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Comunicato stampa 14/08/2007 - da AIFVS onlus il 15/08/2007 * 20:47 Scarcerazioni facili Aifvs: su 5.000 casi monitorati per omicidio stradale mai pene severe L’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada su 5.000 processi penali monitorati per omicidio colposo, ha riscontrato che i giudici applicano pene sempre vicine al minimo, e ciò fanno nonostante la legge preveda anche un limite massimo, proprio per permettere alla discrezionalità dei giudici di adeguare la pena alla gravità della colpa. L’Aifvs ritiene che tale scelta dei giudici dia una visione distorta delle possibilità offerte dalla legge, e si appella al Ministro della Giustizia affinchè richiami i giudici ad applicare seriamente la legge esistente (art. 589 c.p.) che prevede pene fino a cinque anni per morte di una persona e fino a 12 anni per morte di una persona e ferimento di altre o per morte di più persone. Su 5.000 processi monitorati dall’Aifvs il massimo di pena irrogato è stato di 2 anni e 8 mesi di reclusione, con carcerazione effettiva e rigetto dell’istanza di affidamento ai servizi sociali, da parte del Tribunale di Lanciano e del Tribunale di Sorveglianza di L’Aquila per la strage di Guarenna del 12 maggio 2002, con morte di due persone e gravissima invalidità permanente di un superstite. L’indagine rileva l’eccesso di garantismo per i criminali stradali e la sottovalutazione del reato. È necessario dare il giusto peso al reato, superare la tendenza a discriminare le vittime a favore del colpevole, essere effettivamente a servizio della legge e non utilizzarla in maniera riduttiva, recuperare significato alla discrezionalità affidata dalla legge ai giudici ed oggi recepita dal popolo come arbitrio. Senza una giustizia effettiva e non di latta, come etichettata da Giuliano Vassalli, nessuna riforma sarà capace di tutelare lo Stato e i cittadini. dott.ssa Giuseppa Cassaniti Mastrojeni Social
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