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ROMA, IGNATIUC VASILE:  CONDANNA 16 ANNI RICONOSCIUTO ANCORA IL DOLO EVENTUALE NELL'INCIDENTE STRADALE

 
È stato condannato a 16 anni di reclusione per omicidio volontario, lesioni gravissime, e ricettazione Ignatiuc Vasile, il moldavo di 23 anni che il 18 luglio scorso, a bordo di un furgone, risultato rubato, travolse un'auto, a Roma, uccidendo Rocco Trivigno, 20 anni, e ferendo la sorella Valentina, di 22, ed un altro passeggero, Nicola Telesca, 25. La sentenza è stata emessa dai giudici della III Corte di Assise di Roma presieduta da Angelo Gargani coadiuvato da Paolo Colella. Il processo si è tenuto con il giudizio immediato. Il pubblico ministero Nicola Maiorano aveva sollecitato la condanna dell'imputato a 22 anni di carcere. I giudici hanno ritenuto di concedere a Vasile le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. L'incidente avvenne ad un incrocio tra via Nomentana e viale Regina Margherita, a pochi passi dal luogo di un altro gravissimo incidente avvenuto alcuni giorni prima costato la vita ad Alessio Giuliani e Flaminia Giordani, falciati mentre erano a bordo del loro scooter dall'auto condotta da Stefano Lucidi, condannato a dieci anni di reclusione con il rito abbreviato.
Ignatiuc Vasile correva in pieno centro di notte a circa 110/120 chilometri orari e stava fuggendo tentando di sottrarsi ad un inseguimento da parte di una volante della polizia , attraversava tre incroci con il semaforo rosso, non rallentando mai la velocità giungeva all'incrocio tra via Nomentana e viale Regina Margherita travolgendo la Citroen C3 che viaggiava a 60/70 Kmh facendola finire con violenza contro un palo della luce.
L'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada quale unica ed esclusiva rappresentante in Italia degli interessi collettivi lesi dal reato, ha  voluto rappresentare con la sua presenza al processo penale con l'Avv. Gianmarco Cesari la solidarietà vera e fattiva ai congiunti superstiti di Rocco Trivigno di tutti quei genitori e fratelli associati che hanno subito prima di loro la stessa tragedia umana della perdita di un familiare.
Questa sentenza che fa seguito a quella precedente nei riguardi di Stefano Lucidi del GIP di Roma Marina Finiti costituisce una conferma della fine della  radicata tradizione della magistratura di riconoscere, di regola, solo e soltanto la responsabilità per colpa e non per dolo eventuale nell'incidente stradale temendo di non essere in grado di provare, nel corso del processo, che vi è stata effettivamente volontà omicida ed accettazione del rischio.
La sentenza della Corte di Assise di Roma a seguito della imputazione ad opera del PM Nicola Maiorano costituisce un forte deterrente, un monito sociale per coloro che hanno perso il senso della loro vita ed il rispetto della vita altrui, per coloro che sono avvezzi a guidare in modo aggressivo e con arroganza, per quanti si mettono al volante in uno stato psichico alterato, per quanti adottino condotte di guida riprovevoli, criminali e sconsiderate, trasformando l'auto in arma.
Con la sentenza Ignatiuc che fa seguito ideale alla sentenza Lucidi nella collettività si dà la percezione della "certezza della pena" da parte di uno Stato moderno e di diritto che non fa sconti e fa scontare la giusta pena ai criminali stradali, specie a quelli in libertà, irriducibili e magari senza patente.
La pena ora dovrà essere espiata senza che diventi virtuale, perché senza vera espiazione non ci sarà riconciliazione per Ignatiuc, né con le vittime né con lo Stato.
Ignatiuc Vasile con la sua condotta criminale ha determinato anche la solitudine esistenziale della sua giovane moglie e di sua figlia nata appena due mesi dopo il tragico incidente mortale del 18 luglio scorso.

Rischio di emulazione - da Paolo il 05/02/2009 * 18:20


Gli alcolisti trentini scrivono a Simona Ventura: troppi alcolici nelle immagini, c'è il rischio "emulazione"


IL TRENTINO


Bastard alcolici, X-Factor nel mirino

La denuncia: «E’ alto il rischio di emulazione»

JACOPO TOMASI

TRENTO. 03.02.09 Va bene “figli di Dioniso”, dio del vino, ma il rischio è che dai “nostri” Bastard - e più in generale dal programma televisivo X-Factor - sia trasmesso un messaggio positivo sull’uso di alcol. In alcuni momenti della striscia quotidiana, infatti, si vedono i cantanti con bicchieri di vino o lattine di birra in mano e per questo l’Associazione provinciale dei club alcolisti in trattamento (Apcat) ha deciso di scrivere una lettera a Simona Ventura, Morgan e Mara Maionchi, per chiedere che siano eliminati gli alcolici.

