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Vorrei ringraziare la Presidente Dott.ssa Cassaniti per l'intervento fatto in merito alla problematica di Roma che è stato come sempre preciso ed incisivo e che ha fatto evidenziare come basterebbe così poco come far funzionare le telecamere in registrazione e non solo in visione ad  evitare incidenti e mancati soccorsi come ad arricchire con nuovi dispositivi di controllo tutte le strade più trafficate e ad alto rischio mortalità.la mamma di Claudia Perri

 



AMICI CARI,ORAGANIZZARE QUESTA FIACCOLATA NON è STATO SEMPLICE,SPECIALMENTE PER CHI ,COME ME, DA POCHI MESI VIVE QUESTA TRAGEDIA ,MA IL MIO CUORE NON POTEVA RIMANERE IN SILENZIO,AVEVA VOGLIA DI URLARE,DI FARSI SENTIRE...TANTISSIMA GENTE HA PARTECIPATO,TANTISSIMI RAGAZZI,OGNUNO CON UNA CANDELA E UN PALLONCINO,TUTTI COMPOSTI ,IN ORDINE A RENDERE OMAGGIO AI NOSTRI ANGELI....PER TRE KM SI è CAMMINATO E RECITATO POESIE E CANTI RELIGIOSI...CI SIAMO FERMATI PER UNA MEZZ ORA IN PIAZZA AD AGROPOLI,DOVE TANTA GENTE SI è UNITA AL CORTEO,LI TANTI RAGAZZI A RECITARE UNA POESIA..POI IL MINUTO DI SILENZIO ...E POI TANTI TANTI PALLONCINI SI SONO INNALZATI AL CIELO ....OGNI PALLONCINO PER OGNI ANGELO...TUTTI  CON LE LACRIME AGLI OCCHI....A CONCLUSIONE DELLA FIACCOLATA E ALL INIZIO DELLA S .MESSA HO RINGRAZIATO A NOME MIO E DI TUTTE LE FAMIGLIE DELLLE VITTIME DELLA STRADA PRESENTI SUL TERRITORIO PER LA PARTECIPAZIONE E LA SOLIDARIETà...LA LORO PRESENZA CI HA FATTO SENTIRE MENO SOLI NEL VIVERE QUESTA NOSTRA VITA CHE NN è PIU' LA STESSA SENZA I NOSTRI ANGELI..HO RINGRAZIATO L AVV.ALFIERI ,SINDACO DI AGROPOLI CITTà CHE CI HA PERMESSO QUESTA FIACCOLATA.CON LUI HO RINGRAZIATO TUTTI I SINDACI CONVENUTI CON LE RISPETTIVE DELEGAZIONI..HO RINGRAZIATO I GIOVANI E LI HO INCORAGGIATI A VIVERE CON SERENITà E IN MODO OCULATO LA LORO VITA,  AD ACCOGLIERE LA VITA PROPRIA ED ALTRUI COME VALORE IMMENSO,POSSIBILITà CHE CI è STATA DATA DI VIVERLA SENZA SCIUPARLA...HO RINGRAZIATO DON ROBERTO GUIDA,IL NOSTRO SACERDOTE ,PER IL SOSTEGNO MORALE CHE HA DATO A ME E ALLA MIA FAMIGLIA E CHE CONTINUA A DARE ANCORA OGGI..HO RINGRAZIATO LE FORZE DELL ORDINE,CARABINIERI.GUARDIA DI FINANZA,POLIZIA PROVINCIALE,POLIZIA MUNICIPALE,118HUMANITAS DI SALERNO. E VOLONTARI TUTTI HANNO CONTRIBUITO ALLA REALIZZAZIONE DI QUESTA MANIFESTAZIONE...QUESTA GIORNATA è SERVITA A NON DIMENTICARE I NOSTRI ANGELI,ED ALLARGARE LO SGUARDO SUGLI ORIZZONTI DELLA PREVENZIONE,EDUCAZIONE FORMAZIONE..I NOSTRI FIGLI NON DEVONO SEMPLICEMENTE ESSERE INSERITI NELLA STATISTICA GIA COSI' LUNGA DELLE VITTIME DELLA STRADA,LA LORO TRAGICA MORTE DEVE PORRE DELLE DOMANDE,DEI PERCHè...I NOSTRI ANGELI VIVONO NELLA LUCE ED è LA FORZA DI QUESTA LUCE,CHE ILLUMINA L OSCURITà DEL NOSTRO DOLORE....ESSI VIVRANNO IN NOI NELLA MISURA IN CUI NON LI DIMENTICHEREMO...GRAZIE DI CUORE....TERRY E RENATO...MAMMA E PAPà DI DEBORA RADANO

