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News


occhi dolci - da Alessandra il 29/03/2007 * 12:25

Sono passati due anni già da quella maledetta sera in cui due ragazzi di 18 Anni hanno perso la vita in uno scontro con un fuoristrada.... Non li conoscevo molto bene, ma li videvo sempre arrivare nella nostra sede della misericordia, dove venivano per trovare un amico. quando ho saputo della notizia sono rimasta di stucco... Andrea & Andrea così si chiamavano erano due ragazzi dolcissimi che anche con un solo loro sguardo si facevano conoscere... Poco tempo fa uno di loro avrebbe compiuto 20 anni.... I suoi occhi dolci non li dimenticherò mai...

 


la scomparsa di mio nonno - da gloria il 28/03/2007 * 00:41


non voglio intristire nessuno con questa lettera ma quando ci muore una persona cara nessuno ke vive la nostra situazione può comprendere il dolore ke abbiamo dentro.era l'8 settembre del 2006 e alle 7 e mezza del mattino mio nonno cm ogni mattina andava a buttare la spazzatura sul lato opposto casa sua. i semafori sulle strisce pedonali non funziona e mio nonno come sempre passava sulle strisce,una persona ke purtroppo vedo ogni santa mattina, l'ha investito e preso in pieno sulle strisce pedonali. questa persona ha lasciato i suoi dati ma aveva troppo premura di andare a sbrigare i suoi comodi. mio nonno è deceduto la mattina del 11 settembre e non dimenticherò mai quel giorno. mio nonno,il mio adorato nonno ciccio,aveva 80 anni ma ne dimostrava 60,aveva una voglia di vivere ke gli indiavo,una serenità e voglia di divertirsi rari. io ke di anni ne ho 16 e mezzo li ho passati tutti cn lui e mia nonna,ogni giorno sempre a casa loro.Quando uscivo da scuola andavo da loro e vado tuttora a mangiare,studiavo lì e vivo lì diciamo. questo signore ke lo ha investito ha 70 anni,un occchio chiuso e occhiali spessimi.Io non so come certa gente abbia ankora la patente e come a certa gente non gliel'abbiano ankora ritirata.ho tanta rabbia dentro e tanto dolore per la perdita di una persona fondamentale nella mia vita. mio nonno era tutto per me e con lui se n'è andata un pò della mia spensieratezza.la cosa ke mi consola è ke lo sogno ogni notte e ke mi dice di andare avanti per me stessa,per mia nonna,per mia mamma,mio zio,mio fratello,i miei cugini e tutti. mi dice di viverla la vita perchè è meravigliosa e ke avremo sempre un angelo ke ci proteggerà ke è lui. nonno ti voglio bene,sei nel mio cuore e niente e nessuno ti potranno cancellare.

Da la Famiglia Cristiana - da AIFVS onlus il 28/03/2007 * 00:07

Famiglia Cristiana

SICUREZZA
LE RICHIESTE DELL'ASSOCIAZIONE FAMILIARI E VITTIME DELLA STRADA


UN "DIPARTIMENTO" COME 
LA PROTEZIONE CIVILE

L'Aifvs chiede al Governo un organismo che riunisca le varie responsabilità coinvolte. E più agenti nei controlli.

