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News


Comunicato Stampa del 01/02/2007

Indennizzo diretto: la totale contrarietà dell’ AIFVS

La Aifvs all’entrata in vigore del sistema dell’indennizzo diretto manifesta la totale contrarietà alla riforma per l’evidente conflitto di interessi tra l’impresa di assicurazioni ed il cittadino, dato che da oggi per le lesioni di lieve entità fino al 9% di invalidità, e quindi anche per danni gravi oltre il 5%, sarà solo la compagnia a determinare, inaudita altera parte, l’entità del risarcimento spettante al danneggiato (considerando solo e soltanto gli aspetti del danno biologico riferibile ai soli atti ordinari della vita comuni a tutti e non al danno alla persona nel suo particolare complesso) dovendolo assistere e consigliarlo sul giusto risarcimento e quindi tutelare, teoricamente, il danneggiato contro i propri interessi assicurativi miranti al massimo risparmio in caso di accadimento del rischio.

Vai al comunicato stampa completo clicca qui per visualizzare il documento


Comunicato Stampa del 02/02/2007

Alle istituzioni interessate Alla Stampa

FERMIAMO LA STRAGE STRADALE

Un incidente avvenuto alle ore 6,20 di domenica 28 gennaio ha causato la morte di tre ragazzi di Adria di 17 e 19 anni, Alessio Bardella, Davide Vaccarella e Mattia Tieghi, usciti poco prima dalla discoteca di Ferrara "Madame Butterfly".
Nell’incidente è rimasto anche coinvolto il vigile del fuoco di Selva di Crespino, Luciano Menabò, che lascia la moglie ed un figlio di 8 anni.
Le morti che avvengono in uscita dalle discoteche in orari "anomali" rispetto alle condizioni di vita usuali, sono morti annunciate dovute allo sballo causato dall’utilizzo della discoteca al di fuori di ogni regola sensata, per le quali si impone il dovere di riflettere individuando responsabilità ed applicando adeguate sanzioni.

Riteniamo che non basta invocare pene severe soltanto per chi guida drogato o ubriaco: bisogna dare peso anche alle concause che creano nel guidatore le condizioni per uccidere se stesso e gli altri.

Vai al comunicato stampa completo clicca qui per visualizzare il documento


Muore investito da camion pirata
Cremona, corpo travolto da altre 4 auto
 
E' morto dopo essere stato investito da un camion pirata e travolto da quattro automobili che sono sono sopraggiunte appena dopo. La vittima è un 51enne di Motta Baluffi, in provincia di Cremona. L'uomo era appena uscito da un locale e stava attraversando la statale alle porte della città, per raggiungere la sua auto, parcheggiata dall'altro lato. Il camion che lo ha investito non si è fermato per prestare soccorso.
Il corpo di Daniele Federici è stato posto sotto sequestro dal magistrato di turno. Sul luogo per i primi rilievi dell'incidente sono accorsi gli agenti della polizia municipale.

Sempre sulla via Mantova, inoltre, in territorio comunale di Vescovato, poche ore prima si è verificato un altro grave investimento sul quale indaga la polizia stradale: un 50enne cremonese sembra essersi g
ettato volontariamente sotto le ruote di un autoarticolato in un tentativo di suicidio. L'uomo ora versa in condizioni disperate.

L’associazione familiari vittime della strada chiede di invertire rotta e di non minimizzare la responsabilità di chi uccide guidando
Merli: «Giudici, siate più severi»
L’appello
Pene adeguate alla gravità della colpa
 
