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Rigettato il patteggiamento - da Paolo il 15/04/2010 * 12:10


Ogni tanto una notizia che da un poca di speranza in una presa di coscienza da parte dei giudici. Dal Gazzettino.it :

Pordenone. Investì e uccise un ragazzo:
respinta la richiesta di patteggiamento

La difesa aveva proposto una pena di un anno e 4 mesi
Secondo il giudice l'istanza non è acoglibile: troppo poco

PORDENONE (14 aprile) - (c.a.) Non è sufficiente una pena a un anno e quattro mesi se a morire è un ragazzo di 19 anni, che davanti a sé aveva una vita piena di progetti e speranze. Al termine di un’udienza preliminare tumultuosa, che ha richiesto l’intervento dei carabinieri per riportare la calma, ieri il gup Piera Binotto ha respinto il patteggiamento, già concordato con la Procura, di Paolo Pasotti, 37 anni, imprenditore di Porcia, imputato di omicidio colposo in seguito alla morte di Nicolae Marin Donadel, deceduto nel settembre del 2008 mentre percorreva in bicicletta via Casut a Sacile.
Secondo il giudice l’istanza presentata dal difensore Marco Di Benedetto non è accoglibile. Sedici mesi non bastano, la proposta va riformulata. Se ne riparlerà fra un mese, quando difesa e pm troveranno un altro accordo.
A opporsi alla quantificazione della pena, attraverso la parte civile rappresentata dall’avvocato Roberto Russi, sono stati parenti della vittima, con i genitori Maria Rosaria Sciara e Guglielmo Donadel in testa, peraltro vicini all’Associazione dei famigliari vittime della strada Manuela proprio per sensibilizzare l’opionione pubblica su questo tema.
Nicolae era stato investito da una Fiat Bravo condotta da Pasotti. Sottoposto all’acoltest, l’automobilista era risultato positivo (il tasso era pari a 0,8 quando il limite è 0,5). I genitori del diciannovenne hanno presentato ai magistrati una memoria invitandoli a non sottovalutare la gravità del reato e auspicando un’inversione di tendenza proprio in merito alla quantificazione delle pene. Nessuno restituirà loro il figlio perduto.
Ciò che vogliono è giustizia sulla pena, che in questi casi va da due a sette anni. «Le nostre vite sono distrutte – avevano spiegato i genitori di Nicolae qualche tempo fa al Gazzettino -. Abbiamo fiducia nella giustizia, ma siamo pronti ad andare fino alla Corte europea per nostro figlio».

 

 

http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=98088&sez=NORDEST

 


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