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Presidente ANIA: abbassare i risarcimenti per abbassare le tariffe - da AIFVS onlus il 04/07/2015 * 23:33
Assemblea ANIA 2015 e DDL concorrenza 4/7/2015 Il metodo indicato dal Ministro Guidi, che condividiamo, ci porta a chiarire ancora una volta che l’abbassamento delle polizze, nel settore della Rcauto, non può essere riferito all’abbassamento dei risarcimenti, correlati invece alla perdita di un diritto inviolabile, l’integrità della salute, che può essere grave od anche gravissima fino al caso di Eluana Englaro. Si tratta proprio di approfondire e valutare, per sgombrare il campo da ambiguità e riconoscere priorità e differenze. Vogliamo chiarire che, in ordine all’obiettivo del ddl concorrenza di “contenimento dei costi” le ulteriori espressioni usate dal Ministro Guidi di “guardare alle questioni con la massima lucidità e freddezza tenendo conto dei costi e dei benefici” trovano piena applicazione nel campo del danno alla persona, che non può essere sottovalutato e ridotto ad un fatto emotivo e di speculazione. Pertanto, chiariamo ancora una volta che non ci può essere commistione tra polizze e risarcimenti, e ribadiamo l’utilizzo delle Tabelle di Milano come base minima per i risarcimenti, visto che su di esse nel 2011 c’è stata la convergenza del potere giudiziario, la Cassazione, del potere legislativo, la votazione alla Camera della mozione Pisicchio, la condivisione dell’AIFVS in rappresentanza delle vittime della strada. Riteniamo che il contenimento dei costi abbia a che fare con il contrasto alle frodi ed agli incidenti stradali, e non accettiamo l’affermazione del presidente dell’ANIA, Aldo Minucci, che per rendere strutturale il calo dei prezzi della r.c.auto si deve ridurre il costo dei risarcimenti! Per dare più peso alla sua affermazione, indica che in Italia ci sono i risarcimenti più alti rispetto all’Europa. Anche qui si tratta di approfondire e valutare, per capire che i settori si comparano dentro i sistemi, e che l’Italia si pone ad un livello intermedio rispetto all’Europa. Né si può negare che la precarietà italiana nei servizi sociali è la più alta in Europa. Bastava che il presidente Minucci tenesse conto dell’attuale ricerca del Censis “Salvare il sociale”, per rendersi conto che le risorse dello Stato italiano per il sociale sono in “picchiata” e a “presidiare il fortino” sono rimaste le organizzazioni del terzo settore e le famiglie. A scanso di equivoci concludiamo sperando che l’affermazione di Salvatore Rossi, presidente dell’IVASS, di “contenere i costi…senza badare ad interessi di parte che contrastano con l’interesse pubblico”, non sia da riferire all’abbassamento dei risarcimenti, perché sarebbe un’indicazione incivile: non è la vittima che deve assicurare l’interesse pubblico, ammettendo che sia tale l’abbassamento delle tariffe, sono piuttosto le aziende che, avendo un forte attivo, si debbono adoperare per il sociale. C’è molta strada da fare per approfondire, studiare, valutare, al fine di deliberare rispettando le peculiarità dei problemi umani, ed assicurando solidarietà al più debole: la vittima.
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni Social
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