E’ con la morte nel cuore
che presentiamo questo terzo opuscolo di vittime della strada, la stessa
morte che ha colpito i pochi qui pianti e i tanti qui senza volto, che ha
spento la loro allegria e la loro saggezza, la loro malinconia e il loro
sorriso, quel modo di essere che li rendeva, tutti, unici ed irripetibili;
la stessa morte che noi familiari ci
portiamo dentro ogni giorno, la morte che quotidianamente spegne sulle
strade altri sorrisi e altre speranze.
Ma non è vero che a ucciderli sia bastato “un attimo di
distrazione”: no, ci son voluti anni di colpevole indifferenza delle
istituzioni, di favore per interessi assassini, di leggi non fatte, di
controlli mancati, di pene non applicate, di giustizia negata: l’
“attimo fatale” è solo l’ultimo anello di una catena di strage che
lo Stato ha stretto o ha lasciato stringere al collo delle vittime.
Ora basta. Si dice, si spera; e qualche volta si fa.
Noi dell’Associazione ci proviamo, a “fermare la strage
stradale e dare giustizia ai superstiti”: un obiettivo ambizioso che
diventa credibile soltanto per il dovere di testimonianza che si sente, e
talvolta purtroppo non si sente, verso Chi abbiamo perduto.
C’è una scheda, in fondo a questo opuscolo, che riassume quanto
siamo riusciti a fare finora; per andare oltre è necessario che chi
piange i nostri stessi lutti si unisca a noi, scopra nel dolore la luce
della solidarietà, operi il miracolo di far nascere dalla morte la vita.
giugno 2001
Pina Cassaniti
Mastrojeni
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presidente dell’Associazione
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