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News


 
Comunicato Stampa - Firenze 18 marzo 2007
 
VERIFICARE PRIMA DI INAUGURARE
 
Lunedì 19 marzo 2007: Inaugurazione della Tangenziale di Colorno-San Polo di Torrile (PARMA).
Invitiamo il Ministro Di Pietro ad inviare i suoi esperti per tempo perché le rilevazioni di Tonino Morreale, nostro addetto alla Sicurezza Stradale, evidenziano problematiche che richiedono un rapido intervento del proprietario e/o gestore della strada, del Ministero delle Infrastrutture e del Ministero dei Trasporti.
Leggi tuttoContinua

W L'ITALIA - da Giorgio Giunta il 18/03/2007 * 11:26

W L'ITALIA
-Il problema della sicurezza stradale è stato ancora una volta affrontato difendendo gli interessi dei gestori delle sale da ballo, le industrie che producono alcol, dove si contano molti zero nei loro fatturati.      
Al tavolo del ministro Bianchi chi c'era a difendere e rappresentare le migliaia di vittime della   strada? A tutelare i nostri figli i nostri cari? LORO SEMPRE VERGOGNOSAMENTE LORO!!!!.      
Il governo si accorda con i gestori dei locali pubblici per un codice etico che questi drovrebbero   adottare.      
Immagino una discoteca con 5000 persone e i gestori di questi lcali in giro con carta penna e   braccialetto a designare il guidatore, se la cosa non fosse tragica riderei per una settimana di   fila, mettere il lupo a guardare le pecore ecco cosa ha fatto il governo.      
Noi dell'AIFVS onlus dov'eravamo? Certo chiamati dopo per avere un benestare e consenso che non c'è stato alla vergognosa scelta fatta.      
Vogliono farci credere che questi provvedimenti ridurranno le vittime della strada. Questo da quando?   Già vero prima ci sarà un iter parlamentare, quindi alcuni spigoli scomodi saranno limati, a   favore di chi? Non ci proviamo nemmeno ad indovinare.      
I risultati:      
1) Tutto tornerà come prima.      
2) Le lobby degli interessi commerciali non saranno intaccati.      
3) Le casse dello stato sorrideranno sempre di più.      
In definitiva la solita Italietta che fa ridere l'Europa sempre di più che nulla vuole cambiare se non le casse mentre dei nostri   figli non gli interessa un cazzo.      
VERGOGNA      
Giorgio Giunta      
AIFVS onlus Pavia      


Forum  su questo argomento


      
Ps:      
Domenica 18 marzo 2007 (ANSA)      

Due morti in due incidenti stradali      
Avvenuti su A14 nelle Marche e su via Emilia nel Milanese      
(ANSA) -ROMA, 18 MAR- Ancora un sabato sera con incidenti mortali sulle strade: un venticinquenne e' morto sulla A14, nelle Marche, e un automobilista nel Milanese.Stamani verso le 6, il ragazzo di 25 anni viaggiava con due amici sull'A14 tra Cattolica e Pesaro quando chi era alla guida ha perso il controllo del mezzo provocando un incidente che ha coinvolto altre 4 auto. L'automobilista morto nel Milanese, si e' schiantato, nella notte, contro un albero mentre percorreva la via Emilia tra Casal Pusterlengo e Zorlesco.   

Trasmissioni televisive - da AIFVS onlus il 16/03/2007 * 20:53

Trasmissioni televisive.
Argomenti: Sicurezza stradale, testimonianze  e prevenzione stradale

-Venerdì 16 marzo RAI 3: alle ore 23.20 trasmissione primo piano parteciperà per l'AIFVS Marcello Mastrojeni.