GIORNATA MONDIALE DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA16 novembre2008

 
GIORNATA MONDIALE DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA16 novembre2008

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agenzie stampa nazionali


GIORNATA MONDIALE DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA16 novembre2008

Comunicato alla stampa ed alle rappresentanze in Italia degli organismi internazionali

                                               

GIORNATA MONDIALE DEL RICORDO DELLE VITTIME DELLA STRADA16 novembre2008

 

 Perché la strage non sia sottovalutata diamole luce

I messaggi:

 

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 del Presidente della Repubblica
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   del Ministro delle Infrastrutture
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   del Ministro della Giustizia

 

 L’ONU, nella ricorrenza, il 16 novembre 2008, della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada, ci invita a dare rilevanza sociale alla gravità della strage stradale perché essa non sia sottovalutata.
A questo scopo l’AIFVS ha chiesto agli enti locali, nel cui territorio operano le proprie sedi, di illuminare un monumento significativo nella ricorrenza della Giornata del Ricordo: la metafora della luce vuole esprimere sia il bisogno di accendere i riflettori su una strage dimenticata e sostenuta dalla sottovalutazione del reato e del danno, sia la necessità di risvegliare alla radice il senso di responsabilità, che è luce per ciascuno di noi e che deve qualificare non solo il comportamento di chi guida, ma anche di chiunque operi nelle istituzioni o nelle aziende ed a tutti i livelli.  

 Numerosi i Comuni che hanno espresso l’adesione all’iniziativa, come si può riscontrare sul nostro sito www.vittimestrada.org .  Oltre all’illuminazione di monumenti, avrà luogo a Chiari (BS) ed a Verona la manifestazione delle Croci, una silenziosa protesta che simula il cimitero in una piazza, per scuotere le coscienze e sollecitare l’impegno civile a porre fine ai sacrifici umani sulle strade; a Roma l’illuminazione del Campidoglio ed un corteo al Verano per deporre un fiore sulle tombe delle vittime; a Sortino (SR) una sfilata d’auto d’epoca con il messaggio “Rispetta la Vita”, ed altre iniziative ancora in tante altre sedi.


Le Vittime saranno inoltre ricordate in tutte le Sante Messe della Chiesa Cattolica, grazie all’inserimento, ottenuto dall'AIFVS, della preghiera per le vittime nel foglio liturgico della domenica.
Una Santa Messa per le Vittime della Strada, dietro richiesta della nostra Associazione, sarà celebrata da Padre Yvon Preschet, dell’Ordine dei Carmelitani, in un luogo speciale, a Lourdes, nella Cappella di fronte alla Grotta delle Apparizioni.


Nell’ottica della corresponsabilità e della collaborazione tra istituzioni e società civile, e tenuto conto che la Giornata del Ricordo pone al centro dell’attenzione le Vittime, e perciò anche le offese ad esse arrecate pure per la mancanza di giustizia, ci sono di sostegno e di speranza i messaggi inviatici dal Presidente della Repubblica che sottolinea la necessità di un impegno sinergico, dal Ministro delle Infrastrutture che invita l’AIFVS al tavolo per la revisione del Codice della strada,  e dal Ministro della Giustizia che, solidarizzando con la nostra Associazione, dichiara di farsi promotore delle richieste da essa rappresentate perché siano portate a buon fine.
Fiduciosi, alleghiamo i messaggi.


dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
presidente nazionale AIFVS

 

 

 16 novembre 2008 tutte le iniziative dell'AIFVS in Italia

 

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Trasmissione televisiva - da Redazione il 12/11/2008 * 13:43

Trasmissione televisiva

ROMAUNO in diretta, mercoledì 12 novembre, dalle ore 13,45 alle 14,30

Ignazio Cianfanelli della sede AIFVS Roma, parlerà di domenica 16 novembre,  Giornata del Ricordo per tutte le Vittime della Strada

http://www.romauno.tv/


Investì e uccise una giovane:

si impicca in casa per il rimorso
Non ha retto al rimorso e al senso di colpa, così si è tolto la vita impiccandosi nella casa del padre a Cavour.

