“La Vita non è una corsa spericolata” ( Lic. Scient. “A.M. di Francia” ME – Premio V.M.)  AIFVS
         
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News


STRAGE DI APPIGNANO - da Redazione AIFVS il 06/10/2007 * 23:46

STRAGE DI APPIGNANO: AIFVS
chiede pene severe per la strage stradale

Le pene per la strage stradale e in stato di ebbrezza debbono essere aumentate. Sono troppo lievi di fronte alla gravità sociale del reato ed alle conseguenze per le vittime ed i familiari.
La condanna inflitta dal giudice che sovrasta la mite richiesta del p.m. di Ascoli Piceno per l’uccisione di quattro ragazzi sia di monito per chi si ubriaca e guida disprezzando la vita sulla strada, ma nel contempo dimostra che già con la legge esistente i magistrati possono fare di più, come l’AIFVS ha sempre sostenuto.
L’indignazione e lo sconcerto con cui i familiari delle vittime hanno accolto le esigue richieste del p.m. suonino per il Governo ed il Parlamento come un grido di dolore che invoca più giustizia e la carcerazione dei killer della strada.
Contro ogni indifferenza e per la giustizia per le vittime, l’AIFVS promuove la manifestazione nazionale di piazza a Roma il 30 ottobre, in Piazza San Lorenzo in Lucina, e chiama a partecipare tutti coloro che chiedono una giustizia giusta

(www.vittimestrada.org).

dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni

presidente AIFVS


Dal corriere della sera
-MARCO AHMETOVIC AVEVA TRAVOLTO i motorini dei giovani col suo furgone

Uccise 4 ragazzi, 6 anni e mezzo al rom

Il pm aveva chiesto una condanna complessiva
a quattro anni di reclusione e 20 giorni di arresto


Marco Ahmetovic al processo (Ansa)
ASCOLI PICENO - Sei anni e sei mesi di reclusione per Marco Ahmetovic, il rom di 22 anni che la sera fra il 22 e il 23 aprile scorso travolse e uccise, guidando ubriaco il suo furgone, quattro ragazzi di Appignano del Tronto: Eleonora Allevi, Davide Corraddeti, Alex Luciani e Danilo Traini, tutti fra i 16 e i 18 anni. La sentenza di primo grado è stata pronunciata dopo meno di un'ora di camera di consiglio. Il rom non andrà in carcere: il giudice, Marco Bartoli, ha disposto che resterà agli arresti domiciliari (scontandoli per sei mesi in una comunità di recupero per cercare di risolvere i problemi con l'alcol).

RISARCIMENTO - Il giudice ha anche disposto un risarcimento di 200 mila euro a testa per ciascuna delle tre famiglie che si sono costituite nel procedimento. Ha inoltre condannato Ahmetovic, la madre (proprietaria del furgone guidato dal rom) e l'assicurazione Duomo a risarcire in sede civile le parti lese.

INSULTI - Il pm Carmine Pirozzoli aveva chiesto una condanna complessiva a quattro anni di reclusione e 20 giorni di arresto. Una richiesta da molti abitanti della zona ritenuta troppo mite, al punte che all'indirizzo di Pirozzoli sono arrivate telefonate anonime di insulti e proteste . Le persone che hanno chiamato contestavano con frasi come «Quattro anni sono pochi», «Vergogna!», «Dite al pm che si deve vergognare...». Anche il difensore del rom, Felice Franchi, fatto è stato fatto oggetto di ripetute contestazioni da parte dei parenti delle vittime.

LE REAZIONI - «Prima o poi ti ammazziamo...», «Vi bruciamo tutti», «Bastardo, non la farai franca». Una trentina di ragazzi, amici e compagni di scuola dei quattro giovani uccisi dal furgone di Ahmetovic, hanno gridato frasi cariche di rabbia e di odio all'indirizzo del rom, all'uscita dal Tribunale di Ascoli Piceno. Alcuni giovani, fra cui Leonardo Allevi, il fratello di Eleonora, una delle vittime, si erano appostati su una collinetta davanti al palazzo di giustizia; quando Ahmetovic è stato fatto salire cellulare della polizia, sono corsi giù, assediando l'automezzo, contro il quale sono stati sferrati anche alcuni calci e pugni. Poi i ragazzi sono saliti a bordo di alcune autovetture, e si sono diretti davanti al supermercato dove lavora come commessa una ragazza amica del rom, che nella prima udienza del processo gli aveva gridato: «Marco ti voglio bene...», rischiando il linciaggio. Anche stavolta, come avevano fatto quel giorno, i giovani si sono fermati davanti alla porta del supermarket, insultando la ragazza


la Regione Veneto  ORGANIZZA la V CONFERENZA REGIONALE SULLA POLIZIA LOCALE E SULLA SICUREZZA URBANA che si terrà il 15 ottobre a Bardolino (presso Hotel Cæsius Termæ SPA). Tale incontro rinnova l’appuntamento con gli operatori impegnati nel settore della Polizia Locale e della pubblica sicurezza. In particolare, quest’anno, il tema della conferenza  verterà sulla sicurezza stradale.