-Sabato 17, RAI 2:  TG2 Dossier Storie alle ora 24/24,30 intervista  Patrizia Quaresima
 
-Domenica 18, Buona Domenica canale 5 “parlano loro” dopo le 14,55, la testimonianza di Simone.
-Segnaliamo inoltre lunedì 19 marzo sul  Sole 24 ore  a pag. 19, intervista della nostra presidente dott.ssa  Giuseppa Cassaniti.
Mercoledì 21 marzo articolo sugli incidenti su  Famiglia Cristiana


(ANSA)- ROMA, 16 MAR - Una donna e due bambine sono morte in un grave incidente avvenuto poco

dopo le 6 sull'A1 tra Chiusi e Valdichiana verso Firenze, ora bloccato. La loro auto, con a bordo

in tutto 4 persone, e' rimasta coinvolta in un violento tamponamento con un mezzo pesante e,

probabilmente, in una serie di urti successivi. La donna e una delle due bambine sono state

sbalzate fuori dall'abitacolo e sono morte sul colpo. L'altra bambina rimasta a bordo dell'auto

e' deceduta durante i soccorsi.


(ANSA) - FIRENZE, 16 MAR - E' stato riaperto il tratto dell'A1 tra Chiusi e Valdichiana, in

direzione nord, rimasto chiuso per il grave incidente di questa mattina. Le tre vittime, una

donna e le sue due bambine di 9 e 10 anni, viaggiavano a bordo di un'auto, condotta dal marito e

padre. La vettura - spiega Autostrade per l'Italia - sarebbe rimasta coinvolta in un

tamponamento, e una delle bambine sarebbero state sbalzate fuori dall'abitacolo. Il guidatore e'

ricoverato in ospedale.



2007-03-16 11:04
Tamponamento su E45, morto giovane di 25 anni
Coinvolte una vettura e un autocarro, sconosciute le cause
(ANSA) - PERUGIA, 16 MAR - Un perugino di 25 anni e' morto in seguito a un incidente stradale

avvenuto sulla carreggiata sud dell' E45 all'altezza di Balanzano. Il giovane era alla guida

della sua auto che ha tamponato, per cause in corso di accertamento da parte della polizia

stradale di Perugia, un autocarro. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Nessun

problema particolare per il traffico. 



» 2007-03-16 12:30
Grave una ragazza aostana di 16 anni investita
E' successo su statale 26 alla periferia di Aosta
(ANSA) - AOSTA, 16 MAR - Una ragazza aostana di 16 anni, Elisa Lettry, versa in gravi condizioni

all'ospedale di Aosta per le ferite riportate in un incidente.Il fatto si e' verificato sulla

statale 26 alla periferia est di Aosta. Il traffico e' stato deviato per oltre un'ora e ora e in

fase di smaltimento. Dalle prime testimonianze raccolte dai carabinieri pare che la ragazza

stesse attraversando la strada quando e' stata investita da un' auto che l'ha sbalzata contro un

automezzo che giungeva in senso contrario. 


Giro di vite sulla patente a punti al prossimo Consiglio dei ministri

di Nicoletta Cottone (Il sole 24 ore)

Il giro di vite sulla patente a punti dovrebbe essere varato nel prossimo Consiglio dei ministri. Lo ha annunciato il ministro dei Trasporti Alessando Bianchi nel corso del question time alla Camera. Il provvedimento modifica il codice della strada con l’obiettivo di aumentare la sicurezza stradale, contiene misure che il ministro ha definito di carattere strutturale, per evitare il dramma delle stragi del sabato sera. Quattro le linee guida del provvedimento: formazione, informazione, regole e controlli. Il ministro in aula ha detto di aver preso atto della realtà della situazione italiana, che non consentirà il raggiungimento dell’obiettivo europeo di dimezzare le vittime della strada Clicca ui per accede al servizio stampa


Al Ministro dell’Interno  Al Ministro della Giustizia  Alla Stampa
 

12 marzo 2007 
Comunicato                                               
Un altro fine settimana di sangue sulle strade!
Le richieste dell’AIFVS al Ministro dell’Interno, ai Prefetti ed ai Magistrati
 
Il problema della strage stradale non può essere risolto proponendo con cadenza settimanale nuovi incrementi degli importi delle contravvenzioni: il vero incremento da realizzare è sulla presenza delle Forze dell’Ordine, di ogni livello e settore amministrativo, affinché assicurino il “normale” rispetto delle norme del Codice della Strada.clicca qui per visualizzare il documento

