Una non ben definita domenica del luglio 2003 io e Simone rientravamo da una gara, era il suo ultimo anno da allievo, a settembre sarebbe passato juniores, si parlava del più e del meno ad un certo punto disse: “ Alla fine della stagione, mi cerco un altro sport, non mi da nessuna soddisfazione l’anno prossimo passare negli juniores e continuare a correre con gli allievi” In Sardegna il ciclismo non è uno sport molto sentito e chi prosegue oltre la categoria allievi è in numero talmente esiguo che non si riesce ad organizzare gare esclusivamente per loro, quindi sono costretti a gareggiare con gli allievi. Ci fu un momento di silenzio che a me sembrò lunghissimo, poi aggiunse “Però…… il ciclismo….. è la mia vita!!!” Valutata la sua disponibilità ad affrontare i sacrifici impliciti nel correre in un'altra regione che, per ovvi motivi qualunque fosse sarebbe stata sempre distante, mi impegnai a trovargli una squadra che lo accogliesse.
Questa è la sua biografia:
Simone Soriga nasce a Guspini il 21 settembre 1987, è il primo di 4 fratelli, all’età di 7 anni i genitori lo avviano allo sport nella scelta più facile: il calcio; al termine della stagione esprime il desiderio di praticare il ciclismo che poi si rivela la sua scelta definitiva. Inizia così la sua “carriera” ciclistica nella categoria G 4, ha tutto da imparare ma la volontà e la determinazione non gli mancano.
Il primo risultato importante arriva dopo tre anni, categoria G 6 dove si classifica terzo nella prova di velocità al Meeting delle Società Giovanili della Sardegna, nei due anni da Esordiente ottiene un piazzamento in ogni gara disputata, molti dei quali tra il secondo e il quinto posto, ottiene la sua prima vittoria a conclusione della stagione agonistica ad Albagiara in provincia di Oristano.
Spettatore in una manifestazione denominata “Sport e Solidarietà” si offre come “autista” per un ciclista non vedente, rimasto senza compagno per improvvisi impegni di lavoro.
La sua determinazione, il suo impegno, la sua tenacia, ma sopratutto la sua passione e l’amore per la bici lo portano a migliorarsi di anno in anno pur non trascurando gli impegni scolastici (ottiene la borsa di studio per merito per 5 anni di seguito, dalla 3 media alla 4 superiore).
Il primo anno da Allievo, nelle prove su strada, conferma i risultati ottenuti da Esordiente, ma la sua voglia di crescita sportiva lo porta a cimentarsi in pista: disputa 5 gare aggiudicandosene 4 nella prova di velocità, ai campionati sardi su pista si classifica 2° nella prova di velocità e 3° nella corsa a punti, lo stesso anno nel periodo invernale si cimenta nel ciclocross dove riesce a diplomarsi vicecampione sardo giungendo 2° ai campionati regionali.
Nel secondo anno da allievo i suoi piazzamenti su strada sono sempre entro il 6 posto e riesce a trionfare su 2 gare; in pista ottiene il titolo di Campione Sardo di velocità.
Partecipa ai campionati italiani su pista dove la testa lavora più delle gambe e non riesce a qualificarsi alle finali facendo dei tempi di gran lunga inferiori alle sue potenzialità.
Nel mese di ottobre viene selezionato dal Comitato Regionale Sardo assieme ad altri 3 allievi per rappresentare la Sardegna alla gara nazionale: “L’eco di Bergamo” in quell’occasione si hanno i primi contatti con la Trissa Team di Torre dei Roveri.
Conclude la sua esperienza da allievo al terzo posto nella classifica di rendimento dei ciclisti sardi.
Nell’inverno del 2003 i contatti con la società bergamasca si finalizzano nel trasferimento per continuare l’attività nella categoria juniores, consapevole del fatto che gli aspettano grandi sacrifici, non per ultimo il distacco da famiglia ed amici, si impegna in numerosi viaggi ed al trasferimento definitivo nei mesi liberi da impegni scolastici.
I risultati non mancano, con grande soddisfazione di tecnici e dirigenti ottiene per se e per la propria società la prima vittoria nella categoria juniores. Visto l’impegno costante, i risultati ma soprattutto i sacrifici che vengono profusi per poter continuare la propria esperienza agonistica, viene riconfermato anche per la stagione 2005 dove non delude anzi continua a regalare a se ed alla propria società risultati di spessore tra cui un ulteriore vittoria.
A stagione quasi conclusa ed a pochi giorni dal suo rientro in Sardegna per alcuni giorni di vacanza, si concludono la sua esperienza ciclistica e le sue aspettative future. Il 3 agosto al termine dell’allenamento si separa dai compagni per approfondire quello che sarebbe stato il percorso di gara della domenica e rimane coinvolto in un gravissimo incidente con un autocarro a Sovere; trasportato agli Ospedali Riuniti di Bergamo cessa la sua breve vita, alcune ore dopo, in seguito alle ferite riportate.
- La sua ragazza: “voleva sempre aiutare tutti, anche chi non lo meritava”
- il padre del suo allenatore: “non avrei mai creduto alla mia età che un ragazzo di 17 anni potesse insegnarmi ad essere meno impulsivo e a rapportarmi con il prossimo con serenità senza “brigare” ogni volta che qualcuno mi andava contro”
- il suo presidente “ tra i tanti aggettivi per definirlo, quello più appropriato è questo: era un buono”
Non sapremo mai se sarebbe diventato un campione nel ciclismo, ma per noi era importante la soddisfazione che provava nel praticare quello sport, sicuramente era sulla buona strada per diventare un campione nella vita.
Ciao piccolo grande uomo