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Cstituzione parte civile AIFVS - da AIFVS onlus il 24/07/2008 * 22:19

COMUNICATO

L'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada quale associazione di promozione sociale si è formalmente costituita quale parte offesa dal reato presso il Tribunale di Roma nei procedimenti penali per omicidio volontario promossi contro Stefano Lucidi , il pirata della strada che il 22 maggio scorso investì e uccise la coppia di fidanzati Alessio Giuliano  e Flaminia Giordani, in via Nomentana, e contro il moldavo Ignatiuc Vasile accusato di aver ucciso Rocco Trivigno di 20 anni nella stessa via , la Aifvs parteciperà  ai procedimenti penali in cui si costituirà parte civile per la lesione dell'interesse collettivo alla vita.


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Video LA7

23/07/2008

COMUNICATO AIFVS

È allarme pirati della strada giustizia per le vittime

L’Associazione Italiana familiari e Vittime della Strada prende atto dal sito Asaps dei dati allarmanti della pirateria stradale e dell’identikit del pirata sul quale pesa l’ombra dell’alcol e, nel condividere con il presidente Biserni che “le pene non sono elevatissime”, riconferma la richiesta di aumentare i minimi edittali per non permettere ai giudici di continuare a sottovalutare la gravità del reato, non solo di pirateria stradale ma anche di guida aggressiva, di guida in stato di alterazione da stupefacenti o di ebbrezza. Le vittime ed i loro familiari denunziano i comportamenti discriminanti di tanti magistrati che applicando con superficialità le norme esistenti favoriscono l’imputato e sottovalutano la gravità del reato e del danno. Chiedono pertanto alla magistratura di agire con maggiore senso di responsabilità per non calpestare i diritti inalienabili.

E nel ritenere che le sanzioni debbano avere come obiettivo l’incremento del senso di responsabilità, le vittime ed i familiari chiedono che sia riconosciuta la corresponsabilità degli esercizi che hanno fornito alcolici a chi compie il reato, che siano previste sanzioni anche per le inerzie e le inadempienze delle istituzioni, che la perdita dei punti della patente sia definitiva e non più recuperabile: al diritto ad avere la patente deve corrispondere il dovere di osservare le norme, la mancata osservanza delle norme fa affievolire tale diritto fino a perderlo.

Insistiamo, pertanto, sulla presenza nel territorio, e non negli uffici, delle forze dell’ordine, sull’incremento dei controlli, ricorrendo anche all’impiego dell’esercito specialmente in occasione dell’esodo estivo e nelle località di villeggiatura e maggiormente frequentate, e sui controlli a tappeto contro alcol e droghe, specie dopo le due di notte.

dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni presidente AIFVS



Chiedo venia se torno a disturbare,mi ero proposto di essere meno invadente,ma sapete che la pirateria mi sta troppo a cuore,anzi mi accompagnerà fino all'ultimo respiro.Pochi giorni prima dell'episodio tragico di Roma avevo scritto una lettera aperta ai giornali segnalando un certo colpevole disinteresse al problema,devo dire che almeno il quotidiano locale più letto l'ha riportata,le testate che pur millantano di interessarsi NISBA (ma non mi aspettavo reazioni diverse, anche una associazione assai prossima alla nostra,molto interessata alla sicurezza stradale e alla pirateria aveva bollato una mia riflessione,che voleva andare oltre la solita sterile elencazione di tragedie,come sfogo personale e quindi "cestinata" anche se garbatamente,alcuni mesi prima),per fortuna ho il mio sito casereccio e mal fatto dove dire la mia....poi il "moldavo",l'incrocio maledetto ,dove già altri due ragazzi hanno visto volar via il sorriso della vita....titoloni,cacciamo i clandestini, i n CPT  sono pochi, etc.etc....UP and DOWN...interessa il nuovo down eccolo nella stessa giornata del 19/7/2008 solo in Toscana a Pistoia un pensionato ENI non solo viene travolto e riesce ad intravvedere solo uno specchietto del delinquente ma tanti altri passano e lo schivano proseguendo nei loro interessi,SIENA una intera famiglia viene coinvolta in un incidente (non muoiono ergo no è notizia) l'investitore fugge,ritrovata la macchina,la madre al volante (Core de mamma)spergiura di non aver visto il "BOZZO" e di non aver prestato il veicolo a nessuno per coprire il figliolo impaurito di 25aa....lascio a voi i commenti e mi scuso ancora per l'irruenza.Sabino Preziosi

Approvato alla Camera il decreto legge sulla sicurezza, modificata la norma blocca processi come da noi chiesto assieme ad altre associazioni

Cittadinanzattiva, Telefono Azzurro, Ecpat Italia, Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada,WWF Italia 

Le Associazioni Cittadinanzattiva, Telefono Azzurro, Ecpat Italia, Associazione Nazionale Volontarie del Telefono Rosa, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada e il WWF Italia esprimono viva soddisfazione per la conversione del decreto legge sicurezza nella parte in cui cancella le originarie disposizioni che prevedevano l’automatica sospensione dei processi penali relativi a fatti commessi entro il 30 giugno 2002 e puniti con meno di dieci anni di reclusione.