La Provincia Pavese VENERDÌ, 09 MARZO 2007
 
Pagina 5 - Attualità
 
«Senza controlli, pene inutili»
 
Le proposte dell’Associazione vittime della strada
 
 
«Sulle strade mancano le pattuglie ma il decreto prevede anche cose giuste che corresponsabilizzano gli autisti»

 «SE non aumentiamo i controlli sulle strade, l’inasprimento delle pene sarà inutile. E se ci fossero più controlli non sarebbe neppure necessario inasprire le pene». All’indomani della presentazione del pacchetto sicurezza del ministro Bianchi, Pina Cassaniti Mastrojeni, presidente dell’Associazione italiana Famigliari e Vittime della Strada (Aifvs) (che conta 80 sedi sparse in Italia) rilancia: «Servono più pattuglie e bisogna fare in modo che per alcune infrazioni i punti non siano più recuperabili».
 Il problema è sempre lo stesso dunque: mancano pattuglie sulle strade...
 «Se è vero che in Italia abbiamo più agenti che in altri Stati Europei, allora forse è il caso di rivedere come vengono utilizzati. Possono anche essere incrementate le pene, ma se poi non c’è chi deve sanzionare, allora non serve».
 Il pacchetto-sicurezza prevede anche pene alternative per chi guida sotto effetto di alcol o droga. Vale a dire l’obbligo a svolgere servizi di utilità sociale e a fornire assistenza alle vittime di incidenti che siano rimaste inabili. Cosa ne pensa?
 «Si va nella giusta direzione di rieducare le persone a un maggiore senso di responsabilità e questo è davvero apprezzabile. Come si potrebbe prevedere l’obbligo di partecipare con il 118 al recupero dei feriti o morti in un incidente. Questo senso di responsabilità deve però essere generale perchè il problema delle stragi non lo si risolve se si pone attenzione solo all’ultimo anello della catena, cioè il conducente».
 Vale a dire?
 «Noi riteniamo che si deve puntare sulla corresponsabilità. Innanzitutto bisogna migliorare le scuole guida che diventino vere esperienze di guida e di conoscenza di tutti i problemi che questa può comportare, compreso il fatto di potersi trasformare in un mezzo di morte. Poi c’è la responsabilità degli enti locali, dei locali da ballo, di chi cosstruisce le strade, dei mezzi di comunicazione. I dati ci dicono, ad esempio, che in un week end muoiono tante persone quante nel resto della settimana: di fronte a questo dato di fatto come si può continuare a sostenere che i locali non hanno responsabilità? All’esterno dei locali oltre alle pattuglie dovrebbero essere affissi cartelli che ricordano gli incidenti e le vittime causate dai loro clienti. E in caso di incidente di un cliente andrebbero penalizzato anche il gestore. E poi non si possono continuare a fare campagne per la sicurezza stradale e poi accettare pubblicità ingannevoli che ti promuovono un’auto per la sua potenza senza dirti che può anche distruggere una vita».
 E per la revisione della patente a punti?
 «Per noi, il cui unico interesse è tutelare la vita, servono misure più drastiche. Insomma bisogna avere il coraggio di prevedere per alcuni tipi di infrazioni (penso ad esempio alle inversioni a U, al sorpasso azzardato, alla velocità eccessiva) la perdita dei punti senza possibilità di recupero. Questo sarebbe un deterrente per evitare trasgressioni alla guida. Il nostro slogan è: via i punti, via la patente».
 Nel complesso il piano del governo come vi sembra?
 «E’ valido e apprezzabile, ma chiediamo di poter essere ascoltati anche noi in quanto rappresentiamo gli interessi collettivi». (m.v.)


