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OMICIDIO STRADALE: CANCELLIERI RICEVE 30.000 FIRME PER LA PROPOSTA DELLA ASSOCIAZIONE ITALIANA FAMILIARI VITTIME STRADA DI AUMENTARE LE PENE NON SOLO CONTRO CONSUMATORI DI DROGA E DI ALCOOL MA ANCHE CONTRO CHI AZZARDA ALLA GUIDA E CHI OMETTE IL SOCCORSO                                   

Roma, 29 GENNAIO – Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri ha ricevuto presso il suo ufficio in Via Arenula la Presidente della AIFVS Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada Giuseppa Cassaniti accompagnata dall’Avvocato della associazione Gianmarco Cesari e dal Prof. Dario Vangi della Università di Firenze che ha consegnato 30.000 firme per sostenere la proposta di legge della AIFVS per l’inasprimento delle pene nei casi di omicidio stradale senza istituire una figura autonoma di reato.

Il Ministro che ha confermato l’ impegno a portare al Consiglio dei Ministri la proposta di riforma dell’omicidio colposo stradale ha convenuto con la Presidente della AIFVS che attualmente le pene per i criminali stradali si attestano sempre al minimo della pena e non sono congrue rispetto alla entità del danno arrecato alle vittime, non consentendo alcuna riconciliazione ed espiazione effettiva; un fatto da risolvere al più presto con un intervento legislativo d’urgenza che non introduca una fattispecie autonoma di reato doloso, ma inasprisca le pene dell’omicidio colposo e selezioni le violazioni del codice della strada in cui possa ravvisarsi azzardo e temerarietà con consapevolezza della pericolosità della condotta. 

L’Avv. Gianmarco Cesari ha illustrato assieme al Prof. Dario Vangi al Ministro le norme del codice della strada cui ricollegare una grave pericolosità sociale ed una condotta criminale tale da comportare, secondo la proposta della AIFVS, una condanna  detentiva non inferiore a 14 anni:  guida in stato di alterazione psicofisica (art. 187 c.d.s.), guida in stato di ebbrezza (art. 186 c.d.s.), mancato arresto a un posto di blocco e inseguimento (art. 43 c.d.s.), le gare in velocità (art. 9 bis c.d.s.), un'elevata velocità di marcia (art. 141 C.d.S.), il passaggio col rosso da almeno due secondi (art. 146 c.d.s.), l'inversione di marcia in corrispondenza o in prossimità di intersezioni, curve e dossi (art. 154 c.d.s.), l'uso improprio di cellulari alla guida (art. 173 c.d.s.), il sorpasso di un altro mezzo in corrispondenza di un dosso, di curve, di strisce pedonali (art. 148 c.d.s.) e la marcia contromano (art. 143 c.d.s.), quando si marcia completamente all'interno di una corsia o carreggiata destinata all'opposto senso di marcia e l'imbocco contromano deve essere stato effettuato deliberatamente e non dovuto a cause di limitata visuale.

 

Per l’imputazione in riferimento a queste violazioni del codice della strada, ha consigliato il Prof. Dario Vangi, sarà necessario che il pubblico ministero ricostruisca l’incidente stradale con l'ausilio di un consulente tecnico, di un ingegnere legale formato in ricostruzione della dinamica e della biomeccanica degli incidenti stradali. 

La Presidente Cassaniti ha proposto al Ministro Annamaria Cancellieri sia di inserire nella riforma una condanna non inferiore a 15 anni di pena detentiva per chi uccide sulla strada e poi omette il soccorso e di estendere l’inasprimento delle pene anche a chi non uccide ma riduce le vittime in stato di coma vegetativo permanente ed in gravissimo stato di invalidità permanente, sia di fare alla Magistratura un forte richiamo affinché la nuova norma dell’omicidio stradale colposo non venga distorta ma applicata con rigore.


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