 

Guidava ubriaco - Corrado Avaro, 31 anni, la sera del 15 luglio del 2007 guidava ubriaco la sua auto quando ha investito e ucciso una ragazzina di 16 anni, Claudia Muro, all’uscita di una discoteca a Pinerolo in provincia di Torino. Per l’omicidio è stato condannato a tre anni di carcere con il rito abbreviato, pena che dopo un periodo trascorso nel penitenziario di Saluzzo, in provincia di Cuneo, stava scontando ai domiciliari concessi per via delle precarie condizioni psicologiche che lo avevano portato anche alla depressione. Proprio a causa della depressione e della dipendenza dall’alcol, il giovane aveva tentato il suicido un’altra volta nel 2006 quando aveva cercato di buttarsi da un ponte sulla tangenziale di Torino, ma era stato salvato dall’intervento dei carabinieri.

 

Affidato a una comunità - Dopo che il tribunale del riesame di Torino trasformò l'accusa da omicidio volontario a colposo, Corrado Avaro venne affidato alla comunità di don Ilario Rolle, parroco della Santa Gianna di Venaria. "Ogni giorno mi faceva almeno due telefonate e mi mandava una ventina di sms, dice il sacerdote. "Mi ripeteva sempre: "Continuo a sognare l'incidente, Claudia sul parabrezza della mia macchina... ma don, credimi, io non l'ho proprio vista". Neanche il lavoro da muratore lo aiutava a riprendersi e le cose continuavano a peggiorare. Inoltre, secondo quanto raccontato dal don Ilario, ultimamente Corrado entrava e usciva dagli ospedali: «La depressione è una brutta bestia, qualcuno l'ha sottovalutata: mi chiedo come abbiano fatto a dimetterlo in quelle condizioni ».

 

Il dolore del padre - A trovare il corpo del figlio, impiccatosi a una trave del soffitto della sua camera, è stato il padre del giovane, Giuseppe, un agricoltore di 69 anni che stravolto dal dolore ha accusato la stampa: “Sono stati loro a ucciderlo, lo hanno dipinto come un mostro, un assassino spietato. Si sono accaniti contro mio figlio e ora qualcuno pagherà per questo”. Prima dell'incidente mortale, Avaro aveva già sulle sue spalle due precedenti per guida in stato di ebbrezza, uno del 1999 e l'altro del 2004. Nell'inverno del 2006 la patente gli venne sospesa per due mesi e quindici giorni.

 

Il cordoglio della famiglia della vittima - Addolorati anche i genitori di Clauda che alla notizia del suicidio dell’investitore della figlia hanno commentato: ''Non volevamo che finisse così, è un giorno triste anche per noi e, ne siamo sicuri, non lo avrebbe voluto neanche Claudia. Lo abbiamo detto subito dopo quel drammatico incidente, quando Avaro minacciò il suicidio”. “Crediamo nella giustizia e nei suoi valori, punitivi e rieducativi, e speravamo che Avaro riuscisse a rendersi conto di ciò che aveva fatto ricostruendosi, al termine della pena, una vita e un futuro nel segno del rispetto della vita'', hanno aggiunto e si sono detti ''vicini alla famiglia Avaro'' perché ''solo chi ci è passato può rendersi conto della sofferenza che si prova alla morte di un figlio e di un fratello''. ''Oggi, hanno concluso, è un giorno triste anche per noi. Oggi Claudia muore una seconda volta''.

 


Uccisione Giovanni Rampinelli

Oggi l'udienza contro il pirata della strada Carlo Riefoli

11 novembre 2008


Costituzione di parte civile dell'AIFVS onlus a fianco dei familiari di Giovanni Rampinelli travolto e ucciso da Carlo Riefoli.