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L'articolo




SICUREZZA
UN SABATO PER LE STRADE DEL NORD ITALIA, TRA AUTO, SPINELLI, ALCOL E PASTICCHE


VIAGGIO AL TERMINE
DELLA NOTTE

È la guerra di casa nostra. Ogni giorno in Italia si verificano in media 617 incidenti stradali, causando la morte di 15 persone e il ferimento di altre 860. Nel 2005 ci sono stati 225.078 incidenti, 5.426 morti e 313.727 feriti. Le vittime di età compresa tra i 18 e i 29 anni sono state 1.065, i feriti 71.729. Per i giovani è la prima causa di morte, più delle malattie, più di tutti i ragazzi che hanno perso la vita in tutte le missioni all’estero, più delle altre tragedie di altra natura messe insieme, più di tutte le vittime del terrorismo degli ultimi 30 anni. Riusciremo a fermare questa assurda ecatombe di giovani, come è stato fatto in Francia e in Inghilterra? Finalmente il Governo ha approntato un disegno di legge in materia di sicurezza stradale, che annuncia "tolleranza zero" per le violazioni più gravi del Codice della strada, a cominciare dalla guida in stato di ebbrezza. E soprattutto sono stati annunciati maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine (Amato ne ha promesso un milione entro la fine dell’anno, contro gli attuali 200 mila). Ma la guerra di casa nostra non può limitarsi alle leggi e ai controlli. Vanno combattuti il nulla e il vuoto in cui troppi ragazzi galleggiano, il nichilismo della loro esistenza. Troppo spesso i giovani giocano con la loro vita. Dobbiamo fermarli.La produzione del papavero nel 2006 è cresciuta, e il 2007 si annuncia anno record. «Bisogna impegnarsi di più».

«Certo che lo conoscevo, il Simo». "Simo" è un ragazzo di 20 anni che ora è intubato in un letto degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Venerdì notte tornava da un pub: la sua Bmw impazzita si è schiantata a una tale violenza da bucare il muro del vecchio camposanto di Martinengo, spesso mezzo metro. Quanto hai bevuto stasera? Lo chiedo a uno di loro: «Forse un po'
 più di sei, ma sono solo birre» (foto Ansa/La Presse).

Il "Simo" è di Bariano, un Comune di 4.500 abitanti del Bergamasco, che col Bresciano è uno dei principali teatri di questo stillicidio di giovani vite. Non passa praticamente notte senza incidenti, morti di ragazzi, pianti di padri e madri, famiglie inghiottite dalla disperazione. La stessa notte un giovane imprenditore del paese si è schiantato contro un guardrail con la sua Porsche all’uscita dalla discoteca. Il padre non si dà pace, perché gliela aveva regalata lui: «Era il mio figlio adorato, gran lavoratore, o­nesto, buono, come potevo rifiutargliela?». 

È sabato sera, l’orologio segna le 23.30. Siamo al "parchetto" di Bariano, in provincia di Bergamo, che in realtà è un giardinetto squallido incassato tra l’asfalto e il cemento dei condomini, a parlare con una decina di ragazzi di una compagnia. Per "carburarsi" prima della notte hanno una cassa intera di birre nascosta sotto un giubbotto.


Parliamo di "Gianni" e del "Simo". «Ci dispiace per quello della Porsche, magari andremo al funerale. Queste cose succederanno sempre, è destino, non puoi cambiare la testa della gente». Ragazzi e ragazzi sui 18 anni, muratori, imbianchini, operai, elettricisti. Che ne pensate della nuova legge sulla sicurezza stradale? «Assurda: 24.000 euro di multa, ma ti rendi conto? A lavorare con 1.000 euro al mese, quanto ci metti a pagarla? Eppoi questa cosa che chi guida ha un braccialetto e non può bere è una vaccata: basta che l’amico va al bar e prende da bere per quello col braccialetto. Io in discoteca ci vado, dall’una alle sei: ballo, ballo e non mi fermo mai. Che male c’è?».

Chiediamo dove si può schiacciare sull’acceleratore. «Andate sulla Morengo-Cologno al Serio che vi divertite». Ci andiamo. La ditta "Aesys Spa" di Seriate ci ha messo a disposizione un radar di rilevamento per la velocità. È mezzanotte e mezza: ci piazziamo sul bordo della strada. Il limite è di 70 all’ora, ma basta lo spostamento d’aria per capire a quanto vanno. E infatti al computer il tecnico Marco Bertoncini rileva numeri da paura: 124, 128, 135 km all’ora. Ce n’è abbastanza per ritirare tutte le patenti, i lampioni sono pochi, se qualcuno taglia o attraversa la strada non c’è scampo. Ci spostiamo: Milano-Venezia, una gimcana di cartelli, segnali luminosi e deviazioni per i lavori, che qui non mancano mai, pare un videogioco più che un’autostrada. L’immenso capannone della discoteca Nikita si vede già dal cavalcavia. Dice il direttore Franco Miceli: «I ragazzi qui non si possono ubriacare, dentro ci sono un sacco di sorveglianti. Eppoi non ne hanno i soldi, una consumazione è cara. E infatti chi si ubriaca va da altre parti, non certo in una discoteca come questa, qui ci sono solo facce pulite».