«Il rischio di emulazione è alto - dice il presidente Remo Mengon - perché il target è giovanile».

Bottiglie di rosso sulle tavole imbandite dei loft dove vivono i giovani cantanti, brindisi a raffica, qualche bicchiere bevuto anche prima della diretta sotto l’occhio della telecamera. La musica è senz’altro l’elemento principale del programma-culto di RaiDue X Factor, ma anche l’alcol non manca. Tanto che l’Apcat del Trentino (che conta circa 1.000 aderenti in 165 club) ha deciso di scrivere una lettera alla redazione per chiedere che siano eliminati gli alcolici dalle immagini televisive. «Quello che viene trasmesso non è certo un bel messaggio perché il target è giovanile ed il rischio di emulazione è alto», spiega il presidente Remo Mengon. «La Rai è un servizio pubblico: i cittadini pagano il canone ed è giusto che abbiano un’informazione corretta». A rilanciare la polemica è il responsabile del centro studi dell’Apcat, professor Roberto Cuni. «L’immagine che passa è che l’alcol è bello, che è utile per festeggiare e divertirsi. Un’immagine sbagliata, perché l’alcol fa male. Purtroppo davanti a certi messaggi sbagliati rischiano di cadere nel vuoto gli sforzi che si stanno facendo come quelli di vietare la vendita di alcolici agli under 18 nei supermercati Coop, oppure la discussione in Parlamento di portare a zero il limite alcolemico per i neo patentati».

Così, dopo tanti applausi ed elogi arrivano anche le prime critiche alla band trentina “The Bastard Sons of Dioniso”, protagonista del programma. «Sono dei bravissimi artisti, ma troppo spesso col bicchiere di vino in mano. In questo modo - spiega Mengon - si rischia che il Trentino faccia sempre e solo rima con vino o grappino, mentre fortunatamente fa rima anche con altro». A livello nazionale l’Apcat aveva già portato avanti una battaglia (vinta) contro la Drive Beer sponsorizzata dal pilota di Formula Uno Giancarlo Fisichella, ora l’appello va ad X-Factor per cercare di responsabilizzare i giovani ed utilizzare la popolarità per diffondere messaggi positivi anti-alcol. Il bere, infatti, è una vera e propria piaga, soprattutto nella nostra provincia. Secondo i dati, elaborati dal direttore del servizio di alcologia Roberto Pancheri e forniti dall’Azienda sanitaria, risulta che il 67% dei trentini tra i 18 ed i 69 anni fa uso abituale di alcol, dato più alto a livello nazionale. Il 12% ammette di aver guidato in stato di ebbrezza. Non solo, l’abuso di alcol si sta diffondendo soprattutto tra i giovani compresi tra i 14 ed i 21 anni: in prima media il 43% dichiara di aver già bevuto, in terza la percentuale sale al 53%.

I ragazzi dicono di bere soprattutto “per divertimento” ed “in compagnia”. Per questo scelgono occasioni particolari come il sabato sera o gli happy hour dove bevono più di 5 bicchieri di alcolici: i maschi preferiscono birra o vino, le femmine cocktail. Infine, al Trentino spetta la percentuale più alta, a livello nazionale, di incidenti mortali causati da alcol e da sostanze stupefacenti (il 14,29%) e non ci si deve dimenticare che la prima causa di morte degli incidenti stradali fino ai 29 anni è proprio l’alcol. Dati che dovrebbero far riflettere.



Pirati strada, 323 casi nel 2008

Uccise 93 persone, 331 i feriti

Nel 2008 sono stati 323 gli episodi di pirateria stradale: 93 persone sono rimaste uccise e 331 ferite. Le morti registrate nel 2007 erano state 68. Sul totale delle inchieste, 249 (vale a dire il 77%) hanno condotto all'identificazione del responsabile, arrestato in 125 occasioni e denunciato a piede libero in altre 124. Nel 43,8% dei casi è stata accertata la presenza di alcol e droghe. I dati sono dell'osservatorio Il Centauro-Asaps.

Gli episodi osservati nel 2007 erano stati 161, la metà rispetto ai 323 del 2008: si registra una netta crescita del +100,6%. Nel 2007 le vittime erano state 68 (93 nel 2008 con un aumento del 36,8%) mentre il numero dei feriti si era fermato a quota 150 (331 nel 2008, +120,7%).

