre illuminare e proteggere il tuo cammino.....e che dio benedica te....e tutta la tua famiglia.....

con grande affetto...erina.....

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