«La roba? La tengono in macchina»

«Chi consuma schifezze da altre parti, di solito, le tiene in macchina. Nei locali i controlli sono severi. Il braccialetto? Mi pare un palliativo: il discorso deve partire dalla scuola, dalla famiglia, dal buonsenso. Il nostro "vocalist" fa continui appelli a non bere per chi deve guidare». Alle quattro del mattino ci spostiamo in un’altra discoteca, verso Brescia. C’è un insolito via vai al parcheggio. Per quale motivo i ragazzi escono ed entrano dal locale per infilarsi in macchina? Ci avviciniamo ma un buttafuori dal locale ce lo impedisce. Su un muretto ci sono tre ragazzi, sono minorenni, uno butta via uno spinello, poi cerca di recuperarlo: «Potevi dirmelo che non sei un poliziotto. Qui gira qualsiasi cosa, dalle pastiglie alla coca e non vedo perché non si debba fare. Torniamo a casa alle sette. Tanto la domenica si dorme tutto il pomeriggio».

Di nuovo in macchina. Finalmente notiamo dei lampeggianti azzurrini che tagliano la notte. È un posto di blocco dei carabinieri e della polizia locale di Seriate, di fronte al "discopub" Excel. I ragazzi vengono fermati, tirano il fiato e soffiano dentro un marchingegno a forma di torcia. Se risultano positivi entrano in un furgone attrezzato per controlli più approfonditi. Dalle due alle quattro hanno revocato venti patenti, ci dice il tenente che coordina il posto di blocco. «Un ragazzo ha cercato di scappare: lo abbiamo preso, era senza patente, già sospesa. Ma ci sono giovani venuti da noi a piedi che si sono sottoposti volontariamente al test. Se positivi, hanno chiamato i genitori o il taxi». La nostra notte finisce al centro commerciale di Curno, tra capannoni, vetro e cemento, una moltitudine di ragazzi consuma nell’alba livida pizze al trancio e birre, tra bottiglie vuote e piatti di plastica, spettacolo di raro squallore. Alcuni ripartono sgommando verso casa. A noi non resta che puntare verso Milano, sulla statale, perché l’autostrada è chiusa. Alle cinque del mattino siamo in coda, dietro una lunga fila di Tir.



Francesco Anfossi
ha collaborato Giuseppe Lupi


Stragi del sabato sera, ancora una notte di sangue sulle strade per incidenti causati dal mix di pioggia e alta velocità. Il più grave è uno scontro frontale tra due auto avvenuto ad Agnano, in via Beccadelli: nel violento impatto sono morti due coniugi di Bagnoli, Franco D’Antonio e Letizia Turzo, di 40 e 37 anni, e sette persone sono rimaste ferite. Altri incidenti, per fortuna non mortali, sono avvenuti in via Gussono, in via Vaccaro, in via Acton e in via Regina Margherita.

L’ultimo messaggio di Letizia "Chiamate subito i miei figli"