Il testo approvato dalla Camera dei Deputati vede così accogliere le richieste avanzate lo scorso 8 luglio nell’appello che le Associazioni hanno inviato alle più alte cariche dello Stato.

Il ragionevole ravvedimento del legislatore consente di non vedere ulteriormente pregiudicate le legittime istanze di giustizia delle persone offese dei gravi reati di violenza sessuale, la violenza e lo sfruttamento sessuale dei minori, la pedopornografia, i maltrattamenti in famiglia, la violenza privata e contro i minori, le lesioni, e reati ambientali, l’omicidio colposo per colpa medica e per la violazione delle norme sulla circolazione stradale consentendo così alle Associazioni firmatarie dell’Appello di continuare, con efficacia, nell’attività di contrasto ai reati contro la persona e l’ambiente.


ancora una giovane vittima - da SABINOPREZIOSI il 16/07/2008 * 12:20


Travolta da una moto lanciata a folle velocità (si parla di almeno 100 km/h) sulle strisce pedonali su un rettilineo ove da anni i residenti chiedono al Comune,inascoltati,l'installazione di un semaforo,due giorni fa un altro bimbo ha rischiato la stessa sorte ed ora è in coma ricoverato in terapia intensiva,il fatto è accaduto a Milano....ora pare che il mtociclista sia disperato,confermata la dinamica e la velocità la sua disperazione è poca cosa rispetto a quella della famiglia...sicuramente potrà vantarsi di aver mandato in cielo un altro angelo...però in questo momento viste le sentenze che ci sono in giro,si fa tanta fatica  a sopportare,patire ancora una volta...soprattutto patire le beffe,le illusioni che oltre all'immane dolore anche queste persone dovranno affrontare....oltre al cordoglio e ad una preghiera per la bimba,in un momento per me difficilissimo una frustata per continuare a rompere e a gridare contro la malgiustizia !!!!Sabino Preziosi  da La Repubblica Milano

alcolismo e bambini - da SABINOPREZIOSI il 13/07/2008 * 20:05


I recenti dati forniti dall'osservatorio ISS in merito all'alcolismo giovanile sono decisamnete sconfortanti rispetto ai precedenti rilevamenti di 10aa fa:abbiamo superato anche i paesi europei per quanto riguarda l'età di prime assunzioni dell'alcool,in Italia si inizia a 11aa contro una media europea di 13 (si tratta di bambini piuttosto che di giovani) il peggio è che ben pochi si preoccupano di rammentare che almeno fino a 16 aa il fegato non ha un metabolismo idoneo per lo smaltimento e che questo è completo solo intorno ai 18-20aa.Che poi in Italia esista il divieto di vendita di tali prodotti fino ai 16aa che l'on.Livia Turco non riusci nemmeno a portare ai 18aa fa pensare che combattere questa battaglia con discussioni e delibere sugli orari di chiusura o disseminando le strade di etilometri è come tentare di guarire una malattia dimentichi o totalmente ignoranti dells etiopstogenesi.Un altro dato mi preme rilanciare a tutti voi,nella sola regione lazio almeno metà delle puerpere non si nega il bicchiere di vino quotidiano,ne consegue una percentuale di sindromi fetoplacentari pari a 47/1000 neonati,cioè bimbi incolpevolmete ubriachi senza aver mai preso un bicchiere in mano.Moltissimi altri aspetti sono evidenziati in questa relazione che vedrò di riproporre tempo permettendo nel sito www.rosariopreziosi.it lo sento un obbligo come medico,nella speranza che almeno sui piccoli ci dimostriamo più perspicaci ad affrontare questa grave piaga sociale.Sabino