Sugli incidenti pesano l'ombra dell'alcol e delle droghe: in 109 casi (43,8%) ne è stata accertata la presenza, ma è un dato che deve essere accolto con cautela: la positività dei test è riferibile solo quando il responsabile è stato identificato, 249 su 322. "Spesso quando le forze di polizia identificano l'autore - spiega Giordano Biserni, presidente Asaps - non ha più senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perché sono trascorse ore o giorni dall'evento".


 Questa mattina alle 9 e 30 circa un violentissimo impatto tra una fiat punto ed una mercedes e avvenuto in via nuova litoranea,  strada che unisce Paestum ad Agropoli, le due auto si sono scontrate in prossimità di un incrocio ma ancora non si conosce bene la dimanica dell’incidente, ad averne la peggio e stato il conducente della fiat punto che è deceduto nell’ impatto violentissimo, sono intervenuti i vigili del fuoco per poter estrarre il corpo della vittima, la strada e stata chiusa al traffico per varie ore con la presenza dei carabiniri e della polizia stradale. la vittima Albino Vincenzo era un residente  di Agropoli.

http://agropolilive.com/2009/01/31/incidente-mortale-ad-agropoli/ 

Resp.Astone Teresa
 


 Comunicato stampa

 Processo per la morte del giovane Ufficiale all’incrocio Emilia est-Scartazza


Attesa di giustizia da parte della famiglia, dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, degli amici e commilitoni


Inizia domani (mercoledì 28) con l’udienza preliminare avanti al Gup dott. Truppa il processo a carico di F.R., rinviato a giudizio per l’omicidio colposo, il 17 Luglio 2007, del S. Ten. Francesco Cricchi, Ufficiale frequentatore dell’Accademia e prossimo alla laurea in medicina e chirurgia. Le indagini giudiziarie condotte dal Pm dott. Ambrosino hanno accertato responsabilità solo a carico di F.R. di Modena che a bordo di una Fiat brava tagliò la strada al giovane ufficiale alla guida di una moto Suzuki; era trasportata T.L., anch’ella sottotenente, già laureata in medicina veterinaria.
Francesco Cricchi morì subito dopo, la trasportata riportò lesioni gravissime che non le hanno ancora consentito di riprendere il lavoro dopo un anno e mezzo di cure.


Da quanto finora accertato tanto la motocicletta quanto l’autovettura non viaggiavano a velocità elevate, ma l’improvvisa manovra di svolta a sinistra verso la via Scartazza da parte di F.R. avrebbe consentito all’Ufficiale di effettuare una frenata di emergenza troppo breve. Restano ancora da stabilire le cause di una manovra così aggressiva, giacché la Polizia stradale municipale non effettuò analisi di alcool e narcotici su F.R., mentre quelle condotte sulla salma di F. Cricchi furono negative.

 

 

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Comunicato stampa

 


Incontro con il Viceministro Reina - da Biagio il 27/01/2009 * 15:57


Proficuo incontro nei giorni scorsi presso la segreteria dell’On. Giuseppe Reina sottosegretario del Ministero alle infrastrutture e trasporti.

Il responsabile dell’associazione Italiana Familiari e vittime della strada sede di Comiso accompagnato da Mario Presti in presenza del Professore Musumeci  docente Università di Catania e coordinatore del comitato scientifico nazionale A.I.F.V.S. Durante l’incontro si è discusso delle problematiche legate alla viabilità e allo stato di “salute” dell’asfalto Siciliano.

Il Viceministro ha ribadito che prioritaria è la realizzazione del raddoppio sulla Catania-Ragusa e si è dimostrato molto disponibile a collaborare con la suddetta Associazione anche sul tema dell’educazione stradale, che a breve  a cura della sede AIFVS di Comiso, verrà bandito un concorso Provinciale per le scuole medie inferiori. L’onorevole Reina si è reso disponibile alla partecipazione dell’inaugurazione della sede AIFVS di Comiso gentilmente concessa dal Comune di Comiso.

Biagio LISA
AIFVS Comiso (RG)

OPEL CORSA 09 - da Caren il 26/01/2009 * 20:07


BUONGIORNO A TUTTI VOI,

é da mesi che la pubblicità  dell'Opel Corsa 09, mi preoccupa, tanto che tra gli obiettivi alla Commissione Europea per la sicurezza stradale, c'era quello di eliminare Radio TV e DVD sul lato comandi del conducente.

In questa pubblicità  si osserva che hanno combinato il Navigatore satellitare con il lettore DVD, pero la pubblicita dice che quest'auto è sicura.

