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Sostieni con la tua firma la proposta di legge C. 3274
firma.jpgUnisciti a noi per contrastare la criminalità stradale, la guida azzardata, trasgressiva e pericolosa, o sotto l’effetto di alcol o droga, per equiparare lo stato di coma irreversibile all’omicidio, per stabilire la competenza del tribunale e non più del giudice di pace per le lesioni gravi e gravissime. Sostieni con la tua firma la proposta di legge C. 3274 dell’ A.I.F.V.S. Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Onlus, ferma ancora alla Camera dei deputati! Sollecitiamo il Presidente Fini a portarla avanti!
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Sentenza esemplare - da renato il 28/06/2011 * 20:42

Sala C. (SA) - Uccise investendole due persone, condannato a 6 anni di reclusione

 

Sei anni di reclusione sono stati inflitti dal Tribunale di Sala Consilina a M. D., il medico salernitano 53enne che, alla guida in stato di ebbrezza della sua auto, il 2 febbraio di quest’anno, provocò un incidente stradale, in provincia di Salerno. Nell'incidente morirono L. P., 27 anni, e la sua fidanzata , N. R, 23 anni. La sentenza del Tribunale prevede, inoltre, a carico del medico il pagamento di una provvisionale di 30.000 euro per i genitori e di 15.000 per i fratelli e le sorelle delle due vittime, la confisca dell' auto, la sospensione temporanea della professione medica e della patente di guida.


Salerno - Reggio Calabria salgono a cinque le vittime
La polizia stradale del compartimento Calabria, e squadre di vigili del fuoco hanno lavorato tutto il pomeriggio di ieri  per estrarre dalle lamiere contorte i corpi senza vita delle quattro persone morte sul colpo in un incidente stradale avvenuto sull'Autostrada A/3 Salerno - Reggio Calabria nel tratto compreso tra gli svincoli di Mileto e Rosarno. Le quattro persone decedute sono tutte della provincia di Palermo: Francesco Laurendino di 27 anni, Gianluca Riolo di 22 anni, Patrizia Cirlincione di 46 anni e la piccola Patrizia Cardella di 2 anni, non hanno avuto scampo nel terribile impatto che la loro autovettura ha avuto contro un tir In serata è morta per le gravissime lesioni anche la sorellina  di Patrizia Lucia di otto anni.
Ferita gravemente anche  Antonella Laurendino di 25 anni, che è stata trasportata con l'eliambulanza all'ospedale di Catanzaro, dove i medici si sono riservati la prognosi.

SA_RC quattrop morti - da redazione AIFVS il 14/06/2011 * 18:47

ansa.it.png(ANSA) - VIBO VALENTIA 14 GIU - Quattro persone, tra le quali due minorenni, sono morte in un incidente stradale avvenuto tra gli svincoli di Mileto e Rosarno sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Altre due persone sono rimaste ferite, una bambina in modo grave. Un mezzo pesante, per cause che sono ancora da accertare, si e' scontrato frontalmente con un'auto.

L'impatto e' avvenuto in un tratto autostradale dove c'e' il doppio senso di circolazione. L'autostrada al momento e' chiusa per consentire i soccorsi. (ANSA).

Tutti condannati i dirigenti del consorzio autostrade siciliane per omicidio colposo

Incidenti stradali Tutti condannati i dirigenti del consorzio autostrade siciliane per omicidio colposo plurimo
autostrade_siciliane.jpg
Sentenza storica della Corte d'Appello di Messina che, finalmente, riconosce e punisce le responsabilita' dei gestori di strade e autostrade.