Che i nostri giudici,tranne rare eccezioni si sentano baciati dal verbo dell'infallibilità è cosa ormai risaputa,che facciano il bello e cattivo tempo tanto per loro differentemente da  altre categorie di professionisti non vige alcuna regola certa di refusione per danni arrecati alle persone in virtù delle loro dabbenaggini è altrettanto arcinoto,che i nostri casi non siano tali da permettere super gossip e copertine è altrettanto evidente ma ritengo intollerabile che abbiano anche l'ardire di insolentirsi se la vittima e chi lo rappresenta sostenga civilmente che questa non è una giustizia equa....ecco qui si supera il limite della buona creanza ed io smetto di credere (anzi purtroppo ho smesso da anni) nella onestà mentale di questi signori giudici.....purtroppo troppe sono le varianti che possono incidere sull'esito di un processo,uno sta proprio nel giudice che ti capita....ma questo vale in assoluto,non vige solo per il penale....io e mia moglie anni fa ci siamo visti negare l'idoenita' all'adozione solo perchè la sorte ci ha mandato di fronte ad una psicopatica del Tribunale dei Minori di Bologna che alla luce di una informativa assai vendicativa di due assistenti sociali di ravenna che avevamo denunciato per una gestione assai personalistica degli affidi,ha pensato bene di giustiziarci in nome della legge considerandoci famiglia non idonea.....è sempre la stessa legge,la stessa Giustizia,molti miei conoscenti si sono comprato sia il placet all'adozione che il bimbo....questo particolare della mia vita non vuole essere consolatorio per la vergogna di Lecce ma purtoppo è una abitudine ed una consuetudine inb tantissimi procedimenti penali o meno.Cordialmente e sempre avanti perchè tutto possono toglierci tranne la forza di esprimere garbatamente il nostro "NON CI STO":d

oltre tutto vogliono che si taccia - da carla il 12/07/2008 * 06:13

Nel  procedimento giuridico  del  patteggiamento come sappiamo c'è tutta l’arretratezza culturale,offensiva, che ogni volta toglie la dignità ai ns cari a  noi  e tutte le volte si ripete in forma burocratica e automatica; in questo caso non era già sufficiente, offensivo quello che aveva deciso il giudice? Sono proprio convinti di fare cosa giusta  a formulare simili sentenze se il dr. Fracassi ha sentito il dovere di difendere e rinforzare simile operato  polemizzando  con il  ns  avvocato Cesari che come sempre ci difende e  spende  parole  coerenti a questo fine.  Sono lontani anni luce. Sensibilizzare per la prevenzione è giusto, è un ns dovere morale, ce n’è tanto bisogno, ed  è difficile,  ma stando a questi riscontri  lo ancora di più sensibilizzare chi ancora giudica il reato della strada una cosa burocratica. Non ne possiamo più.d

giustizia per le Vittime
Al Tribunale di Lecce pena patteggiata e sospesa per l'uccisione di Marco Presicce.
Il dott. Valerio Fracassi, presidente sez. distrettuale di Lecce dell'Associazione Nazionale Magistrati, ritiene ingiuste le considerazioni espresse dall'avv. Cesari e riportate dal Quotidiano di Lecce del 10 luglio 2008.
L'AIFVS replica rilevando l'inadeguata amministrazione della legge da parte dei magistrati nei casi che ci riguardano e chiede giustizia per le vittime.
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Articoli stampa del 9 e 10 luglio 2008
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Lacongruità della pena
 

 

11/07/08
Al Presidente del Consiglio dei Ministri                                                       
Al Ministro della Giustizia
Al Presidente del Tribunale di Lecce
Al Presidente del CSM
Al Presidente della sez. distrett. ANM dott. Valerio Fracassi
Alla Stampa