LEANDRO DEL GAUDIO Le ultime parole le ha affidate agli infermieri: «Questo è il mio telefonino, da qui potete risalire ai numeri dei miei figli e a quello di mia sorella. Non allarmateli, non fatemi stare preoccupata». Se ne è andata così, Letizia Turzo, casalinga di trentasette anni, dopo essere stata ricoverata all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta. In corsia ci arriva assieme al marito, ma lei è perfettamente cosciente, prima che esplodesse un’emorragia interna, prima che i colpi dell’incidente avessero conseguenze irreversibili sul suo organismo. Letizia è morta poco dopo aver sussurrato l’ultima sua premura di madre, in un ospedale che poche ore dopo - all’alba di ieri mattina - si riempie di sgomento e sofferenza. Non c’è speranza per il marito di Letizia, Franco D’Antonio, 40 anni, impiegato in una ditta edile, per il quale c’è stato poco da fare. Assieme alla moglie è stato condotto alla camera mortuaria del secondo policlinico e anche qui, in una notte fatale - scandita dall’ora legale - il fato ha giocato la sua parte: D’Antonio è infatti il nipote di un impiegato che da vent’anni lavora nell’obitorio dell’istituto federiciano. Se l’è visto arrivare lì in sul posto di lavoro e per lui non è stato un pomeriggio qualunque. Le due bare sono assieme, una affianco all’altra, dopo una vita serena scandita da gioie e speranze assieme ai figli. Una famiglia distrutta, quella di Letizia e Franco, con due figli minorenni - hanno diciassette e quindici anni - che ora dovranno essere affidati dal Tribunale ai propri parenti. La sorella di Letizia, Assunta Turzo, ha il viso segnato dal dolore, una disperazione contenuta in espressioni di composto decoro: «Eravamo legatissime. Sabato pomeriggio ci siamo sentite, doveva venire a cena da noi, ma hanno cambiato programma ed è stata una scelta fatale». Poi c’è spazio per una recriminazione: «L’incidente è avvenuto poco dopo la mezzanotte, noi siamo stati avvisati alle 16,30, un ritardo inaccettabile, lo ripeto inaccettabile: mia sorella non è morta sul colpo, so che ha chiesto di me, avevo il diritto di stringerle le mani un’ultima volta». Ma è in ospedale che si incrociano i destini e che i sentimenti delle persone coinvolte si confondono nel via vai di una corsia. Assieme ai coniugi deceduti, viaggiavano nella stessa auto - una Mazda - una coppia di amici con il proprio figlioletto di appena 13 anni. Lui, il capofamiglia, è in rianimazione, volto e ginocchia spappolati dall’incidente. La moglie - Rosa Abruzzese, 45 anni - ce la farà a guarire: «Non ricordo granché - spiega provando a ripercorrere gli attimi prima dell’incidente - ero convinta che l’auto si fosse capovolta, invece eravamo noi a girare su noi stessi. Ho pensato alla morte, ho pensato a stringere mio figlio». Già, il figlio. Tredici anni, è nella stanza accanto. Si chiama Alessio, ha i capelli a spazzola, un viso pulito segnato dalle ferite dell’incidente. Prova a fare l’ometto: «Vado a scuola, alle medie di Bagnoli. Sto bene, anche se il braccio mi fa male. Non ricordo bene cosa è accaduto, so solo che eravamo stati a cenare con amici di mamma e papà e si faceva ritorno a casa. È accaduto dopo la mezzanotte, di cosa stavamo parlando? Sì, ora ricordo: parlavamo dell’ora legale, stavamo scherzando sull’ora che non esiste, quella in cui non avremmo dormito». L’ora fatale per una famiglia, distrutta dal manto stradale e dall’eccessiva velocità di un’altra auto che ha sbandato e ha travolto la vita di due persone.


LA STRAGE INFINITA - da AIFVS onlus sede Pavia il 25/03/2007 * 19:07

ANSA 25/3/2007 INCIDENTI STRADALI: ANCORA MORTI NEL WEEK-END -
 
ROMA - Ancora morti sulle strade italiane nelle ore notturne del fine settimana: diverse persone hanno perso la vita in incidenti dovuti all' alta velocità ma anche alle condizioni dell' asfalto in seguito alla pioggia; un ragazzo che camminava sul ciglio della strada è stato investito e ucciso da un' auto.
 