LIBERTA' di venerdì 9 marzo 2007 > Interni Esteri
 


L'intervista - Pina Cassaniti Mastrojeni, presidente dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada
«Mancano i controlli, inutile aumentare le pene»
 

ROMA - «Se non aumentiamo i controlli sulle strade, l'inasprimento delle pene sarà inutile. E se ci fossero più controlli non sarebbe neppure necessario inasprire le pene».
All'indomani della presentazione del pacchetto sicurezza del ministro Bianchi, Pina Cassaniti Mastrojeni, presidente dell'Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs), che conta 80 sedi sparse in Italia, rilancia: «Servono più pattuglie e bisogna fare in modo che per alcune infrazioni i punti non siano più recuperabili».
Il problema è sempre lo stesso dunque: mancano pattuglie sulle strade...
«Se è vero che in Italia abbiamo più agenti che in altri Stati europei, allora forse è il caso di rivedere come vengono utilizzati. Possono anche essere incrementate le pene, ma se poi non c'è chi deve sanzionare, allora non serve».
Il pacchetto-sicurezza prevede anche pene alternative per chi guida sotto effetto di alcol o droga. Vale a dire l'obbligo a svolgere servizi di utilità sociale e a fornire assistenza alle vittime di incidenti rimaste inabili. Cosa ne pensa?
«Si va nella giusta direzione di rieducare le persone a un maggiore senso di responsabilità e questo è davvero apprezzabile. Come si potrebbe prevedere l'obbligo di partecipare con il 118 al recupero dei feriti o morti in un incidente. Questo senso di responsabilità deve però essere generale perchè il problema delle stragi non lo si risolve se si pone attenzione solo all'ultimo anello della catena, cioè il conducente. Bisogna lavorare a monte».
Vale a dire?
«Riteniamo che si debba puntare sulla corresponsabilità. Innanzitutto bisogna migliorare le scuole guida che diventino vere esperienze di guida e di conoscenza di tutti i problemi che questa può comportare, compreso il fatto di potersi trasformare in un mezzo di morte. Poi c'è la responsabilità degli enti locali, dei locali da ballo, di chi costruisce le strade, dei mezzi di comunicazione. I dati ci dicono, ad esempio, che in un week end muoiono tante persone quante nel resto della settimana: di fronte a questo dato di fatto come si può continuare a sostenere che i locali non hanno responsabilità? All'esterno dei locali oltre alle pattuglie dovrebbero essere affissi cartelli che ricordano gli incidenti e le vittime causate dai loro clienti. E in caso di incidente di un cliente andrebbero penalizzato anche il gestore. E poi non si possono continuare a fare campagne per la sicurezza stradale e poi accettare pubblicità ingannevoli che ti promuovono un'auto per la sua potenza senza dirti che può anche distruggere una vita».
E per la revisione della patente a punti?
«Per noi, il cui unico interesse è tutelare la vita, servono misure più drastiche. Insomma bisogna avere il coraggio di prevedere per alcuni tipi di infrazioni la perdita dei punti senza possibilità di recupero. Questo sarebbe un deterrente per evitare trasgressioni alla guida. Il nostro slogan è da tempo: via i punti, via la patente».


 

Comunicato stampa  
Il Piano del Ministro Bianchi per arginare la strage stradale

-09 MARZO 2007

Riflessioni dell’AIFVS
L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada apprezza l’attenzione del Ministro Bianchi sulla tematica della sicurezza stradale e l’impegno a redigere delle misure per ridurre la strage.  clicca qui per visualizzare il documento

 Il prefetto di Pavia vittima della strada-
Incidenti stradali: A26, morto il prefetto di Pavia
Vicino ad Alessandria, l'auto finisce contro il guardrail

ANSA) - SAVONA, 8 MAR - Il prefetto di Pavia, Cosimo Vincenzo Macri', 60 anni, e' morto stamani in un incidente stradale sulla A26 dei Trafori tra Masone e Ovada. Il tratto autostradale e' stato chiuso al traffico per circa tre ore. Si traterebbe di un incindente autonomo: l'auto della vittima avrebbe urtato con violenza il guardrail e l'uomo sarebbe stato sbalzato fuori dall'abitacolo.La notizia si e' sparsa intanto a Savona, dove Macri' era stato prefetto prima del suo incarico nella citta' lombarda.

