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Testimonianza n°12

  Testimonianza n° 12

 Mi chiamo Antonio e sono un Capo Squadra dei Vigili del Fuoco.
Con il lavoro che svolgo, anche questa notte - per l’ennesima volta - sono intervenuto su un incidente stradale mortale in autostrada e fin qui niente di strano, se non fosse per il fatto che ci sia stato un morto . e si, una banale morte, di una bellissima ragazza, di appena 36 anni di origine straniera (Canadese), in villeggiatura nel nostro bellissimo paese, che aveva scelto di essere passeggera e non autista, forse proprio per non incappare in spiacevoli incidenti .
Purtroppo io e la mia squadra non abbiamo potuto far altro che liberare dalle lamiere contorte quella bellissima ragazza, ormai priva di vita; presa tra le nostre braccia, con i nostri guantoni da lavoro, come se fosse la cosa più fragile e cara in questo mondo, l’abbiamo adagiata al bordo della strada, su una coperta e un leggero lenzuolo che le copriva il viso...
Nell'attimo in cui mi sono trovato solo, chino su di lei, come in momento di meditazione, ho recitato il Padre Nostro.. perché qualcosa dovevo pur fare.. mi dispiaceva troppo! Queste sono le sensazioni che ho provato e le ho scritte di getto, così come lo ho percepite.
La mia considerazione nasce dal fatto che, sconfitto per non aver potuto far niente per salvare una vita umana, mi sono detto come sia possibile che con una vettura nuova e non una utilitaria, (una monovolume) dotata di tutti gli accessori di sicurezza, che costa uno sproposito, sia possibile morire.
Non sto ad elencarvi quello che non ha funzionato; eccessiva velocità, distrazione, colpi di sonno, imprevisti, ecc. ecc.
Chiedo solo un aiuto per poter sollecitare chi ne ha la competenza, o solamente focalizzare l’attenzione su una questione che può apparir banale , è cioè che gran parte dei camion circolanti ha - secondo il mio punto di vista - un sistema inefficace (se non addirittura, sbagliato costruttivamente) del sistema antiurto posteriore, chiamato "paraurti" ma che in realtà gli urti non para. Innanzi tutto, così come viene concepito più che un para-urti é un vero e proprio porta-targa. Le barre più resistenti sono di norma ad una altezza adatta a far incastrarci sotto le auto. E sapete perché questa mattina dopo una notte cosi tragica, sono cosi rammaricato? Perchè puoi essere giovane, forte, intelligente, mettere la cintura , aver speso un sacco di soldi per un auto, ma basta una piccola distrazione e tutto finisce… la macchina non trova resistenza, si incastra sotto il camion, il cassone del rimorchio arriva fino alla testa, non c’e stato l'impatto previsto nei crak- test, l'airbag non entra in funzione, il motore anteriore non attutisce l’impatto... Progettare e realizzare un buon sistema antiurto posteriore ai camion eviterebbe una serie di cose spiacevoli : in primis la perdita di una vita, spiacevoli ripercussioni sul l’ autista del mezzo pesante, minor numero di feriti o feriti più lievi e quindi minori costi della sanità, riapertura in tempi brevi del tratto autostradale coinvolto, ecc. ecc. Un buon sistema antiurto posteriore per gli autoarticolati e non solo potrebbe significare la conquista di oggi, come l'introduzione del casco, delle cinture di sicurezza, l’ airbag, le barre di rinforzo,ecc.
Come posso aiutare queste persone che hanno perso la vita?
Come possiamo, tutti insieme, fare in modo che le cose cambino, che le normative cambino, o vengano applicate?
Rimango in attesa di una vostra iniziativa, di un consiglio ad un problema così banale ma così importante.
Antonio 8/03/07

Data creazione : 10/03/2007 * 14:45
Ultima modifica : 11/03/2007 * 12:31
Categoria :
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Opinioni su questo articolo


Commento n. 2 

da Stratos67 il 17/10/2008 * 13:32

Carissimo Antonio,

Leggo ora la tua testimonianza e purtroppo in certe situazioni c'è ben poco da fare, se non accettare la dura realtà. Nel Vostro lavoro affrontate talmente tante situazioni che una persona crede che oramai siate "abituati" a tutto ed in un certo modo restiate abbastanza distaccate. Niente di più falso ed assurdo!! Tre ani fa sulla Parma La Spezia, sul viadotto Gordana, il mio migliore amico ha perso la vita a soli 37 anni a causa di un Tir impazzito che ha terminato la sua folle corsa rovesciandosi sulla vettura di questo ragazzo e di un altro signore davanti a lui. Quando ci siamo recati sul posto, l'indomani, convocati dalla Polizia Stradale di Pontremoli, ho visto negli occhi del comandante ( grandissima persona con una umanità incredibile, che non finirò mai di ringrazire ), il dolore per trovarsi davanti la famiglia di questo ragazzo alla quale dover spiegare la dinamica effettiva. Non è vero che i corpi preposti alla sicurezza si abituano a tutto, ogni persona ha un sua carattere ed una sua umanità, ed è a tutti voi che rivolgo il mio grazie più grande ed un abbraccio virtuale, per tutto quello che fate per noi in ogni istante della vostra giornata. Approfitto anche per salutare e ringrazire il Comandante Bianchi della Sezione Polstrada di Pontremoli e tutti i Suoi collaboratori, eccezionali, umani e incredibilmente disponibili!


Commento n. 1 

da rosalba il 09/05/2007 * 23:07

Ciao Antonio

ci chiede cosa puoi fare per salvare qualche vita, ebbene sappi che puoi farlo unendoti all'Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada.

Sono una vittima familiare della strada , responsabile della sede di Potenza da circa 3 anni , insieme agli altri responsabili di sede lotto per fermare la strage stradale ( sono io stessa vittima della strada, persi mio marito in un incidente stradale 6 anni fa, aveva appena 39 anni !) , per fare approvare nuove leggi che assicurino giustizia, per la messa in sicurezza delle strade, perchè si faccia prevenzione nelle scuole, ecc...

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