L' incidente più grave, con tre vittime e due feriti è avvenuto in provincia di Pavia, sulla strada Statale che collega Milano a Melegnano, tra i comuni di Landriano e Torrevecchia Pia. Una Fiat Coupe e un'Alfa 156 si sono scontrate frontalmente verso le 3. A bordo della Fiat, che ha preso fuoco, c' erano tre giovani rumeni, uno di 19 e due di 22 anni, residenti a Corte Olona, che sono morti carbonizzati. Sull' altra auto viaggiavano altri due rumeni, di 23 e 31 anni, che sono rimasti feriti: uno é stato portato al Policlinico San Matteo di Pavia, l' altro in un ospedale di Genova, e ricoverato in condizioni gravissime.
 
A Badia Polesine è morto un ragazzo di 29 anni, intrappolato nell'auto su cui viaggiava, insieme con un altro ragazzo, uscita di strada su una rotatoria e finita in un piccolo fossato dopo essersi capovolta. Sono in corso accertamenti per chiarire se il giovane sia morto annegato o soffocato dalla cintura di sicurezza. L'altro ragazzo è riuscito ad uscire dall'auto e si é salvato. Un giovane di 26 anni è morto e altri tre sono rimasti feriti nello scontro tra una Alfa 165 e una Lancia Y avvenuto nei pressi di Latina.
 
Dopo un' agonia di 22 ore in ospedale, è morto a Pontedera (Pisa) un giovane di 22 anni di Massa, travolto da un' auto nella notte tra venerdì e sabato. Verso le 5.30, il ragazzo, che era stato lasciato a piedi dagli amici dopo una notte in una discoteca di Ponsacco, stava andando alla stazione per prendere un treno e tornare a casa. Mentre camminava in una via poco illuminata è stato investito da una Fiat Punto guidata da un uomo di 36 anni di Pontedera. E' stata molto probabilmente la pioggia, invece, la causa dell' incidente che poco dopo mezzanotte è costato la vita a Napoli a due coniugi e il ferimento di sette persone: nello scontro un uomo di 40 e la moglie di 37 anni, residenti a Bagnolia Napoli. La loro auto è rimasta coinvolta in uno scontro con un' altra vettura in una strada della zona flegrea.
 
Tre giovani, portati in ospedale ad Albenga (Savona) dopo essere rimasti feriti verso le 5.30 in modo lieve per l' uscita di strada con la loro auto, sono stati trovati positivi ad alcool, cannabinoidi e cocaina. I tre stavano tornando a casa dopo aver trascorso la serata in locali della riviera ligure: il conducente, di 23 anni, è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e stupefacenti con ritiro immediato della patente di guida. Tutti e tre sono stati segnalati alla Prefettura di Savona quali assuntori di stupefacenti. La polizia stradale ha ritirato decine di patenti nei controlli specifici del fine settimana: a Bergamo il documento di guida è stato ritirato a dieci automobilisti sorpresi a guidare in stato di ebbrezza o per eccesso di velocità; per gli stessi motivi dodici patenti sono state ritirate nella provincia di Catanzaro. 
 
DA IL TEMPO ON-LINE 25/3/2007VITERBO
— Un giovane è morto ed altri tre sono rimasti feriti, uno dei quali in modo gravissimo, in un incidente stradale avvenuto la scorsa notte sulla Litoranea, nei pressi di Marina Velca, in provincia di Viterbo. La vittima, Sergio De Angelis, 29 anni, residente a Tarquinia viaggiava a bordo di un'auto che, per cause in corso di accertamento da parte dei carabinieri, è finita fuori strada. Il giovane è morto sul colpo, mentre tre suoi amici sono rimasti feriti. In particolare, F.G., di 27 anni, ha riportato gravi lesioni in varie parti del corpo ed è stato ricoverato al San Camillo di Roma in prognosi riservata. Gli altri due giovani hanno invece riportato ferite guaribili in pochi giorni. Oltre ai carabinieri di Tarquinia, sono intervenuti i vigili del fuoco e alcune ambulanze del 118. Nell'ultima settimana, nel Viterbese, oltre a De Angelis sono morti in incidenti stradali due studenti di 19 anni.
 

