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News


Caso Casalboni - da AIFVS onlus il 03/08/2012 * 00:36

 

L’ingiusta sentenza del Tribunale Norvegese sulla morte di Roberto Casalboni
L’AIFVS ha coinvolto la Federazione Europea delle Vittime della Strada per rafforzare il giudizio popolare contro una sentenza ingiusta, e per affermare i diritti delle vittime alla verità ed alla giustizia.
Si trascrive il testo inviato dall’AIFVS al presidente della FEVR Jannot Mersch e la risposta del presidente Jannot


Casalboni - notiziario FEVR


Casalboni - FEVR ita

Casalboni - FEVR eng

 


"Insieme al motore accendi la testa" L’appello di Piero Angela per la campagna "Vacanze con fiocchi" promossa con la partecipazione dell’Associazione dei Familiari e Vittime della Strada.

In un periodo di grandi esodi estivi giunge l’appello di Piero Angela che invita chi viaggia a dare un passaggio alla sicurezza. "Insieme al motore accendi la testa" ricorda ai tanti che si mettono in auto o in moto per giungere raggiungere o tornare dai luoghi di vacanza.  

 


Vacanze coi fiocchi

Depliant

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/schedela/apriTelecomando_wai.asp?codice=16PDL0061630

La proposta di legge C 5361 presentata il 13 luglio scorso dall'On. Valducci che vede come relatrice l'On. Silvia Velo  rispettivamente Presidente e vicepresidente della Commissione trasporti della camera viene subito discussa, prevede 

 - una riduzione del 20% dell’importo delle sanzioni pecuniarie se il pagamento avviene entro 5 giorni anche online con carte di credito e terminali mobili e la notifica a mezzo Pec per la gestione automatizzata dei verbali e l’aggiornamento “in tempo reale” delle banche dati

-    Omicidio colposo e revoca della Patente: introduzione della revoca obbligatoria della patente  e non solo in presenza di tasso superiore a 1,5 gr/l o di sostanze stupefacenti/psicotrope.

La patente potrà essere riacquisita  solo trascorsi 5 anni dalla data di accertamento dell’omicidio colposo (art. 589/2 c.p.)  elevati a 15 anni in caso di commissione  sotto l’effetto di un tasso alcolemico superiore a 1,5 gr/l o sostanze stupefacenti/psicotrope (art. 589/3).

Il provvedimento introduce una revoca molto lunga di 15 anni ma solo per chi uccide alla guida da ubriaco o drogato.

-    Autocaravan : viene introdotto un nuovo calcolo  della massa a pieno carico tecnicamente ammissibile” (3,5 t) che non tiene conto del peso delle apparecchiature interne (es. mobilio, apparecchiature di cottura etc.), entro il limite  di 1,5t.


21 anni di carcere per Ilir Beti
Le leggi esistenti non hanno impedito una condanna esemplare

Una condanna che punta i riflettori sulla cultura dei magistrati e riconferma il punto di vista dell’AIFVS: più che di leggi nuove, per quanto riguarda il crimine stradale, c’è bisogno di una cultura migliore negli operatori della giustizia, perché quest’ultima non venga delegittimata da decisioni superficiali ed arbitrarie, con ricadute negative sulla stessa civiltà: decisioni, per quanto ci riguarda e come indica anche il caso in questione, spesso  frettolose e burocratizzate, frutto di un esercizio improprio del potere, dal quale la magistratura deve necessariamente uscire anche per la pressione esercitata dalla base sociale.
Proprio in questo caso, con la morte di quattro giovani francesi ed il ferimento di un quinto, il magistrato Sara Pozzetti aveva subito ritenuto di lasciare il colpevole in stato di libertà!!!
L’AIFVS, dopo aver diffuso la propria riprovazione per tale decisione inadeguata in rapporto al comportamento scriteriato del criminale stradale, non ha mancato di rimarcare come la magistratura sia stata costretta in seconda battuta a rimediare all’errore sotto la pressione dell’indignazione sociale, dando luogo alla carcerazione di Ilir Beti.
Infine una condanna esemplare di 21 anni, che indica ancora una volta ai magistrati la strada da seguire, già preceduta da altre significative condanne:15 anni e mezzo per l’uccisione di Rocco Trivigno, 14 anni in appello ad Alessandro Mega per l’uccisione di Roberta Caracci.
Ma non possiamo tacere di condanne addirittura al di sotto dei due anni, con la sospensione condizionale della pena, per casi egualmente gravi
Pertanto, pur non facendo di tutta l’erba un fascio, riscontriamo un uso incomprensibile della discrezionalità a cui bisogna porre fine: insistiamo sulla necessità di pene certe e congrue, sul miglioramento della formazione e della cultura dei magistrati, ed anche sull’invio degli Ispettori Ministeriali allorquando le sentenze registrino una forte dissonanza sociale.
Ma insistiamo anche sul miglioramento della formazione degli avvocati che, privi di una cultura vittimologica, tendono a sconsigliare ai familiari delle vittime la partecipazione dell’AIFVS al processo!