Un anno e sei mesi a tutti i dirigenti imputati del Consorzio Autostrade Siciliane: il Commissario Straordinario Benedetto Dragotta , il Direttore generale Ubaldo Luxi, il Direttore Tecnico e di Esercizio Felice Siracusa, il Direttore dei Servizi Tecnici Gaspare Sceusa. 
La Corte di Appello di Messina ha accolto l´Appello della Procura della  Repubblica e delle parti civili, tra cui l´AIFVS Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, contro la sentenza di assoluzione di primo grado del Tribunale, ribaltando il verdetto.
La Corte di Appello di Messina ha accolto l´Appello della Procura della  Repubblica e delle parti civili, tra cui l´AIFVS Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, contro la sentenza di assoluzione di primo grado del Tribunale, ribaltando il verdetto.
La condanna in appello evidenzia la condotta  omissiva da parte degli imputati, i quali "avevano il preciso obbligo di vigilare sull´efficienza e l´inidoneità delle barriere presenti sul viadotto "Ritiro", e accertatane la palese inadeguatezza, provvedere alla tempestiva sostituzione" e, nell´impossibilità economica di sostituire le barriere esistenti con altre di nuova generazione, "avrebbero dovuto quanto meno apprestare rimedi provvisori e cautelativi, segnalando il pericolo agli automobilisti" atti a limitare la velocità di transito dei veicoli sul viadotto, stante anche le condizioni di particolare pericolo dovuto alla considerevole altezza dell´impalcato e alla presenza di abitazioni in prossimità della base del viadotto.
Il 2 maggio del 2006 alle ore 4 del mattino, un´Audi A4 percorreva la tangenziale A/20 in direzione di Palermo, sul viadotto denominato "Ritiro" e, molto probabilmente per un colpo di sonno o per una distrazione, ha strisciato con la parte laterale destra contro il guard-rail posto sul margine destro e ha iniziato a sbandare in direzione della barriera posta sul margine sinistro. L´urto e´ stato inevitabile e dopo aver abbattuto 12 m di barriera e 5 pannelli di rete metallica, l´autovettura e´ volata nel vuoto per 52 metri nel terreno sottostante. Nell´impatto i quattro occupanti, Alberto Giacoppo, Antonino Pino, Cesare Paone, Salvatore Ordile hanno perso la vita.
L´avvocato  Gianmarco Cesari del Foro di Roma della Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, difensore anche dei familiari di Salvatore Ordile, ha strenuamente lottato, insieme agli avvocati dei familiari delle altre 3 vittime, per la ricerca della verità. L’impegno dell’avvocato per conto dell’Aifvs e’ stato finalizzato al raggiungimento dell’obiettivo dell’Associazione che persegue senza sosta da anni: sensibilizzare i responsabili della rete autostradale al problema della protezione degli utenti correlato al rispetto degli obblighi normativi e dei contratti di servizio attraverso l´adeguamento delle barriere e dei dispositivi di sicurezza ai margini delle strade, problema che ha acquistato sin dagli anni 80 un` importanza sempre maggiore per il continuo incremento dei veicoli in circolazione e per il crescente numero dei sinistri mortali per barriere pericolose, inadeguate e salti da viadotto.

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Articolo stampa la gazzetta del sud

Comunicato stampa AIFVS: La madre di Alex non ha retto al dolore

   L’omicida paghi anche per la morte della madreincidentestradale.jpg
04/06 2011
Vendramin Mirko guida contromano sotto l’effetto di droga ed alcol ed uccide Alex.
La madre di Alex non resiste al dolore e si uccide.
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada trabocca di dolore e di rabbia: dolore per la tragedia, con la perdita di un figlio e di una madre e con la distruzione per sempre della serenità di quella parte di famiglia rimasta, il padre Stefano e la figlia Martina.
Rabbia perché le istituzioni, a partire dalla giustizia, non prendono le misure adeguate per fermare la strage.
L’AIFVS dà rilevanza a tale problema e in questa gravissima circostanza chiede che i governi (centrale e territoriali) ufficializzino i loro piani per fermare la strage stradale, come sollecitato dall’ONU e dall’OMS per la decade 2011-2020. Nel contempo, l’AIFVS si aspetta che il criminale stradale passi dall’ospedale al carcere.
Adesso si tratta di riflettere sull’entità del danno e sulle conseguenze delle condotte criminose. Un figlio per una madre rappresenta un grande investimento affettivo, la sua stessa vita, e la sua uccisione determina un trauma psichico di portata così intensa da portare anche al suicidio: la vita non ha più senso per una madre.
L’AIFVS sottopone il problema all’attenzione dell’opinione pubblica per una disamina da parte dei media: l’omicida deve risarcire solo Alex o anche la madre che si è tolta la vita?
Chi pagherà per la vita della madre e per il dolore di quella parte di famiglia rimasta?

Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS


Arresto per Robert Dan Birca - da AIFVS onlus il 03/06/2011 * 22:56

Comunicato stampa: Arresto per Robert Dan Birca

L’AIFVS plaude all’arresto e chiede al Gip di convalidarlo

Robert_Dan_Birca.jpg03/06/2011

L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada plaude all’operato della Procura di Velletri che, arrestando il criminale stradale che ha ucciso il sedicenne Mattia Veschi, ha rimediato all’allarme sociale creato dalla rimessione in libertà, disposta dal Gip senza considerare l’altissima valenza criminogena dell’omesso soccorso, della guida in stato di ebbrezza ben superiore a quella rilevata tre ore dopo, della guida consapevole di un veicolo non assicurato.
L’AIFVS chiede al Gip, che dovrà convalidare il nuovo arresto, di non sottovalutare il manifesto evidente disprezzo della vita altrui che emerge dalla pericolosa condotta criminale stradale. Una ulteriore rimessione in libertà causerebbe non solo insicurezza ma anche sfiducia nella giustizia per il chiaro e inaccettabile messaggio della sottovalutazione della gravità del reato.

Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
Presidente AIFVS


Comunicato stampa AIFVS : Sindaco Renzi cerca visibilita mediatica, non soluzioni.
Renzi.jpgL Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada e scettica sulla reale convinzione del sindaco di Firenze Matteo Renzi in merito alla proposta di legge di iniziativa popolare che individua una nuova fattispecie di reato: l'omicidio stradale.

L Aifvs nutre seri dubbi perche esiste gia dal marzo 2010 un disegno di legge depositato alla Camera dall on. Barbaro (la C.3274) e che avrebbe tempi molto piu brevi rispetto al disegno di legge d iniziativa popolare. Inoltre l Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada ha scritto, un anno fa, al sindaco Renzi un email allegando la proposta di legge C.3274 e la Tabella unica dell AIFVS per il risarcimento del danno da morte, inviata a tutti i Presidenti di Tribunali e di Corte d Appello, visto che fino ad ora la perdita di un figlio trova valutazioni diverse da un tribunale all altro (78 mila euro a Lecce, da 150 a 300 mila euro a Milano!).
A questa mail, a tutt oggi, non e pervenuta alcuna risposta. La sua iniziativa produce solo confusione nelle proposte legislative e una sua visibilita mediatica.
 
La proposta di legge Barbaro non solo affronta le tematiche di cui parla il sindaco Renzi ma consente di sanzionare in modo adeguato anche le condotte di guida azzardate, temerarie, aggressive e dissennate, quelle che hanno portato alla morte, tra i tanti, i fidanzatini Alessio e Flaminia. Ricordiamo che l assassino Stefano Lucidi viaggiava a pi di 90 chilometri orari nel centro di Roma, oltrepassando una serie di semafori rossi sino a quando non ha incrociato lo scooter dei due poveri ragazzi. La proposta del sindaco Renzi ha la grave mancanza di non considerare questa fattispecie di condotta.
 
La presidente dell Aifvs Giuseppa Cassaniti rinnova l invito al sindaco a collaborare con l Associazione e a sostenere la proposta di legge Barbaro per evitare che continuino a morire persone innocenti che hanno la sola colpa di aver incontrato sul proprio cammino quei disgraziati che con guida azzardata, temeraria, aggressiva, dissennata (in grado di provocare la morte, come nel caso Lucidi) o che guidano sotto l effetto di alcol o stupefacenti, gettano nella disperazione migliaia di famiglie. L altro dramma che occorre affrontare rapidamente e quello dei pirati della strada in forte aumento in quanto a chi guida sotto l effetto di alcol o droghe, in caso d incidente, conviene scappare e costituirsi dopo che e passato l effetto delle sostanze, abbandonando sull asfalto le loro vittime.
 