 
 Pene minime per i pirati della strada. Processi che si trascinano per anni, e costringono ad un lunghissimo, e doloroso, calvario.
Il responsabile provinciale dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada Roberto Merli dice «basta». Intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario, chiede una definitiva inversione di rotta. «L’articolo 589 del codice penale prevede un minimo e un massimo di pena,che sia adeguata alla gravità della colpa - spiega -. Ci chiediamo perchè il legislatore abbia voluto che fosse così, e perchè i giudici tendano sempre a minimizzare la responsabilità di chi uccide sulla strada, diffondendo nella società il messaggio che si può delinquere impunemente».
Anche la giustizia - continua Merli - è chiamata a fare la sua parte per ridurre quei numeri agghiaccianti: 18 morti al giorno, quasi uno all’ora. Una giustizia che finora è sembrata «troppo sbilanciata a favore dell’imputato, e carente sul fronte della prevenzione e della riparazione del danno subito dalle vittime della strada».
L’associazione chiede dunque che ai soggetti offesi sia restituita «la giusta dignità in campo penale e civile». Il che significa evitare un iter troppo contorto, che «spesso li costringe a rivivere la loro storia lacerante, riscontrando peraltro che viene spesso trattata con superficialità».
«Le udienze civili o i procedimenti penali - continua Merli - vengono sempre affiancati a molte altre udienze nell’arco della stessa giornata per casi diversi. I familiari e le vittime, senza alcun rispetto della loro privacy e della loro sofferenza, sono così costretti a sopportare lunghe attese». E ancora. «Troppo spesso l’associazione riceve esposti per processi rinviati a date non ravvicinate, talvolta per errori di notifica o per la sostituzione dei magistrati: dover constatare che il magistrato apre l’udienza senza conoscere approfonditamente gli atti del processo, e per questo motivo la rinvia, provoca frustrazione e insicurezza».
Roberto Merli chiede allora di fare, per i familiari e le vittime, ciò che per legge è già possibile. «Evitare le udienze di mero rinvio e, in caso di necessità, rispettare i tempi previsti dall’articolo 81 del codice di procedura civile, con rinvii non superiori ai 15 giorni». Ma invita anche i magistrati ad utilizzare il potere discrezionale che è loro riconosciuto per tutelare le parti lese. «I giudici possono ridurre o enfatizzare le condizioni "premiali" per i colpevoli; dare la precedenza nella loro agenda ai casi di omicidio colposo; tener conto che il codice penale per questi casi prevede non solo un minimo, ma anche un massimo di pena; sostenere la dignità processuale e la riparazione sostanziale alle vittime, che non vuol dire risarcimenti economici che giungano dopo decenni».
Queste riflessioni - precisa Merli - non sono sintomo di sfiducia nella giustizia, ma proposte per una giustizia diversa. «La nostra associazione è convinta che un rapporto più umano con la magistratura costituisca un’esigenza imprescindibile per il nostro Paese, e necessaria per fermare questa strage infinita. E’ il nostro augurio per il prossimo anno giudiziario».
Natalia Danesi


Gentile Sig.Morreale,
 
In merito alla Sua richiesta d’informazioni Le comunichiamo che il tratto di strada da Lei segnalato non è di competenza Anas ma della Società Autostrade: tel. 0187/89631
 
 
Distinti Saluti,
 
Ufficio Relazioni con il Pubblico
ANAS S.p.A. 
 


Da: Tonino Morreale [mailto:tonino.morreale@libero.it]
Inviato: gio 25/01/2007 18.46
A: Autostrade spa; Cisa; 841148; Min. infrastrutture; Ministro per le Infrastrutture e Trasporti On. Di Pietro
Cc: Associazione Nazionale Coordinamento Camperisti; Segret. AIFVS; Aiscat
Oggetto: Sequestrati in Autocisa


 
Alle ore 11.00 circa del 24 01 2007 ci siamo fermati all’area di servizio San.Benedetto posta tra Aulla e Pontremoli, per motivi di neve, quindi obbligati dalle circostanze specie il ritiro immediato della Patente, a restare fermi, anche se provvisti di catene, al momento in cui scriviamo sono passate 26 ore, senza nessuna assistenza da parte dell’Autocamionale della Cisa ( A 15). Il numero verde del servizio informazioni 800043330 risponde da 26 ore che: Siamo impegnati per una gestione d’emergenza, siete pregati di chiamare più tardi.
Chiediamo di sapere a chi attribuire il danno economico derivato dalla cattiva gestione dell’emergenza in atto.
Cosa diciamo a chi ci chiede: perchè avendo le catene non vi hanno fatto passare?
A cosa servono le catene se quando c'è la neve le autostrade vengono Chiuse?
Tonino Morreale