22/07/2012


Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS


Condannato a 21 anni e 4 mesi per la strage compiuta guidando sull'A26 in contromano

Concluso il processo a Ilir Beti che nell'agosto scorso con il suo Suv provocò la morte di quattro ragazzi francesi e il ferimento di un quinto.

E' stato condannato oggi pomeriggio a 21 anni e 4 mesi di reclusione Ilir Beti, l'imprenditore albanese che nell'agosto dello scorso anno, viaggiando ubriaco in contromano sull'A26 con il suo Suv, aveva centrato l'auto di cinque ragazzi francesi in vacanza, uccidendone quattro e ferendo gravemente il quinto.

Vent'anni per il quadruplice omicidio più un anno e mezzo per il ferimento del quinto ragazzo e gli reati: questa la richiesta del pm Ghio stamane al processo in abbreviato.

In camera di consiglio oltre all'imputato (in carcere da allora) anche i parenti delle vittime e il difensore, dell'avvocato Mario Boccassi. Quest'ultimo ha chiesto di derubricare l'omicidio da colposo con dolo eventuale (tesi sostenuta da Ghio) a solo colposo.

Il giudice ha però accolto la tesi della pubblica accusa.

 



Un tir travolge Francesca Fiancato
Un grave dolore anche per l’AIFVS

14/7/2012
Sconvolti per la tragica fine di Francesca Fiancato, che a 23 anni e già laureata, ha visto finire i suoi sogni sull’asfalto, tutti noi dell’associazione Italiana Familiari e Vittime della strada siamo dolorosamente vicini alla famiglia.
Conosciamo per esperienza il vuoto incolmabile della perdita e non ci resta che impegnarci perché il sacrificio di quella vita così cara e così essenziale agli affetti familiari faccia riflettere persone ed istituzioni per gestire il traffico e le infrastrutture in funzione della sicurezza della persona umana, il cui percorso non può essere interrotto da comportamenti superficiali, distratti e irresponsabili.
Nel nome di Francesca che ha perduto la sua giovane vita, intensifichiamo il nostro impegno per fermare la strage stradale ed offriamo il nostro aiuto solidale alla famiglia, costretta a sopportare gli effetti devastanti della strage stradale.

Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS


 

Lettera aperta AIFVS 25/06/2012

Il patteggiamento? Un rito premiale per l’imputato e punitivo per la vittima!
Al Presidente della Repubblica e del CSM
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Ai Presidenti di Senato e Camera
Al Ministro della Giustizia
Ai Presidenti di Commissione Giustizia di Senato e Camera
Ai Presidenti di Comm.ne Affari Costituzionali di Senato e Camera
Ogg.: Il giudice Vito Marcello Saladino con il patteggiamento permette a Fabio Gulotta di non espiare alcuna pena per avere sterminato la famiglia Quinci guidando con eccesso di velocità a Campobello di Mazara! Avanziamo richiesta di audizione alle Autorità in indirizzo
Noi dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada esprimiamo la nostra indignazione per quei giudici che concedono il rito premiale del patteggiamento, vietando così alla vittima di partecipare per la ricostruzione della verità. Scelta operata anche dal giudice Vito Marcello Saladino del Tribunale di Marsala, la cui sentenza ha trovato subito dissonante il contesto sociale ed i familiari delle vittime, penalizzati non solo per aver perduto i loro cari ma anche per dovere accettare decisioni non maturate attraverso la partecipazione.Noi dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada critichiamo la sentenza Continua