Se il sindaco di Firenze ha veramente a cuore la sicurezza stradale e non cerca solo visibilita mediatica, sostenga con forza la proposta Barbaro depositata alla Camera da piu di un anno, abbandonando la demagogica proposta di legge di iniziativa popolare e si confronti con l Aifvs per aiutare concretamente, in modo pragmatico le vittime della strada e i loro familiari.

email inviata al sindaco di Firenze Renzi >>> pdf.gif

Sicurezza stradale: Aifvs si dissocia da campagna S.Patrignano

COMUNICATO STAMPA 

Sicurezza stradale: Aifvs si dissocia da campagna S.Patrignano ma sostiene il film
“Asfalto Rosso”


25/05/2011 

Oggi l’anteprima del film “Asfalto Rosso”, sulle stragi del sabato sera legate all’assunzione di alcol e stupefacenti con la regia di Ettore Pasculli e girato in parte nella comunita’ di San Patrignano. La proiezione a Milano presso UCI Bicocca.

L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada (AIFVS) ha offerto il proprio sostegno al lungometraggio, insieme alla Fondazione Veronesi, a Virgin Radio e ad UCI Cinema. Il patrocinio, invece, è della Regione Lombardia.

 L’Aifvs si dissocia nel modo piu’ assoluto dalle dichiarazioni rilasciate da Andrea Muccioli, responsabile della comunita’ di San Patrignano, che ha sostenuto come l’obiettivo della pellicola “Asfalto Rosso” ben si sposa con la campagna lanciata dalla comunita’ “Il vino ama la vita”.

 Quello che più stupisce e’ come sia lo stesso Muccioli a riconoscere che “per moltissimi, alcolici e vino sono la strada piu’ semplice ed economica per stordirsi e alterare la percezione di sé”.

L’Aifvs si dissocia nel modo piu’ netto ed intransigente da qualunque iniziativa che abbini alle campagne per la sicurezza stradale, soprattutto se rivolte ai giovani,  ad azioni atte a promuovere la cultura del bere, anche se consapevole.

 Il vino al volante e’ nemico assoluto della vita, non solo di chi ne fa un uso smodato ma anche di coloro che occasionalmente bevono e poi si mettono al volante uccidendo se stessi, i passeggeri che viaggiano con lui e tanti innocenti che inconsapevolmente si trovano sulla loro strada.


Assise.jpgCOMUNICATO STAMPA

Omicidio Di Matteo: anche in caso di omicidio volontario l’RCAuto deve risarcire e l’Aifvs è parte lesa in omicidio stradale doloso.


La Corte d’Assise di Teramo, questa mattina, ha riconosciuto per la prima volta due importantissimi principi, rigettando le eccezioni sollevate dagli avvocati dell’assicurazione e dell’imputato nel processo che vede incriminato Alfredo Beltramba, di  63 anni, accusato di aver ucciso volontariamente con l’automobile, il 14 aprile di un anno fa, la suocera Iolanda Di Matteo, per vecchi rancori familiari.

La Corte d’Assise di Teramo ha rigettato l’eccezione sollevata dall’avvocato dell’assicurazione GROUPAMA Assicurazioni, (la compagnia che assicurava il veicolo utilizzato per commettere l’omicidio), affermando il principio di diritto secondo cui la garanzia assicurativa RCAuto vale anche per gli omicidi stradali commessi con dolo, cioè volontariamente.

La Corte, inoltre, ha rigettato l’eccezione sollevata dall’avvocato dell’imputato per determinare l’esclusione dalla costituzione di parte civile dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada presentata dall’avvocato Gianmarco Cesari. Con questo provvedimento la Corte riconosce la legittimazione dell’Aifvs a costituirsi parte civile anche nei processi di omicidio stradale volontario.

L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada si dichiara soddisfatta per le decisioni della Corte d’Assise di Teramo che ha dato valore al diritto del risarcimento alle vittime anche nel caso in cui l’omicida abbia utilizzato l’automobile per commettere volontariamente un omicidio.


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