Investe padre e figlia, arrestato
Investitore bulgaro, suoi connazionali le vittime

(ANSA) - SAN SEVERO, 26 GEN - I carabinieri di Foggia hanno arrestato un cittadino bulgaro accusato di aver investito e ucciso due suoi connazionali, padre e figlia. L'uomo sarebbe fuggito senza soccorrerli. Ieri sera a bordo della sua Peugeot, sulla strada da San Severo a Lesina, ha investito 3 bulgari, componenti della stessa famiglia - padre, madre, e figlia - che percorrevano la strada a bordo di biciclette. Padre e figlia sono morti sul colpo, mentre la madre ha riportato ferite non gravi.



da La Repubblica 24 gennaio 2007

 

Le quotazioni di questo mercato nero vanno dai cento euro per un solo punto
ai 500 euro di chi ha commesso un'infrazione che comporta la sospensione della patente

Il mercato nero dei punti-patente
Si rischia fino a 3 anni di prigione

di VINCENZO BORGOMEO



 


Mercato nero dei punti della patente. La denuncia, anticipata dal Ministro dei trasporti Alessandro Bianchi ("Se li vendono via internet - aveva dichiarato qualche giorno fa - oppure accollano l'infrazione a qualcun altro"), trova ora basi più solide da una grande inchiesta di Quattroruote.

Sconcertanti i risultati: "sul web - spiegano a Rozzano - si trovano parecchi appelli siglati da automobilisti che hanno urgenza di 'ricaricare' la loro patente, dopo essere stati ripetutamente colti in flagrante dagli autovelox".

Gli annunci vanno dal classico e un po' patetico "Ho assoluta necessità di utilizzare la vettura per lavoro e sulla mia patente rimangono solo due punti, ma ho appena preso una multa che ne vale quattro e sono disperato", al più diretto "Cerco qualcuno che accetti di dichiarare che era alla guida al momento dell'infrazione: per il valore del disturbo discutiamone...".

In tutti i casi si tratta di reati, anche gravi. E' possibile incappare in una denuncia per falso, secondo quanto previsto dall'articolo 483 del Codice penale, con una possibile condanna da tre mesi a due anni. Anche per questo, sempre secondo l'inchiesta di Quattroruote, le quotazioni di questo mercato nero sono piuttosto care: vanno dai cento euro per un solo punto ai 500 euro di chi ha commesso un'infrazione che comporta la sospensione della patente.

Ma non c'è solo il web: vista la gravità del reato, per non rischiare di essere scoperti la maggior parte delle transazioni avviene fra amici, attribuendo le infrazioni a persone anziane che ancora dispongono della patente, ma ormai non guidano praticamente più.

Non si tratta comunque di un fenomeno solo italiano: nei paesi in cui la patente a punti è in vigore da più tempo, sono state svolte diverse indagini. In Germania, per esempio, due anni fa fu scoperto un traffico di punti con una sessantina di cittadini rumeni che vendevano 'ricariche' ad altrettanti automobilisti tedeschi, a un valore medio che la magistratura aveva stimato in 300 euro.

Insomma, siamo difronte all'ennesima falla nel "sistema patente a punti che già nei giorni scorsi aveva ricevuto durissimi attacchi.

In una recente intervista a Repubblica, lo stesso Ministro dei trasporti ci aveva dichiarato che "Quello della patente a punti è stato uno strumento che ha avuto grande efficacia, ma che oggi sta mostrando tutti i suoi limiti. Gli automobilisti ormai sono smaliziati e hanno capito che è fin troppo facile recuperare quelli persi. E poi non c'è razionalità nella sottrazione di punti fra infrazioni gravissime e altre meno. Quindi modificheremo il meccanismo introducendo molti mesi di sequestro, sia dell'auto che della stessa patente per i reati più gravi".

E, fatto ancor più eclatante, alla domada se a questo punto si dovranno saltare del tutto il meccanismo dei punti, il ministro rispose: "Per alcune infrazioni si: il calcolo non sarà più di quanti punti saranno sottratti, ma di quanti mesi il pirata della strada dovrà fare a meno di auto e patente. Proprio seguendo la stessa logica che tiene lontana i facinorosi dagli stadi: stiamo mettendo a punto un sistema che dia certezza della pena e che costituisca un forte deterrente a commettere alcune scorrettezze al volante".