In allegato:
  • programma Conferenza
  • locandina Conferenza
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Lettera aperta al Presidente della Repubblica

L’AIFVS, nel considerare il caso Burlando come un fatto estremamente indicativo del mantenimento della strage stradale, si rivolge alla S.V. perché questa esperienza negativa venga utilizzata come occasione di riflessione per tutti, per recuperare quei significati che permettono il mantenimento e lo sviluppo della democrazia. Clicca qui per leggere il programma


Contromano sull’autostrada. E senza patente
 
Il governatore Burlando: «Ho sbagliato e pagherò, ma non ho chiesto favori»
 
 
 
Ha mostrato la tessera di parlamentare, niente multa. La Polstrada: è la normale procedura, nessuna eccezione
 
MONICA VIVIANI da la provincia pavese


 Claudio Burlando, ex ministro dei Trasporti e attuale presidente della Regione Liguria, e Franco Giordano, segretario di Rifondazione Comunista. Il primo percorre una rampa d’accesso dell’A10 contromano rischiando un incidente e, dopo aver mostrato il tesserino da parlamentare ai poliziotti, se ne va senza multa. Il secondo insieme alla sua scorta sorpassa, con lampeggiante acceso e in corsia di emergenza la coda in autostrada. Due notizie pubblicate ieri da «Repubblica» e «L’Espresso».
 Burlando. «Ho fatto un errore e ho chiesto subito che mi venissero date le sanzioni previste. Non ho mostrato il tesserino da parlamentare per evitare sanzioni ma perchè gli agenti avevano bisogno di un documento di riconoscimento e io avevo dimenticato a casa patente e carta d’identità». Così il presidente della Regione Liguria (già ministro dei Trasporti, sindaco di Genova e fino al 2005 parlamentare diessino) Claudio Burlando, ha spiegato ieri, in una conferenza stampa subito convocata, cosa è accaduto domenica scorsa allo svincolo della A10 Genova-Aeroporto.
 Il governatore aveva sbagliato strada ritrovandosi suo malgrado davanti all’ingresso austradale. A quel punto, non potendo fare inversione a causa delle catene e del guard rail di cemento che dividono le carreggiate, secondo il quotidiano Repubblica «è partito in contromano» e «ha percorso più di un chilometro». Burlando ha invece sostenuto di aver «fatto pochi metri» e poi «mi sono trovato di fronte un’auto. Per fortuna abbiamo frenato in tempo e non ci siamo toccati. Sono sceso e ho chiesto scusa».
 Alle 12.15 una pattuglia della polizia stradale si è comunque precipitata al casello chiamata da un automobilista. All’arrivo degli agenti, l’ex ministro ha ammesso l’accaduto e ha mostrato loro il tesserino da Parlamentare, ormai scaduto. «La pattuglia non avendo accertato l’infrazione - sarebbe stato scritto nel rapporto - si asteneva dal contestare alcun tipo di sanzione». «Mi hanno lasciato andare - ha aggiunto ieri Burlando che ora rischia il ritiro della patente per due anni - dicendo che il verbale mi sarebbe arrivato a casa». E a quel punto ognuno ha ripreso la sua strada.
 «Abbiamo seguito la normale procedura» hanno poi spiegato dalla Polstrada. Il questore di Genova, Salvatore Presenti, ha anche chiarito che «è stato lo stesso presidente a chiamarmi per descrivermi quanto avvenuto e a chiedere che fosse applicata la legge col massimo rigore». Secondo quanto spiegato dal questore, all’arrivo della pattuglia, il veicolo si trovava sulla corsia regolare, per questo motivo, e non per il tesserino da parlamentare, non sarebbe stato fatto subito il verbale. Anche per il prefetto Giuseppe Romano «la polizia ha agito in modo corretto perchè in un caso come questo, sono previsti dieci giorni di tempo per redigere il verbale e mandarlo in prefettura. Quando arriverà, sarà trattato senza sconti e accanimenti».
 Spiegazioni che però non sono servite a placare le polemiche. L’ex presidente della Regione, Sandro Biasotti, ha chiesto a nome dell’opposizione di centro-destra le «immediate dimissioni» per un comportamento «vergognoso». Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza italia, lo ha definito un «pessimo esempio di concezione privilegiata del potere e di scarso senso delle istituzioni». E mentre il blog del presidente veniva preso d’assalto da centinaia di messaggi di protesta, in Parlamento Silvana Mura (Idv) e Giampiero Catone (Democrazia cristiana per le Autonomie) annunciavano due interrogazioni sulla vicenda.
 Giordano. L’episodio che riguarda il segretario di Rifondazione Franco Giordano, riportato su «L’Espresso», risale a venerdì 7 settembre. Diretto a Bologna per un dibattito alla Festa dell’Unità, all’area di servizio «Reggello» sull’Autostrada del Sole lo hanno visto arrivare su una Lancia con lampeggiante blu e paletta rossa scortata da due Alfa con poliziotti in borghese. Dopo una breve sosta, il corteo «è ripartito - scrive il settimanale - a tutto lampeggiante sorpassando sulla corsia di emergenza».