Giovanni Rampinelli,  viaggiava a bordo della sua bicicletta sulla s.s. 494 vigevanese, e dopo il fatto Carlo Riefoli si è dato alla fuga abbandonando la vittima agonizzante senza aver prestato soccorso o allertato i soccorsi.Giovanni Rampinelli è stato trovato morto dissanguato dopo alcune ore.

Lo stesso Carlo Riefoli nel 2002 in un analogo incidente aveva travolto e ucciso un'altro ciclista e anche in quella occasione si era dato alla fuga

 da il giornale.it

Per due volte pirata della strada ed è ancora in giro con la patente
aiuto Pirata della strada a pieno titolo, non con uno, bensì con due morti sulla coscienza. Come se non fosse mai accaduto nulla. Perché il pirata si ritrova ancora con una patente in tasca e - soprattutto - la libertà di continuare a guidare senza aver saldato alcun conto con la giustizia.


Sembra paradossale, eppure nel nostro Paese vige un codice della strada in base al quale è più riprovevole guidare senza cinture o parlare al telefonino mentre si è al volante, piuttosto che investire e uccidere uno o più pedoni, per poi fuggire. Lo sa bene Carlo Riefoli, 43 anni autotrasportatore di Vigevano, che soltanto in tre anni sull’asfalto di vittime innocenti ne ha lasciate due, e senza pagare nessun conto salato con la giustizia, nonostante i ripetuti comportamenti più che discutibili.


Il primo episodio risale all’ottobre del 2002. Riefoli stava transitando nel territorio di Corbetta, comune lombardo in provincia di Milano, quando ad un certo punto gli passò davanti un pensionato, Angelo Maestroni, che stava tornando a casa a piedi. Lo investì con violenza, sbalzandolo lontano sull’asfalto, ma anziché fermarsi per aiutarlo, preferì darsi alla fuga. Il pover’uomo cessò di vivere poco dopo, mentre il pirata, grazie ad alcune testimonianze, venne rintracciato dalla Polizia Stradale di Magenta. Incriminato e processato per omicidio colposo di primo grado, oltre che per omissione di soccorso, in appello l’imputato se la cavò con quattro mesi di reclusione e con la sospensione della pena, come prevede la legge.


La condanna penale non fu l’unica sanzione. Gli venne altresì sospesa la patente, ma lui, nonostante il provvedimento restrittivo, continuò a girare sulle strade con il proprio mezzo per svolgere il lavoro di autotrasportatore. Così, si arriva al secondo episodio. Accade tutto una mattina di agosto del 2005, quando Riefoli sta percorrendo la strada statale Vigevanese. L’incidente, questa volta, avviene nei pressi del comune di Abbiategrasso.


Con il furgone infatti investì un altro pensionato del posto, Giovanni Rampinelli, appena uscito da casa in sella alla sua bicicletta. Sapendo di averla fatta grossa e temendo che questa volta avrebbe rischiato di più, l’autotrasportatore pensò bene di crearsi un alibi per scaricare le responsabilità relative all’incidente mortale.


Riefoli, infatti, decise di portare il mezzo di trasporto in aperta campagna, gli diede fuoco, poi si recò in caserma per denunciarne il furto. L’escamotage non riuscì comunque a salvarlo e venne smascherato dai carabinieri, che lo denunciarono ancora una volta per omicidio colposo e simulazione di reato.
Dopo quest’ultimo episodio, la patente gli è stata revocata. Ma anche in questo caso, il pirata ha aggirato il problema. Perché nel frattempo Riefoli l’ha riconseguita e tuttora circola liberamente sulla strada. Dal punto di vista giudiziario attende invece che a metà novembre venga celebrato il processo a suo carico, quello relativo al secondo incidente mortale, che finirà quasi sicuramente con un patteggiamento di pena.


Omicidio Daniele Sanità

 

Latina 10 novembre 2008  

 

Lo zio ubriaco che uccise il nipote a Roccagorga, ha richiesto al Gup di Latina  dott.ssa Lucia Aielli di patteggiare la pena.

I familiari superstiti nonostante la firma di un atto di quietanza, hanno rappresentato la propria istanza di giustizia. Si sono costituiti parte civile: nonno, cugina e l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada onlus.