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Lettera aperta


ricordo indelebile - da vincenzina il 24/03/2007 * 17:56

Sono passati, un bel pò di anni ma il ricordo di un bellissimo ragazzo che non conoscevo,riverso con il busto sul cofano della sua auto una panda, era fuoriuscito dal parabrezza.Ma dove era andato a finire

il volante dell'auto?Purtroppo nel suo torace.Morte, istantanea.


RICORDANDO GIULIANA - da Francesca il 22/03/2007 * 23:51


 

RICORDANDO  GIULIANA

Ieri sera alle 20 allo Stadio Comunale “Dino Lotta” di Licata, la città ha ricordato con un triangolare di calcio, Giuliana Pintacrona, la quindicenne che ha perso la vita lo scorso 9 novembre a causa di un incidente stradale, mentre a bordo del suo scooter si stava recando a scuola. La gara di calcio è stata disputata in occasione del sedicesimo compleanno di Giuliana. L’ iniziativa è stata coordinata dagli Ultras Licata 1931 con la collaborazione di dirigenti e giocatori del Licata Calcio e degli amministratori comunali. I proventi della vendita dei biglietti andranno in beneficenza. Il ricavato verrà utilizzato per il restauro di un altare della navata laterale della Chiesa di Sant’ Angelo.

A Licata negli ultimi mesi del 2006  si sono registrate sette vittime della strada tra le quali anche una bambina di quattro anni.


-VIGEVANO 22 marzo 2007
 
-Si allontanò dopo l’incidente Al processo sfilano i testimoni
 Da la provincia pavese

 VIGEVANO. Sfilata di testimoni nel processo a Carlo Riefoli, l’imprenditore 43enne accusato di omicidio colposo e omissione di soccorso per non essersi fermato dopo l’incidente, avvenuto il 23 agosto 2005, in cui perse la vita Giovanni Rampinelli, ciclista 68enne di Abbiategrasso. Riefoli era alla guida del furgone che si era allontanato dopo aver investito l’anziano. Il processo è in corso ad Abbiategrasso. Nell’udienza di martedì sono stati ascoltati 10 testi, in gran parte rappresentanti delle forze dell’ordine, ma anche persone che erano nelle vicinanze del luogo dell’incidente. Il dibattimento riprenderà il 22 maggio. La famiglia Rampinelli si è costituita in giudizio con gli avvocati Zaccone e Fiocchi e parte civile è anche l’Associazione familiari vittime della strada, rappresentata dall’avvocato Cesari. (l.g.)

mio cugino in coma da 2 mesi - da MARIKA il 20/03/2007 * 12:14

mio cugino si chiama andrea, ha 19 anni compiuti da poco.

il 14 gennaio,domenica, abbiam mangiato tutti insieme da mia nonna. c'era anke lui, siam stati a parlare tt insieme...ci siam divertiti troppo...ultimamente mi ripeteva che ero diventato + bella...mi diceva stai attenta ai ragazzi e dovevo lasciare il mio fida...anke se a finale da 2 settimane nn stiam + insieme...cmq...

mio cugino mentre torna a casa fa un incediente...or aè in coma da 2 mesi al cardarelli e aspetta la kiamata x essere trasferito al centro di risveglio a crotone, muove solo la bocca, le spalle,

l'altro giorno ha aperto gli occhi poi li ha richiusi...uffa non ce la faccio +...ho 15 anni e nn è + come prima...una parte di me è cn lui in quella stanza di rianimazione....ogni volta ke ti vedo sembra quando ti vedevo riposare sul mio letto...

6 bellissimo...tiprego...svegliati..torna a vivere come prima...

quando l'altro giorno ho rivisto il dvd del concerto di alessio in cui ballasti quella canzone ..mi viene da piangere xk spero ke un giorno torni a ballare come fai da quand eri piccolo....

6 il + bell'angelo ke abbia mai incontrato....

svegliatiiiiiiiiiiiiii


RAGAZZI...NN CORRETE CN LE MAKKINE O MOTORINI....LA VITA è PREZIOSA...NN ROVINATELA


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