Questo sito non utilizza cookie di profilazione. Il sito consente l'invio di cookies di terze parti. Se vuoi saperne di piu' e/o disabilitarne l'uso, leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookies. Se accedi ad un qualunque elemento sottostante questo banner acconsenti all'utilizzo dei cookies. Privacy policy e cookies policyPolicy-socialnetwork
Striscia la notizia 25 settembre e 8 ottobre 2008
Ragazzi e ragazze,
strepitoso, quanto ho visto stasera (25/09) su striscia la notizia.
Il cronotachigrafo digitale dei camion viene manomesso dalle stesse imprese logistiche. Su richiesta manomettono il camion prima ancora di circolare. Il camionista, uno straniero chiede alle forze dell'ordine di intervenire, fermare i camion e cercare il tasto mascherato sulla plancia dello stesso che blocca le funzioni del cronotachigrafo. L'autista fa notare come anche di notte il contachilometri rimane fermo sullo zero nonostante il mezzo sia in movimento. Scrivo subito al ministero
Salutoni
da Karen
Rimaniamo in campana
Il video di striscia la notizia
Video n. 2 del 8 ottobre 2008
A Striscia Moreno Morello ci ha parlato di altri trucchi che i camionisti usano per modificare i cronotachigrafi. L'inviato vestito di bianco si è occupato del caso in un servizio andato in onda lo scorso 25 settembre, nel quale ha mostrato alcune immagini shock sulla sicurezza stradale degli autotrasportatori
Pubblicato il 25/09/2008 * 23:37
Commenti
Commento n. 1 -
da Pescara il 26/09/2008 * 19:41
Intervista de Il Messaggero Abruzzo del 26-08-2008di NOVELLA DI PAOLO CHIETI - Altri nomi, altri volti, altri numeri da aggiungere alla lista. Per Paolo D'Onofrio, responsabile per l'Abruzzo dell'Associazione Nazionale Familiari Vittime della Strada, i due bimbi albanesi, di sette e quattro anni, morti ieri mattina nella loro auto schiacciata da un camion che non rispettava la distanza di sicurezza, sono le ulteriori vittime di un sistema perverso che nessuno ha la volontà di interrompere. «Chissà se quell'autista aveva fatto le sue ore di riposo e se il suo camion era stato revisionato», si domanda D'Onofrio che aggiunge: «Quei mezzi sfuggono facilmente al controllo e lanciati a certe velocità non sono più governabili. A certi limiti non ci si dovrebbe arrivare. A chi toccava controllarli? Perché non è stato fatto?».La colpa, sottolinea D'Onofrio, anche questa volta non sarà di nessuno e alle famiglie di quei bambini non sarà dato nemmeno uno straccio di risposta. «Quello degli incidenti stradali è un mercato troppo grande perché a qualcuno interessi chiuderlo; trentacinque miliardi di euro tra avvocati, medici legali, carrozzerie, psicologi. In Italia siamo primi per numero di sinistri e nessuno fa concretamente nulla per ridurli. Gli autisti dei mezzi pesanti sono costretti a saltare le ore di riposo per fare più consegne e arrivare più lontano. Altrimenti il titolare guadagna di meno e loro rischiano il posto. E i sindacati dove sono? Il problema è che se si fermasse questo giro vizioso l'economia del paese crollerebbe. E allora meglio sacrificare ogni tanto qualche vittima al dio denaro».Morti a pagamento, li chiama lui quelli che perdono la vita sull'asfalto. «Tragedie che si potrebbero evitare nella maggior parte dei casi. Non col sistema Tutor, ad esempio. Non è quella la strada, ma lo è la certezza della pena. In flagranza di reato la sanzione deve scattare immediatamente. I controlli ci sono in Italia, e sono anche più massicci che negli altri paesi d'Europa ma le forze dell'ordine spesso non hanno gli strumenti idonei per lavorare bene e altre volte non hanno il coraggio di spezzare questa catena di cattivi costumi». Il diciassette luglio dell'anno scorso Paolo D'Onofrio ha vinto una battaglia. La Provincia di Pescara è stata condannata, in sede penale, com responsabile, a causa della cattiva gestione della strada, della morte di suo figlio, investito otto anni fa mentre passeggiava in bicicletta. «Il mio è stato un caso rarissimo, purtroppo. Io finora non ho mai sentito dire che a causare un incidente stradale sia stata