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Articolo stampa IL TEMPO - da Redazione AIFVS il 28/07/2007 * 10:47

L’Associazione dei familiari vittime della strada chiede il pugno duro per fermare le stragi

di GRAZIA MARIA COLETTI AVREMO la scatola nera di serie ache in auto, come in aereo, e se dovessimo schiacciare troppo il piede sull’acceleratore ci penserà il pilota automatico a fermarci, mentre saranno multati i comuni e i funzionari che non riusciranno a dimezzare la strage stradale entro il 2010. Ma, soprattutto, non la passeranno più liscia i criminali che uccidono quando guidano ubriachi o imbottiti di droga, perché gli sarà contestato l’omicidio volontario, e non potranno più cavarsela con niente, come succede oggi. Se i nostri politici accoglieranno la ricetta dell’Associazione italiana familiari vittime della strada (Aifvs) per fermare la mattanza - seimila morti l’anno solo per abuso di alcol - non dovremo più roderci il fegato quando leggiamo o sentiamo dalla tv che l’ennesimo pirata della strada ha riavuto la patente in un battibaleno e ha fatto piangere ancora. Perché, se diventerà legge il decalogo dell’Aifvs, in piazza ieri a Roma davanti a Palazzo Chigi per ricordare che il numero delle vittime deve essere dimezzato entro il 2010, sarà contestato l’omicidio volontario a chi guida alterato dall’alcol o dagli stupefacenti, in caso di incidente. Ed è solo una tra le tante richieste. DI PIÙ — C’era anche la redazione Rai del Cciss Viaggiare Informati a manifestare alla vigilia di un week-end che vedrà in giro 10 milioni di vetture. Anche per questo l’Aifvs, con l’esodo estivo alle porte, ha chiesto che il ministro dell'Interno, Giuliano Amato «dia disposizione ai Prefetti di impiegare subito le forze dell'ordine in modo prioritario nel controllo sulle strade, e di assicurarsi che tutte le Prefetture abbiano istituito strutture territoriali permanenti di coordinamento contro la strage stradale». L’elenco delle richieste è lungo: modifica del codice delle assicurazioni secondo il ddl n. 1853; corsia preferenziale per velocizzare i processi di lesioni gravi ed omicidio stradali, assicurare giustizia ai superstiti, punire i colpevoli, istituendo un'apposita commissione di vigilanza per le sanzioni disciplinari; rigettare richieste di patteggiamento con pene finali non espiabili; individuare nelle cause della strage anche le corresponsabilità sociali delle istituzioni e delle aziende non sempre adeguate all'articolo 41 della Costituzione; rivedere il sistema di decurtazione dei punti della patente, sostituendo al recupero la loro perdita definitiva. LIMITI PIÙ BASSI — Sulle stragi è intervenuto l’Istituto superiore. Occorre diminuire il tasso alcolemico consentito per chi guida, è una delle ricette suggerite da Emanuele Scafato, direttore del centro Oms per la promozione della salute, durante il convegno su «Giovani alcol e morti sulle strade», ieri a Roma. Fra gli altri provvedimenti suggeriti anche il divieto di vendita esteso fino a 18 anni, più controlli sulle strade e il coinvolgimento dei medici di famiglia nell'individuazione dei problemi legati all'alcol. Le cifre fornite dall'Iss sugli incidenti stradali parlano di 6mila morti all'anno, con 15mila invalidi gravi, 120mila ricoverati e un milione e mezzo di visite al pronto soccorso. In soldoni, 33 miliardi di euro la spesa sanitaria per le cure. LA STRAGE DI BIMBI — Ci sono anche i numeri neri dell’Asaps (l’Associazione sostenitori della Polstrada): troppi bimbi uccisi sui motorini. Nel triennio 2003-2005 ne sono morti 18 tra zero e 13 anni morti e 1.689 quelli feriti mentre erano trasportati su ciclomotori e moto. VADEMECUM — Un vademecum per sensibilizzare i giovani, da settembre in tutte le scuole superiori della Capitale e della Provincia. Il progetto è nato da un'idea della Consulta Provinciale per la Sicurezza Stradale, costituita dal Presidente della Provincia, Enrico Gasbarra e presieduta da Marcello Aranci, in collaborazione con Prefettura, Polizia Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Provinciale, Polizia Municipale di Roma, Associazione Vittime della strada, Fisico, Ares 118 e Aci. g.coletti@iltempo.it


venerdì 27 luglio 2007

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