Storia di Simone
Il 19/07/1987 una domenica sera alle ore 23.46 venne al mondo un frugolo che pesava alla nascita kg. 4,340.
Che gioia immensa. Un bel maschietto dopo una femminuccia che era nata circa 3 anni prima.
Fin dai primi mesi però il sesso “forte” si è dimostrato gracilino e un po' pelandrone. Infatti mi è andato via il latte in quanto non tiravi e così hai perso tutto il vantaggio di peso guadagnato alla nascita.
Passato al biberon, ti nutrivi con voglia, perché dovevi faticare di meno nel tirare il latte.
Comunque hai cominciato a crescere in modo regolare e sei diventato molto vispo. Peccato che al nido ti ammalavi sempre di bronchite ed allora ho dovuto smettere di lavorare così ti ho tenuto a casa e da lì sei migliorato molto e ti sei ammalato di meno.
Eri un bambino in continuo movimento; sempre in esplorazione, con qualsiasi cosa che venisse alla tua portata.
A tre anni hai iniziato ad andare all'asilo con entusiasmo, senza pensare che lì c'erano delle regole da seguire, bisognava stare fermi, c'era attività non quando ci girava bene, e poi anche il gioco.
Il gioco per te è sempre stato la parte essenziale ed importante in tutto l'arco della vita.
All'inizio hai accettato le regole a denti stretti, con grosse crisi di pianto nel distacco del mattino ma poi ti sei fatto degli amici ed hai accettato di buon grado il tutto.
Suor Natalina pensava con decisione ad inserirti nella sezione dei Coniglietti.
Per la scuola elementare sei partito bene con entusiasmo. Le tue maestre Luciana, Marivana e Carmen hanno iniziato a seguirti. Le prime due con dolcezza e determinazione, la terza urlando un po' dato che era nel suo modo di fare.
Poi le scuole medie con profitto e determinazione, anche se il professore preferito era Scarca (insegnava ginnastica}, di gran lunga la tua materia preferita. Poi il Liceo scientifico tecnologico AMALDI e qui iniziano i vari ricatti.
Infatti per portarti in piscina a nuoto non si partiva se non avevi finito i compiti e studiato la lezione, perché all'arrivo eri troppo stanco e non rendevi più.
In questo periodo hai tribolato molto per colpa delle unghie incarnite; più interventi agli alluci dei piedi risultati non risolutivi perché il problema delle unghie ha continuato a darti fastidio e da lì in poi hai iniziato a tagliartele da solo.
Terminato il Liceo, l'illuminazione "voglio diventare tecnico di radiologia" come zio Giovanni in quanto lo vedo realizzato e felice con quel lavoro.
E lì sei partito determinato.
Ogni esame era uno scoglio in meno da superare per perseguire la meta. Tant'è che ti sei laureato con il primo esame possibile e con il minor tempo occorrente.
Durante i vari tirocini avevi provato anche a lavorare a Candiolo presso I.R.C.C.che in quel periodo ha emesso il bando di concorso al quale hai partecipato con speranza e determinazione ottenendo il posto che hai onorato fino al giorno prima dell'incidente avvenuto il 24/06/2015.
Quel lavoro ti piaceva moltissimo e per i colleghi e per il contatto con il pubblico.
Oltretutto ti dava spazio anche per i tuoi numerosi hobby.
Il nuoto, poi il ciclismo, la corsa riempivano gli spazi liberi e ti aggregavano un sacco di amici. Il giorno dell'incidente era San Giovanni, festa patronale di Torino e dintorni quindi eri a casa dal lavoro ed hai deciso di fare un giro in moto con il tuo amico Beatrice Riccardo.
AI mattino ti ho salutato dal letto e tu mi hai risposto con un "buona giornata cicciona stai tranquilla ti manderò sms per tranquillizzarti" sei partito pieno di allegria e alle 10,45 stavi percorrendo la S.S. 24 del Monginevro, quando sei stato investito da un camion IVECO che non ti ha dato la precedenza.
Sei andato in arresto cardiaco ed eri in coma, ma da lì è transitato un medico che con l'aiuto di Riccardo ti ha rianimato così sei stato portato al C.T.O.
Riccardo infatti aveva chiamato tua sorella Cristina per avvisarla e dirle di recarsi lì per aspettare tue notizie.
Per i primi 30 gg. abbiamo nutrito tante speranze di ripresa. Eri quasi uscito dal coma, ci riconoscevi; un giorno ti dissi-che non ero contenta perché non mi avevi fatto neanche un sorriso e tu mi sorridesti per salutarmi.
Poi dopo i 30 gg. è iniziata la regressione. Le crisi impressionanti ti facevano sudare, e poi piano piano ti vedevamo addormentato certi giorni tranquillo, certi più agitato. Quando chiedevamo ai medici se tu soffrissi, ci dicevano di no perché eri sotto l'effetto della morfina e pian piano siamo arrivati al 2 ottobre 2015.
Quel giorno eri molto sofferente, si vedeva che eri agitato.
Noi siamo credenti per fortuna e quello era il giorno degli Angeli custodi. Ti abbiamo affidato a loro perché non riuscivamo più vederti soffrire e deperire senza
possibilità di recupero. Infatti i danni al cervello avevano fatto sì che la gamba destra fosse rattrappita verso il mento, le braccia erano ferme verso il basso. Avevi i chiodi sia nelle braccia che nei femori che ci hanno detto non avrebbero potuto più togliere in quanto mancando i muscoli le ossa si sarebbero spezzate di nuovo. Eri l'Immagine della Sindone vivente.
Alla sera alle 23,40 esalasti l'ultimo respiro.
Non ho notato fin’ ora la quasi coincidenza dell'ora di nascita e di morte.
SIMONE GRIBAUDO
Nato a Moncalieri il 19/07/1987 h. 23,46
Deceduto a Torino il 02/10/2015 h. 23.40