la strada. E intanto la manutenzione non c'è e le infrastrutture sono sempre più inadeguate al tipo di veicoli che vi circola sopra. E se i cantieri sono sempre aperti e di scarsa qualità non interessa a nessuno, anzi forse a qualcuno fa comodo visto che i soldi tolti alla sicurezza degli utenti vanno nelle tasche di altri». Non basta, secondo D'Onofrio, che ad ogni tragedia i politici esprimano commossi il loro dispiacere, ma bisogna prendersi le proprie responsabilità e pagare se si sbaglia. «Quella gente, quei genitori, ora in un tunnel che sembra senza fine, non solo non sapranno perché i loro figli sono morti, ma non avranno nemmeno il risarcimento che gli spetta. Mentre c'è chi guadagna sul sangue dei nostri cari». E' ora che si riprendano in mano le redini della coscienza e che si riassetti la struttura. «Ci sono troppe intersecazioni di interessi, taciti accordi tra istituzioni, enti pubblici, forze dell'ordine e altri soggetti attivi nella nostra società; ognuno deve tornare al proprio posto e fare il proprio lavoro con serietà e competenza. C'è bisogno di qualcuno che gridi ai numerosi responsabili di questa tragedia che devono vergognarsi di quello che hanno fatto».A seguito dell'art. il magistrato Dell'Orso ha fatto sequestrare tutti e tre i tir coinvolti!!!
Commento n. 2 -
da Renzoaosta il 26/09/2008 * 20:00
Il giorno che davvero si dovrà rispettere completamente la legge sulle ore, scordatevi gli autisti italiani. Tutte le ditte metteranno coppie di autisti rumeni, pagandoli meno della metà di noi. E questo solo perchè gli spedizionieri ed i clienti mai accetteranno ritardi di consegna. Ieri gli idraulici, oggi i camionisti... Domani potrebbe capitare a voi di dover lasciare il vostro posto di lavoro agli extracomunitari. Pensateci bene gente...
Lavoravo in un'azienda di autotrasporti internazionali; dopo vari episodi in cui l'azienda mi organizzava in malomodo il lavoro obbligandomi praticamente a non rispettare i tempi di guida e riposo, e dopo vari litigi a seguito di richieste di viaggiare nonostante i divieti di circolazione mi son deciso ad inviare una segnalazione alla polizia stradale ed all'ispettorato del lavoro per metter luce sulle problematiche che stavo attraversando, per tutelare la mia sicurezza e la sicurezza degli altri utenti della strada.
Risultato: In seguito al controllo dei tabulati del cronotachigrafo mi è arrivata una sanzione di 4200,00 euro.
Un grazie di cuore alle istituzioni, mi avete tutelato veramente nel migliore dei modi, di meglio non potevate fare.
caro Fabrizio,sei uno dei pochi che ha trovato il coraggio e dispiace, non è giusto che tu sia stato penalizzato. Il tuo comportamento di responsabilità e serietà dovrebbe essere seguito da tutti, fermo restando che dovrebbero essere perseguiti i responsabili e non come te che subivi la situazione.
Dispiaciuta per la sanzione ingiusta, ma fa piacere che ci siano persone come te.Un caro saluto,ilia
Che dire Ilia, grazie per la solidarietà. Ora capisco perchè, tanti autisti stanno zitti, subiscono, e continuano a viaggiare mettendo a repentaglio la loro vita e quella degli altri. Se chiedono aiuto alle istituzione si vedono appioppare sanzioni da migliaia di euro....se vanno contro l'azienda si ritrovano in un modo o nell'altro disoccupati.....non ho parole.
Ho presentato ricorso al giudice di pace a Torino, vi farò sapere gli sviluppi.
Caro Fabrizio, questa è l'ennesima diostrazione di come funzioni la giustizia in Italia....speriamo che tu riesca ad ottenere qualcosa, comunque se tutti fossero come te andremo sicuramente meglio.Ciao
in definitiva, multa ridotta a 576,00 euro. Alla fine per tentare di tutelare me e gli altri ci ho rimesso. Che dire, la prossima volta che mi diranno di superare i tempi di guida lo farò...spero nel caso di ammazzarmi da solo.
Un ringraziamento particolare alla direzione provinciale del lavoro di Torino.
Sede operativa Via A.Tedeschi, 82 - 00157 Roma Tel. 06/41734624 - fax 06/81151888 - cell. 340/9168405; Sede legale viale Africa 112 – 00144 Roma Codice. Fiscale 97184320584