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Perché si muore sul GRA di Roma? - da AIFVS onlus il 23/10/2010 * 17:19 Perché si muore sul GRA di Roma? 23/10/2010 Ma l’AIFVS, pur non sottovalutando la responsabilità di chi guida, punta il dito proprio sulle pubbliche amministrazioni, che sembrano considerare il sinistro come un fatto a sé stante, dovuto sempre alla responsabilità del conducente, e non si chiedono se la causa del suo reiterarsi sia dovuta al loro modo superficiale e negligente di gestire le strade. Lo stesso appunto facciamo alla Magistratura: a fronte di quasi due morti al mese, i Magistrati romani sembra che non si facciano domande per individuare le reali responsabilità anche degli enti gestori, al fine di ridurre una strage che esprime barbarie ed inciviltà. Tutti sanno che il GRA di Roma è uno dei punti più pericolosi d’Italia, perché progettato male, eseguito peggio e non controllato: si sviluppa per circa 70km ed ha ben 50 intersezioni con strade statali, provinciali, comunali, autostrade, oltre agli svii per le aree di sosta, ed, inoltre, una segnaletica né omogenea e né leggibile, vista dal guidatore nel momento stesso in cui deve imboccare un’uscita. Ci sono tutte le condizioni per il verificarsi di un incidente con conseguenze mortali! Ci chiediamo come si possa tranquillamente consentire una velocità di 130km/h in una strada con intersezioni continue, con cambi repentini di corsia, assenze di frecce direzionali e di telecamere. Quali interessi hanno gli enti gestori per mantenere tali limiti elevati? La velocità consentita, non adeguata al tipo di strada mal progettata, e la mancanza di controllo permettono una guida pericolosa e richiamano la corresponsabilità degli enti gestori nei crimini stradali. Gli enti gestori non possono limitarsi a contare i morti in un anno sulle proprie strade o a ripulirle dopo l’incidente, debbono ragionare sugli interventi da fare, ed in questo caso abbassare immediatamente la velocità consentita, migliorare la segnaletica, incrementare i controlli anche con l’uso dei mezzi tecnologici. La Magistratura non può solo lamentarsi di dover gestire molti processi, senza approfondire le cause che li sostengono al fine di ridurli.
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