Lettera aperta AIFVS

 


Caso Quinci - da Giuseppe Santagada il 23/06/2012 * 12:47

Questa Famiglia merita di avere voce da parte di tutti coloro che si impegnano e credono in questa Associazione. Ritengo che alle lettere formali, che in rappresentanza  della A.I.F.V.S. il Presidente debba notificare agli organi istituzionali preposti, dobbiamo fermare nel tempo in forma pubblica nel nostro sito come tragica e triste bandiera delle vergone la foto di questa speldida, sfortunata famiglia con le dichiarazioni alla stampa fatte, per giustificare una sentenza che uccide il diritto oggettivo alla vita di una intera famiglia,  dal presidente del Tribunale di Marsala Gioacchino Natoli:
"........ presidente del Tribunale di Marsala Gioacchino Natoli. Dice che lo fa «per ristabilire la oggettiva correttezza della pubblica informazione» e poi entra nel merito della vicenda processuale affermando che «lo stato di ebbrezza contestato all'investitore Gulotta:.." era di poco superiore al limite consentito dalla legge (0,72 invece che 0,50), non costituisce illecito penale (bensì amministrativo) e non ha comunque impedito che reagisse, con sufficiente immediatezza, all’attraversamento dell’incrocio da parte dell’autovettura condotta dal Quinci, il quale peraltro non si è fermato al ben visibile segnale stradale di stop che avrebbe potuto consentire – a dire del consulente tecnico – di ridisegnare completamente l’evoluzione di quella tristissima serata». E ancora che l’autovettura di «Gulotta lungi dall’essere lanciata a 120 all’ora andava ad una velocità stimata dal consulente tecnico del Pm pari a km/h 75-80, in luogo del limite di 50 km/h imposto dalla segnaletica stradale». Infine lamenta che alcuni giornali «hanno addirittura menzionato il nome del Gip procedente come se si fosse trattato dell’imputato che ha patteggiato la pena».
 
sede di Torino
Giuseppe Santagada

 


9 giugno 2012

Convegno COMLAS La medicina legale per la sicurezza stradale Esperienze a confronto

 
Brochure


 

8 giugno Conferenza Nazionale sulla “Riforma dell’omicidio stradale”.

 Nuova Aula Palazzo dei Gruppi Parlamentari via Uffici del Vicario – Roma ore 9-19

Sosteniamo con la nostra diretta partecipazione di familiari di vittime un’iniziativa che ci riguarda!

Dopo le dichiarazioni del Ministro Severino: “Non basta etichettare una nuova norma come omicidio stradale, occorre fare qualcosa di più”, e le dichiarazioni del Ministro Passera: “la situazione di totale impunità per chi uccide sulla strada non può essere tollerata”, vogliamo creare un dibattito su un tema di diretto interesse di tutti noi familiari di vittime della strada: uccidere sulla strada è un reato ancora oggi impunito. E’ necessaria pertanto una grande partecipazione di tutti noi, vittime e familiari di vittime alla Conferenza di giorno 8 giugno perché le indicazioni degli esperti siano risposte adeguate al nostro sentire. Dobbiamo anche noi dare il nostro apporto perché l’invocata certezza della pena si muova nella direzione giusta. Non perdiamo l’occasione di discutere e confrontarci, facciamo sì che la motivazione a partecipare prevalga su altri problemi ed anche su quelli legati alla ristrettezza dei tempi di comunicazione!


Depliant e programma

 


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