La prima richiesta è stata respinta ed ha condannato il reo Giorgio Orsini a due anni di reclusione con la condizionale e ad un anno di sospensione della patente

 

Comunicato Stampa

 

10.11.2007 “LATINA: CONDANNATO LO ZIO CHE UCCISE IL NIPOTE IN STATO DI EBBREZZA A ROCCAGORGA“


AMMESSI PARTE CIVILE NONNO CUGINA CONVIVENTE E AIFVS


Si è concluso il processo per l'omicidio di un ragazzo che guidava una moto prima di ottenere la patente con imputato lo zio cieco da un occhio Giorgio Orsini che a Roccagorga (LT) il 13.8.2007 lo investì accedendo alla strada della propria abitazione   mentre la moto stava soppraggiungendo ad alta velocità dall'opposta direzione. Lo zio dopo tre ore dall'incidente risultò ubriaco con tasso alcolemico pari ad 1,21 g/l.


Il giovane Daniele Sanità  morì sette giorni dopo,  era il secondo figlio della famiglia Sanità a morire per incidente stradale. Lo aveva preceduto Umberto il 17.6.1999.


I familiari nonostante l'avvenuto risarcimento del danno e l'aver firmato senza completa informazione un atto di quietanza di risarcimento hanno comunque rappresentato con una memoria al Giudice Lucia Aielli del Tribunale di Latina di aver anche querelato l'omicida per la condotta susseguente al reato consistente in atteggiamenti offensivi e nel continuare a guidare nonostante il ritiro della patente. Il nonno del giovane e la cugina convivente rimasti fuori dalla transazione si sono costituiti parte civile assieme alla Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, tutti difesi dall'Avv. Gianmarco Cesari .

Richiesto il patteggiamento, dopo una richiesta di 8 mesi finale il PM Simona Gentile ha concesso il consenso alla pena finale di anni 2 di reclusione con la sospensione della condizionale e il Gup non ha rigettato tale proposta dichiarata incongrua dalle vittime superstiti emettendo dopo una camera di consiglio di tre ore la condanna a due anni di reclusione con la sospensione della patente per un anno. 


A carico di Giorgio Orsini ora grava la denuncia esposta dalla madre del giovane per le offese subite e la guida nonostante il divieto di guida per un anno emesso dal Prefetto di Latina e l'azione di rivalsa della Allianz annunciata in aula dal suo difensore a seguito del risarcimento ai genitori ed ai fratelli. Restano ora anche da risarcire il nonno e la cugina convivente e la Aifvs ammessi parte civile.



 Da pochi mesi e mio malgrado, mi trovo anch'io a partecipare a questa commemorazione.
Qui'... io porto il mio dolore, che ha per nome Debora Radano, oltre a ricordare la mia unica ragione di vita, voglio unirmi a tutte le famiglie distrutte da questo immenso e infinito dolore.
E' atroce pensare che in pochi secondi, giovani vite vengano distrutte da esseri che non hanno rispetto della loro vita, ma soprattutto della vita di altri, dove povere vittime innocenti hanno dovuto pagare per la negligenza e la superficialita' di chi guida spericolato o addirittura imbottito di droghe e alcool.....La nostra marcia in fiaccolata e' un gridare alla speranza; che i vigliacchi della strada non infrangano piu' i sogni di chi crede che la vita sia un dono da rispettare, con la speranza che la coscienza civile di tutti noi riesca a cambiare quello che è divenuto un male comune....Troppi giovani pagano per colpe non proprie........
NOI GRIDIAMO BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.......................
16 Novembre 2008 ore 16,30 Fiaccolata in o­nore delle Vittime della Strada.....
a seguire S.Messa ore 19,00 nella chiesa della Madonna di Costantinopoli.....
Partenza Fiaccolata Via S.Marco Agropoli(Sa) adiacente Lido Aurora.
Mamma Teresa e Papa' Renato

LA7 - da Patrizia_Q il 09/11/2008 * 17:20


Lunedì 10 novembre dalle ore 9,15 alle 10, nella trasmissione Omnibus a LA7,

intervista ad  Elena Valdini, autrice del libro “Strage Continua”


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