Insomma, pare proprio evidente che il "sistema punti" abbia i giorni scontati. Perfino chi lavora tutti i giorni "al fronte" della sicurezza stradale, avanza forti dubbi: Antonio Giannella, direttore servizio Polizia Stradale, ci ha dichiarato la scorsa settimana che "La patente a punti sembra non funzionare più. Non è proprio da buttare no, ma quasi. All'inizio funzionava benissimo, poi c'è stata una forma di assuefazione. Ma si possono fare molte riflessioni sulle modifiche da introdurre". "Riflessioni" che ora diventano sempre più urgenti...
(24 gennaio 2007)

Investe una donna e scappa a tutto gas

INVESTE una donna sulle strisce di piazza della stazione vecchia, dinanzi alla sede del XIII Municipio e scappa a tutta velocità. Caccia all'uomo, ieri sera, tra Ostia e Fiumicino sulle tracce dell'autopirata, una «Golf» di colore rosso, pare intestata a un residente di Fiumicino. L'investimento si è verificato alle 7,10 di ieri sera. La donna, mentre attraversava, è stata investita da una Golf che non ha accennato minimamente a fermarsi e dopo l'investimento ha accelerato per far perdere le proprie tracce. La donna è stata soccorsa e trasportata al «Grassi», dove è stata ricoverata in prognosi riservata. Nel corso del 2006 sono state 17 le persone denunciate per omissione di soccorso dalla polizia municipale. Ai primi di gennaio, una Punto ha investito in via delle Baleniere una ciclista. L'auto ha trascinato la bici per circa 100 metri, poi l'autista è sceso, ha estratto da sotto l'avantreno della vettura la bici ed è fuggito. Ieri sera, posti di blocco e controlli a tappeto della polizia municipale alla ricerca del pirata della strada.
Enz. Bia



Vittima dell’incidente sull’Ostiense M. P., di 54 anni, funzionario del 118

di ENZO BIANCIARDI

 ANCORA un incidente mortale ieri mattina sulla via Ostiense. A morire all'incrocio della morte, un motociclista. Sull'asfalto è rimasto il corpo di Mario Pastore, 54 anni, funzionario del «118», schiantatosi con il suo scooter contro la fiancata di una Mercedes classe «A», condotta da una donna G.S., che si immetteva sull'Ostiense, in direzione Ostia, da via di Malafede. L'incidente mortale si è verificato alle 8,30 del mattino mentre Mario Pastore stava recandosi al lavoro e percorreva la via Ostiense in direzione Roma a cavallo di un «Beverly» della Piaggio. In quel momento il traffico sull'Ostiense è particolarmente intenso. La mercedes si è immessa sulla statale proprio mentre sopraggiungeva il motociclista. Il centauro ha cercato di frenare, ma il ciclomotore, sul fondo viscido dell'asfalto, si è inclinato sulla destra, una manovra che gli ha fatto perdere, probabilmente, il controllo del mezzo. A quel punto, lo scooter ha centrato la fiancata dell'auto proiettando il centauro contro il longherone. Il motociclista è rimasto ucciso sul colpo. Si allunga dunque il numero di centauri uccisi sulla via ostiense negli ultimi mesi, una lista che indica il tratto tra via Ponte Ladrone e via di Malafede, appunto, i chilometri più pericolosi. Nell'area di Acilia è il terzo morto in incidenti stradali nel giro di quindici giorni. Subito dopo il tragico scontro, sul posto sono arrivate la moglie e la figlia dell'uomo, che sono state soccorse da un’ambulanza per lo choc.


mercoledì 24 gennaio 2007


canale ITALIA UNO 26 GENNAIO ORE 12,15 - da Giuseppe il 24/01/2007 * 16:22

ITALIA UNO il giorno 26 gennaio prossimo alle ORE 12,15 manderà in onda un servizio per dar voce a chi non l'ha più .  Darà voce ad ALESSANDRO, e con la Sua tragedia darà voce alle migliaia di giovani  come Lui.


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