-Da la provincia pavese: tre morti nel pavese


Muore nello schianto in auto, aveva vent’anni

BELGIOIOSO. Una doppia curva alle porte di Belgioioso è stata fatale a Giampiero Asciano, un giovane che aveva 20 anni, era residente a Ceglie Messapica in provincia di Brindisi ma era domiciliato a Pavia L’uomo è uscito di strada al volante della sua Bmw ed ha riportato ferite gravissime. E’ morto poche ore dopo al Pronto soccorso dell’ospedale San Matteo. Il tragico incidente stradale è avvenuto, la scorsa notte verso l’una, sulla statale 234 tra Belgioioso e Corteolona.
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Attraversa l’autostrada, travolto e ucciso 
 
La tragedia l’altra notte sulla corsia nord della Milano-Genova. La vittima è un brasiliano di trentasei anni Il camionista voleva raggiungere un cantiere per chiedere informazioni
 
 ROGNANO. Fermarsi in autostrada ed attraversare la carreggiata può essere molto pericoloso. Il camionista brasiliano Ademar Schwanz di 36 anni, è incappato nell’errore e purtroppo ci ha rimesso la vita. Un’Alfa 156 lo ha infatti travolto e lo ha scaraventato ad una decina di metri: l’uomo è morto sul colpo. Gli agenti della polizia stradale hanno aperto un’inchiesta per chiarire eventuali responsabilità.
 La tragedia è avvenuta, la scorsa notte verso le 3.30, sulla corsia nord dell’autostrada A7 Milano-Genova tra i caselli di Bereguardo e di Binasco. Il territorio comunale è quello di Rognano.
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Schianto in moto a Rozzano, muore a 36 anni 
 
Informatico vogherese lavorava a Milano. Era padre di una bambina di 5 mesi    

 VOGHERA. Si è schiantato contro un’auto sulla tangenziale ovest di Milano, a poca distanza dallo svincolo di Rozzano. E’ morto sul colpo. Stefano Ferlin aveva 36 anni e abitava a Voghera in via Montegerolo 12. Lascia la moglie Stefania Schiavi e una bambina di appena cinque mesi, Camilla. L’incidente si è verificato nel tardo pomeriggio di giovedì. La dinamica della tragedia stradale non è ancora stata stabilita con certezza da parte della Polizia Stradale di Milano Ovest, intervenuta sul posto con due pattuglie. Tutto ciò che si è appreso è che Forlin da tempo lavorava come consulente informatico presso una ditta dell’Hinterland Milanese.

 
 
Il terribile incidente alle porte di Belgioioso. L’operaio stava rientrando a Pavia   

Giustizia ingiusta per le vittime

I magistrati, noncuranti delle richieste di giustizia dei familiari e delle vittime della strada, continuano a sabotare il significato della legge, perché nell’applicare la pena sottovalutano i parametri indicati dalla legge nell’art. 133 del c.p., riferiti alla gravità del danno, al grado della colpa ed al comportamento del reo prima durante e dopo l’incidente.pdf.gif


giovedì 20 settembre ore 23,30
 
alla trasmissione del Maurizio Costanzo Show
 
interverrà  per l’associazione con la sua testimonianza
 
la dott.ssa Anna Barbieri responsabile per la sede di Ferrara.

Richiesta informazioni - da Tatianatoso il 16/09/2007 * 22:52

salve, più che una notizia vorrei un informazione su ciò che mi è successo l 11 settembre 2007  attraversavo la strada sulle striscie pedonali in via montegani a ora di punta intorno le 8.30 mentre avevo già passato la riga di mezzo e le auto erano ferme ed incolonnate arriva una moto che mi travolge e mi ritrovo davanti ad una macchina che era già ferma fortunatamente poi se ne voleva andare, ma mia madre mi ha sempre detto che qualsiasi cosa succede mentre sono un giro di chiamare i vigili così ho insistito e lui mi ha detto di spostarmi dalla strada da sola, dopo arrivati i vigili hanno fatto fare al tipo della moto un foglio con i dati della sua assicurazione e poi sono stata portata al pronto soccorso. Quelli mi hanno detto di chiedere i danni ma non so come fare.Grazie


Cassazione: vittime strada risarcite

Anche senza denuncia a ignoti e quindi indagini appropriate

 (ANSA) - ROMA, 7 SET - Per la Cassazione si potra' ottenere un risarcimento danni dal Fondo per le vittime della strada anche senza denuncia contro ignoti. Tribunale e Corte di Appello di Salerno avevano negato il risarcimento ai genitori di un ragazzo morto in un incidente, perche' non avevano fatto la denuncia e quindi non erano state compiute indagini appropriate. Per la Suprema Corte invece 'l'omessa denuncia non e' idonea, in se', a escludere che il danno sia stato causato da un veicolo non identificato'.


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