L'ultimo appello del prefetto di Pavia per limitare le vittime della strada in provincia

 Da la Provincia Pavese del  03 marzo 2007

Pagina 13 - cronaca

 

di Adriano Agatti

 

Sempre più morti, l’autovelox non basta

 

Ora sarà posizionato a Pavia sulla tangenziale nord e sui tratti Mortara-Cassolnovo e Gravellona-Vigevano

 

 

 

«Ma questi strumenti vanno utilizzati principalmente per fare prevenzione»

 

 


 PAVIA. Morti e feriti in aumento sulle strade della provincia ed il prefetto riconferma le strade dove è possibile “piazzare” autovelox ed altri strumenti tecnici per rilevare a distanza le violazioni del Codice della strada. Non tutte, ovviamente, ma solo l’eccesso di velocità ed il sorpasso. Una decisione scontata. Il prefetto, Vincenzo Macrì, ha aggiunto al lungo elenco anche la SP 192 Mortara-Cassolnovo e direzione Gravellona-Vigevano ed il nuovo tratto della tangenziale nord di Pavia. Ma il prefetto raccomanda anche le forze dell’ordine di usare gli strumenti tecnici per fare prevenzione e non per colpire indiscriminatamente gli automobilisti. L’obiettivo è solo di diminuire il numero di morti sulle strade pavesi.
 Dal 2002 al 2006 la strada con il maggior numero di morti in incidenti stradale è la ex statale 596 dei Cairoli. 24 persone decedute in 23 incidenti e 435 feriti. Numeri veramente preoccupanti.
 Il maggior numero di incidenti è stato invece rilevato sulla ex statale 35 con 667 scontri che hanno provocato 17 morti ed anche la bellezza di 613 feriti. Due strade a rischio dove possono essere utilizzati gli strumenti tecnici per rilevare la velocità esatta, autovelox oppure il telelaser.
 «Il prefetto - si legge in un comunicato stampa - ha disposto la rivisitazione del decreto del 25 novembre del 2002 con cui furono individuate le strade extraurbane secondarie ed urbane di scorrimento su cui si possono posizionare i dispositivi o mezzi tecnici di controllo del traffico. Devono essere finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni alle norme di comportamento stabilite dagli articoli 142 (limite di velocità) e 148 (sorpasso). Questi dispositivi consentono di legittimare la contestazioni in differita delle violazioni. Modalità di contestazione che non è possibile utilizzare su quei tratti di strade provinciali che attraversano i centri abitati senza la presenza di operatori di polizia. L’indagine non ha portato a risultati confortanti. Pur con tutte le migliorie degli interventi effettuati, nel periodo tra il 2002 ed il 2006 il numero degli incidenti non ha subìto una significativa diminuzione. Si deve dire altrettanto per i decessi che nel 2006 sono in crescita».
 Il prefetto ha quindi deciso la linea per cercare di ridurre il numero dei morti sulle strade pavesi.
 «Bisogna mantenere alto il livello di attenzione - conclude il comunicato della Prefettura - per ridurre il più possibile i costi sociali che conseguono ai sinistri e le impagabili perdite di vite umane. L’Italia con gli altri paesi della Comunità europea si è impegnata ad adottore tutte le iniziative necessarie per ridurre del 5O per cento, entro il 2010, il numero delle vittime della strada. La prefettura non mancherà di verificare specifiche situazioni segnalate al fine di garantire che l’impiego delle apparecchiature e l’attivià delle forze di polizia siano rispondenti alla legge per salvaguardare l’interesse generale ma anche il singolo utente della strada».
 «Mi ha scritto il presidente della Federconsumatori Spadini - spiega ancora il prefetto Vincenzo Macrì - e colgo l’occasione di questo approfondimento per rassicurarlo. Le sue osservazioni saranno infatti tenute in considerazione. L’utilizzo di questi strumenti deve avvenire soltanto per motivi di prevenzione. Continuerò ad insistere con i sindaci affinchè li usino in modo corretto».


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