La storia di Luigi inizia venerdì 04.11.2005 quando tornando da Roma dove era stato a lavorare, in una ditta edile per i restauri, ci dice che l’indomani sarebbe tornare a lavorare un paio d’ore al cantiere, perché come tutti i ragazzi della sua età voleva qualche soldo in più per comprarsi una macchina o altre cose, Eravamo molto fieri di ciò, si stava responsabilizzando… diceva che sarebbe rimasto a dormire fuori quella notte e poi la mattina lo avrebbe accompagnato”un amico”al treno. Mi ricordo di aver parlato con mio fratello quella sera in un modo come non mai…si parlava di un episodio successo nei giorni passati e lui rispose in base a ciò che gli avevo detto che anche a lui una mattina la polizia poteva chiedere dove andava a quell’ora e lui avrebbe risposto al lavoro a Roma…..Beh quella domanda la mattina dopo l’ha fatta a me la polizia , gli ho dovuto rispondereio che mio fratello andava al lavoro a Roma perché Luigi non ha potuto rispondere . Quel sabato mattina mio fratello parte da casa di quel “suo amico” per andare alla stazione di Fossanova….ma non ci arriva, dopo neppure 10 km la sua vita è appesa ad un filo……un filo che si spezza il 06.11.2005 alle ore 10:40. Luigi insieme al conducente dell’auto,una Nissan Micra ,escono fuori strada capovolgendosi più volte finendo l’impatto sulla strada….mio fratello però è stato trovato in fin di vita a pochi metri dall’auto, mentre la conducente rimane illesa e cerca di trovare aiuto e soccorsi…pochi visto l’ora…le 5:50 del mattino. Trova un passante che si ferma ed aiuta con altri a cercare mio fratello, lo trovano riverso in fin di vita sull’aiuola della S.S.148. Chiamano immediatamente i soccorsi,il 118 che a detta delle carte è stato tempestivo, a parere mio ci hanno messo qualche minuto in più, ma non sarebbe cambiato nulla, Luigi era troppo grave. Da li inizia la corsa per cercare di salvarlo e noi familiari ancora ignari di quanto era accaduto. Di solito la notte spengo il cellulare, non so come mai quella notte l’avevo lasciato acceso, squilla erispondo, la polizia stradale mi dice che mio fratello ha avuto un incidente , era passeggero dell’auto incidentata, lo hanno portato in ospedale a Terracina non è grave . Inizia la corsa di speranza mia di mia sorella Filomena e di mia madre. Arriviamo all’ospedale di Terracina, ci dicono che mio fratello per la gravità del caso,è stato portato direttamente all’ospedale di Latina . Corriamo dalla parte opposta in cui ci troviamo…sembravano migliaia di km di distanza. In auto richiamai la polizia per rimproverarli dell’informazione sbagliata. Giunti al nosocomio pontino, con mia madre facemmo una corsa disperata in quei corridoi d’ospedale, cercando una minima informazione, una sola parola che ci dicesse dove si trovava mio fratello. Era giunta la notizia, Luigi stava uscendo dalla sala operatoria dopo un intervento chirurgico alla testa,era in condizioni gravissime e veniva messo in sala rianimazione. Passò davanti a noi dopo l’intervento, mio fratello stava su quella barella inerte, senza forze e senza neppure poterci vedere . In poche ore in ospedale arriva anche mio padre e mia sorella Lella con altri parenti. Le condizioni di Luigi sono state per tutta la giornata stazionarie, ma non buone. Soltanto alle 20 fanno entrare mia madre accanto a lui e noi lo possiamo guardare solo attraverso una vetrata fredda e gelida, che non trasmette la nostra emozione verso di lui. Chissà cosa ha provato in quel momento mia madre, poterlo accarezzare,dirgli che stavamo li accanto a lui , a lottare con lui e specialmente che gli volevamo un mondo di bene. Fuori nell’attesa si pensava e ci si chiedeva cosa poteva essere accaduto,un colpo di sonno,qualcuno o qualcosa che avesse potuto tagliargli la strada, ma principalmente che alla guida c’era chi, aveva in poco più di un secondo spezzato LA VITA di UN RAGAZZO DI SOLI 19 ANNI e rovinato l’armonia di una famiglia. Il suo nome era Stefania,una donna di 37 anni che frequentava mio fratello. Luigi passa una notte apparentemente tranquilla. Ricordo la lunga notte con mia madre e mia sorella Lella fuori dalla porta della rianimazione,quei marmi cosi freddi,l’acqua che veniva giù come non l’avevo mai vista. Mi arrampicavo ogni tanto per vedere se Luigi aveva la luce accesa o altro, ma nulla per fortuna dicevo nella mia mente . La mattina mamma e Lella decidono di andare un poco a casa, lasciandomi con papà e Mena. Passa il medico e chiediamo cosa sta accadendo, ci comunica che Luigi ha la febbre a 42 e peggiora. Il medico ci assicura che farà di tutto per salvarlo. Mia madre con Lella tornano subito, non riuscivano a pensare di stare lontano da quella porta. Passiamo ancora un paio d’ore fuori la sala, quando all’improvviso vedo passare il frate della cappella con lo sguardo basso evitando di guardarci. Dentro di me avevo capito,mi venne un nodo alla gola, per me Luigi si era spento in una giornata triste,buia e in silenzio senza darci neppure la possibilità di potergli dire qualcosa, alle 10.40 del 06.11.2005. Il resto non ha storia, oggi non c’è più armonia, non c’è più LUIGI che fa parte della nostra vita quotidiana e noi dobbiamo andare avanti lo stesso. Il ricordo di tutto ciò solo tante ma tante lacrime. Oggi invece oltre le lacrime ci sono le coincidenze, il destino che annunciava già tutto. Luigi nasce il 02.11.1986 ed esce dall’ospedale l’06.11.1986.Compie 19 anni il 02.11.2005, lo riportiamo a casa morto il 06.11.2005.Luigi per me è morto in quella aiuola, ma non potendo darci il dolore di vederlo morire a pochi km da casa ha aspettato di averci tutti vicino a luiinsieme noi sorelle, con mamma e papà. Ecco, questa la storia di un altro fiore che ha lasciato il suo seme sulla strada….una strada che però non diventerà mai verde ma sempre più nera e sporca di sangue. A mio fratello LUIGI che vive sempre nel mio cuore. TI VOGLIO BENE Luigi sono passati tre anni dalla tua scomparsa,tutto e tutti sono cambiati….ma l’amore per te rimarrà per sempre. La tua Stefania è divenuta parte di noi….è di famiglia come tu volevi. Qui è rimasta tanta amarezza…un posto vuoto a tavola, nel letto…non ti dimenticheremo mai…..la tua famiglia |