Oggetto: giustizia per le Vittime

Con vero sconcerto leggo sul Quotidiano di Puglia del 10/07/2008 la replica del presidente della sezione distrettuale dell’Associazione Nazionale Magistrati, Valerio Fracassi, alle affermazioni dell’avv. Gianmarco Cesari, che nell’udienza per l’uccisione di Marco Presicce parlava non solo a nome della famiglia Presicce ma anche a nome dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada: un’Associazione diffusa con 106 sedi sul territorio nazionale e dal 2003 unica associazione di vittime della strada iscritta con decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel Registro Nazionale delle Associazioni di promozione sociale, e perciò legittimata alla tutela degli interessi sociali e collettivi concernenti le finalità generali perseguite dall’Associazione – “fermare la strage stradale e dare giustizia ai superstiti” –.
Il presidente Valerio Fracassi avrebbe, pertanto, dovuto prestare seria attenzione a quanto detto dal legale dell’AIFVS, anziché affermare che si è lasciato andare a considerazioni inadeguate.
Ciò che è inadeguato, invece, è proprio il modo con cui i magistrati amministrano la legge, permettendosi di sovvertire la stessa volontà del legislatore.
Infatti il potere discrezionale affidato ai giudici dalla legge (art. 132 c.p.) deve essere esercitato entro i parametri indicati dall’art. 133 del c.p. che li obbliga a valutare la gravità del danno, il grado della colpa ed il comportamento del reo prima, durante e dopo, al fine di applicare una “pena congrua”, (art. 444 c.p.p.), e che sia anche rieducativa (art. 27 Cost.), cioè finalizzata ad incrementare il senso di responsabilità in chi ha compiuto un reato. Ci chiediamo come possa essere rieducativa una pena non solo non espiata ma irrogata in modo “burocratico” e discriminante, cioè sbrigativo e di palese favore verso l’imputato, non tenendo conto né della finalità del processo, che è ricerca della verità e riaffermazione dello stato di diritto, nè dei parametri indicati dall’art. 133 c.p., il cui riferimento alla gravità del danno obbliga il giudice a tener conto della vita e della salute distrutte o danneggiate delle vittime e dei familiari.  Ma, nei casi che ci riguardano, l’inadeguata amministrazione della giustizia ad opera dei magistrati non si ferma all’applicazione dell’art. 133 del c.p., bensì continua con l’applicazione dell’art. 589 del c.p. In tale articolo il legislatore ha previsto un minimo ed un massimo di pena per permettere certamente al magistrato di adeguarla alla gravità del reato, comprensiva – lo ripetiamo – del grado della colpa, della gravità del danno e del comportamento del reo. Tali elementi debbono essere valutati anche nel patteggiamento, per stabilire se esso possa essere concesso e se possa essere sospesa la pena e a quali condizioni. Ma i magistrati, nonostante il dettato della legge, hanno sempre preferito partire dal minimo edittale nell’applicazione della pena, con ciò annullando la possibilità di differenziare il grado della colpa, che in tal modo viene sempre considerata lieve, e sostituendosi così anche alla volontà del legislatore. Vorremmo sapere se il legislatore ha sbagliato nello stabilire un minimo ed un massimo di pena, o se ci sono delle disposizioni che obbligano i giudici ad utilizzare solo il minimo della pena ed a sospenderla sempre!
Al dott. Fracassi ed a tutte le autorità in indirizzo chiediamo, pertanto, che si ponga fine, per quanto ci riguarda, ad un’amministrazione della giustizia che, sottovalutando il reato ed il danno, delegittima se stessa, offende le vittime ed i familiari, diffonde nella società il messaggio che si può continuare a delinquere impunemente. Era questa la sollecitazione che il dott. Fracassi doveva cogliere nelle parole dell’avv. dell’AIFVS, anziché ergersi a difensore d’ufficio: una sollecitazione che obbliga ad un approfondimento culturale ed etico, a superare la supponenza di un sistema chiuso che, esercitato nel nome del popolo, non ne ascolta le ragioni. E qui siamo tutte le vittime ed i familiari, un esercito, che chiediamo di non trasformare la discrezionalità in arbitrio, di avere pari dignità processuale rispetto all’imputato, per non continuare a violare non solo i diritti delle vittime ma anche lo stesso articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge. Smettiamola con la discriminazione e con la sottovalutazione del reato e del danno! È il punto di vista delle vittime, dal quale bisogna partire per migliorare la giustizia e la civiltà.

dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni*

*presidente nazionale AIFVS
 

 


Un film già visto troppe volte quello che si è svolto nel tribunale di Lecce dove con il rito ignobile del patteggiamento della pena, è stata letta una sentenza che premia ancora una volta chi non rispetta le regole e uccide.Sono vicina alla famiglia di Marco, so cosa si prova. Il nostro dolore sarebbe già  tanto,troppo, a rivere quei momenti e poi quando ci aggiungono l'offesa alla dignità, al valore unico e irrepetibile della vita sottovalutando questo reato, è insopportabile.

Almeno se ci fosse prevista la revoca della  patente, la revoca come atto dovuto per chi irresponsabilmente uccide, no, devono essere ubriachi e recidivi., o avere abusato di sostanze. E' essere sobri è un diritto inalienabile.

Nonostante che la pena non sia stata congrua rispetto al reato, questa famiglia a avuto il sostegno dell'associazione in aula con la presenza e al loro fianco l'avvocato Cesari - vorrei dirle che è tanto- non essere soli, e se tutti avessimo la lucidità e la forza di realizzarlo, forse faremmo un passo in avanti per essere sostenuti, e sensibilizzare  così nell'interesse collettivo dove in questo rito la vittima è lasciata sola senza il diritto sacrosanto di una difesa.Come diciamo sempre, sottovalutando questo reato, culturalmente il messaggio che passa è che in fondo uccidere irresponsabilmente con un auto non è così grave, la prevenzione sulla strada così  viene meno  perchè è un tutt'uno con le aule di ingiustizia.  d


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