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DA BRESCIA OGGI

Chiuso il 2006 con un bilancio negativo, il responsabile dell’Associazione dei familiari delle vittime della strada lancia un appello

«Meno morti sulle strade? Si può»

Merli: «Su alcol e orari delle discoteche la Regione Lombardia imiti il Veneto» Perdono la vita soprattutto i giovani Tra sabato sera e domenica mattina il maggior numero di vittime: 41

di Mimmo Varone

Non erano pochi, sono diventati di più. I morti sulle strade bresciane tingono di nero il bilancio 2006. L’anno prima le vittime dell’interminabile strage si erano fermate a quota 148. Tra il primo gennaio e il 31 dicembre scorsi sono salite a 164. Nulla hanno potuto le mille iniziative per invitare alla prudenza messe in campo dal Broletto. E ora Roberto Merli, responsabile della sezione bresciana dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada (Aifvs) Onlus, chiede alla Regione Lombardia di seguire il vicino Veneto nella messa al bando degli alcolici nelle discoteche dall’una alle 6 del mattino.

Il provvedimento è contenuto in un Progetto di legge regionale (il 117/2006) licenziato all’unanimità dalla Terza commissione del Consiglio veneto. Si prevede pure che le stesse discoteche anticipino l’orario di apertura alle 22 e quello di chiusura alle 3.

Ma nonostante il voto unanime, la cosa non piace a tutti e ha scatenato diverse polemiche. Persino il «governatore» Galan ha avanzato forti riserve. E Merli ne è consapevole. «C’è chi è contrario, ma noi appoggiamo il Pdl come appoggeremo qualsiasi altra iniziativa che può contribuire a ridurre gli incidenti - dice -, i politici veneti con voto unanime hanno saputo dare un segnale di dissenso sullo stravolgimento degli orari e sullo sballo da alcol, e ora attendiamo da tutti i consiglieri fermezza nelle decisioni anche di fronte ad eventuali critiche pretestuose».

Insomma, «sarà battaglia», e Merli esprime l’auspicio «che anche la Regione Lombardia possa seguire l’esempio del Veneto, poiché chiunque si trovi nelle condizioni d’intervenire per contrastare la vergognosa strage stradale che si consuma ogni giorno sulle strade italiane ha il dovere morale e civile di farlo, altrimenti si rende complice delle conseguenze».

Nessun passo è ancora stato fatto nei confronti del Pirellone. Merli, tuttavia, precisa che l’Aifvs ha intenzione di inviare «a tutte le regioni italiane» la richiesta di imitare il Veneto, e si augura che «tutti abbiano il coraggio di andare contro corrente» per rafforzare l’iniziativa del Nord-est ed «esprimere finalmente in Italia un impegno unitario forte contro la strage stradale».

Tanto più che altre iniziative non sono servite a granchè. Nel corso del 2006 il Broletto ne ha avviate parecchie, e il risultato sono stati 16 morti in più. In primavera c’è stata una campagna di sensibilizzazione rivolta ai motociclisti, con affissioni di manifesti, messaggi sulla stampa locale e nazionale, newsletter agli abbonati di Bresciaonline e cartoline distribuite al Tartaglia nel corso di Orientando.

Nell’estate è arrivato lo spot radiofonico per sollecitare gli automobilisti a stare attenti ai motociclisti. Poi, la campagna per la riduzione della incidentalità «I don’t mix-guidatore designato», all’insegna dello slogan «chi non tocca alcol questa volta, entra gratis la prossima». Si invitava un giovane, in un gruppo di almeno tre coetanei, a candidarsi guidatore sobrio per il viaggio di ritorno dalla discoteca.

A ottobre-novembre è arrivato il corso di formazione per gli operatori di autoscuola allo scopo di ridurre gli incidenti tra gli extracomunitari, e nel mese scorso la convenzione tra Provincia, Usp e la stessa Aifvs per iniziative rivolte agli studenti delle superiori. Oltre alla distribuzione di opuscoli negli ospedali e nelle Asl ai post incidentati, e ai convegni itineranti negli istituti superiori sul tema «I graffiti dell’anima».

Nel lungo elenco di iniziative del Broletto ci sono pure proiezioni di spot e maxi affissioni durante i beachparty sul Lago, altri spot alle multisale King e Oz in gennaio, novembre e dicembre, il bus navetta serale «Gardaline» per collegare le principali discoteche, il calendario 2007 di Palcogiovani con le immagini della campagna motociclisti…

Al di là della valutazione che se ne può dare, resta il fatto che messaggi pubblicitari, formazione, convegni sono serviti a poco. E anche per questo Merli ribadisce che «tutte le strade possibili devono essere percorse», compresa quella della sospensione di vendita e somministrazione di alcolici nelle discoteche.

D’altronde, gli stessi numeri dicono ciò che tutti sanno, e cioè che le stragi si intensificano proprio nelle notti dei fine settimana. Nel 2006 appena passato ci sono stati 11 morti di lunedì, tra i 20 e i 23 negli altri giorni feriali, 26 di venerdì e ben 41 di sabato. Tutti per incidenti che avvengono a tutte le ore, ma soprattutto nella fascia dalle 23 alle 6 del mattino, che ha il primato di 43 vittime. Quaranta giovani hanno perso la vita pure dalle 6 alle 12, e altrettanti dalle 18 alle 23.

A pagare di più il tributo di sangue è l’età tra i 36 e i 60 anni con 56 morti. Segue la fascia 25-35 con 46, mentre sono stati 31 gli ultra 61enni, 25 i giovani dai 16 ai 24 anni e 3 i più piccoli della fascia 0-15. Tutto lascia pensare che molte delle vittime siano da attribuire al sabato sera, anche i mezzi di trasporto coinvolti. Ben 89 erano alla guida di automobili, 42 di moto e scooter, e 26 erano semplici passeggeri.


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