Vittime della strada non è vero che a ucciderli sia bastato “un attimo di distrazione”:  no, ci son voluti anni di colpevole indifferenza   A.I.F.V.S. onlus

         
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Contromano sull’autostrada. E senza patente
 
Il governatore Burlando: «Ho sbagliato e pagherò, ma non ho chiesto favori»
 
 
 
Ha mostrato la tessera di parlamentare, niente multa. La Polstrada: è la normale procedura, nessuna eccezione
 
MONICA VIVIANI da la provincia pavese


 Claudio Burlando, ex ministro dei Trasporti e attuale presidente della Regione Liguria, e Franco Giordano, segretario di Rifondazione Comunista. Il primo percorre una rampa d’accesso dell’A10 contromano rischiando un incidente e, dopo aver mostrato il tesserino da parlamentare ai poliziotti, se ne va senza multa. Il secondo insieme alla sua scorta sorpassa, con lampeggiante acceso e in corsia di emergenza la coda in autostrada. Due notizie pubblicate ieri da «Repubblica» e «L’Espresso».
 Burlando. «Ho fatto un errore e ho chiesto subito che mi venissero date le sanzioni previste. Non ho mostrato il tesserino da parlamentare per evitare sanzioni ma perchè gli agenti avevano bisogno di un documento di riconoscimento e io avevo dimenticato a casa patente e carta d’identità». Così il presidente della Regione Liguria (già ministro dei Trasporti, sindaco di Genova e fino al 2005 parlamentare diessino) Claudio Burlando, ha spiegato ieri, in una conferenza stampa subito convocata, cosa è accaduto domenica scorsa allo svincolo della A10 Genova-Aeroporto.
 Il governatore aveva sbagliato strada ritrovandosi suo malgrado davanti all’ingresso austradale. A quel punto, non potendo fare inversione a causa delle catene e del guard rail di cemento che dividono le carreggiate, secondo il quotidiano Repubblica «è partito in contromano» e «ha percorso più di un chilometro». Burlando ha invece sostenuto di aver «fatto pochi metri» e poi «mi sono trovato di fronte un’auto. Per fortuna abbiamo frenato in tempo e non ci siamo toccati. Sono sceso e ho chiesto scusa».
 Alle 12.15 una pattuglia della polizia stradale si è comunque precipitata al casello chiamata da un automobilista. All’arrivo degli agenti, l’ex ministro ha ammesso l’accaduto e ha mostrato loro il tesserino da Parlamentare, ormai scaduto. «La pattuglia non avendo accertato l’infrazione - sarebbe stato scritto nel rapporto - si asteneva dal contestare alcun tipo di sanzione». «Mi hanno lasciato andare - ha aggiunto ieri Burlando che ora rischia il ritiro della patente per due anni - dicendo che il verbale mi sarebbe arrivato a casa». E a quel punto ognuno ha ripreso la sua strada.
 «Abbiamo seguito la normale procedura» hanno poi spiegato dalla Polstrada. Il questore di Genova, Salvatore Presenti, ha anche chiarito che «è stato lo stesso presidente a chiamarmi per descrivermi quanto avvenuto e a chiedere che fosse applicata la legge col massimo rigore». Secondo quanto spiegato dal questore, all’arrivo della pattuglia, il veicolo si trovava sulla corsia regolare, per questo motivo, e non per il tesserino da parlamentare, non sarebbe stato fatto subito il verbale. Anche per il prefetto Giuseppe Romano «la polizia ha agito in modo corretto perchè in un caso come questo, sono previsti dieci giorni di tempo per redigere il verbale e mandarlo in prefettura. Quando arriverà, sarà trattato senza sconti e accanimenti».
 Spiegazioni che però non sono servite a placare le polemiche. L’ex presidente della Regione, Sandro Biasotti, ha chiesto a nome dell’opposizione di centro-destra le «immediate dimissioni» per un comportamento «vergognoso». Sandro Bondi, coordinatore nazionale di Forza italia, lo ha definito un «pessimo esempio di concezione privilegiata del potere e di scarso senso delle istituzioni». E mentre il blog del presidente veniva preso d’assalto da centinaia di messaggi di protesta, in Parlamento Silvana Mura (Idv) e Giampiero Catone (Democrazia cristiana per le Autonomie) annunciavano due interrogazioni sulla vicenda.
 Giordano. L’episodio che riguarda il segretario di Rifondazione Franco Giordano, riportato su «L’Espresso», risale a venerdì 7 settembre. Diretto a Bologna per un dibattito alla Festa dell’Unità, all’area di servizio «Reggello» sull’Autostrada del Sole lo hanno visto arrivare su una Lancia con lampeggiante blu e paletta rossa scortata da due Alfa con poliziotti in borghese. Dopo una breve sosta, il corteo «è ripartito - scrive il settimanale - a tutto lampeggiante sorpassando sulla corsia di emergenza».


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