Mi  è capitato di vedere un conducente che trafficava con il nuovo Black Berry, circolare sulla corsia opposta per qualche secondo. alla fine lo abbiamo "svegliato" a suon di clacson, per indurlo a riprendere la sua corsia.

L'opel Corsa 09 ( ya ya hoo) E' sicura.

Ho i miei ragionevoli dubbi. Un conto è installare il televisore nei sedili posteriori, un'altro è installarlo vicino al volante.

Saluti

Karen Arcano

tel. +0371 709019


Ancora vittime nel Ragusano - da Biagio il 22/01/2009 * 12:07


Ragusa 22 gennaio 2009.

Ancora sangue sulle nostre strade rese impraticabili dalla pioggia di questi giorni e dall´incuria di sempre. Due giovani vittoriesi sono deceduti sul colpo, Salvatore Alescio e Ivan Dario Calabrese; gli altri due, S.B. e R.B. sono rivocerati in ospedali diversi in prognosi riservata. Nella stessa mattinata R.B, il più grave, è stato trasportato con l´elisoccorso presso il "Cannizzaro" di Catania, mentre S.B si trova nel nosocomio di Vittoria in prognosi riservata.
Il sinistro è avvenuto intorno alle 8,45. I 4, tutti agricoltori, viaggiavano a bordo di una Mitsubishi Pajero quando per cause che sono ancora in via di accertamento sono andati a finire sopra un appezzamento serricolo in un tratto che presenta un dislivello di circa 3 metri fra la strada e il terreno.
Sul posto della tragedia i Vigili del fuoco di Ragusa che hanno dovuto estrarre le vittime dalle lamiere con l´aiuto della fiamma ossidrica. Gli accertamenti di legge per ricostruire la dinamica vengono svolte da Carabinieri e Polizia. Il traffico, nei pressi del ristorante "Carmelo", quasi all´incrocio che porta a Punta Braccetto è rimasto bloccato.

 Biagio LISA  AIFVS (Comiso)


Roma: inizia il processo Ignatiuc Vasile Omicidio Rocco Trivigno

– La Aifvs solo come persona offesa  - Vasile chiede scusa non voleva uccidere solo fuggire per paura

La Aifvs rimane solo come persona offesa rappresentata dall'Avv. Gianmarco Cesari nel processo per l'omicidio di Rocco Trivigno in quanto i familiari superstiti difesi dall'Avvocato Celeste Giliberti non hanno inteso prestare il consenso alla costituzione di parte civile della Associazione presentata a scopo di solidarietà per dare giustizia ai superstiti. Il processo è iniziato con la richiesta dell’accusa di omicidio volontario con dolo eventuale da parte del PM Nicola Maiorano e  con l'esame dei testimoni, uno dei due poliziotti facente parte della volante che ha inseguito il furgone durante la fuga e che lo ha raggiunto dopo l'impatto, i due vigili della Municipale che si sono occupati dei rilievi, sono stati sentiti i due sopravvissuti all'incidente che hanno rappresentato la loro grave perdita di salute e la sofferenza fisica e morale: prima del rinvio del processo al 5 e 6 febbraio prossimo l'imputato Ignatiuc Vasile difeso dall'Avv. Francesco Gianzi ha inteso dichiarare di non essere stato cosciente al momento dell'incidente, che non voleva uccidere  e che stava scappando per paura e di non ricordare neanche cosa è successo chiedendo scusa  ai genitori ed ai superstiti. Il processo continuerà per l'esame dei consulenti tecnici e per la discussione preliminare alla sentenza.  L'Aifvs ammessa parte civile nei due storici processi con la contestazione del dolo eventuale contro i criminali stradali Bodac a Salerno per l’omicidio di Salvatore Alfano, avvenuto lo stesso giorno dell’omicidio di Rocco Trivigno per cui ora pende l’appello del Pubblico Ministero,  e Stefano Lucidi per l’omicidio di Flaminia Giordani e Alessio Giuliani nello stesso incrocio il 22 maggio 2008 seguirà il processo con viva partecipazione umana.

Redazione Aifvs



UDINE-Pedalava a zig zag,piuttosto incerto.Così i carabinieri l'hanno fermato durante un normale servizio di controllo del traffico,riscontrandone il quasi totale stato di ubriachezza.Risultato:bici sequestrata,multa e denuncia per guida in stato d'ebbrezza.L'uomo un operaio di 58 anni,aveva in corpo un tasso di 2,5 grammi di alcool per litro di sangue a fronte del limite di 0,5.

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