Vittime della strada non è vero che a ucciderli sia bastato “un attimo di distrazione”:  no, ci son voluti anni di colpevole indifferenza   A.I.F.V.S. onlus

         
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COMUNICATO STAMPA

 
Sicurezza stradale: a piedi da Perugina, oggi a Roma da Prodi, Bertolaso, card.Martini, Landolfi
 
Il signor Franco Ciacci oggi arriva a davanti Palazzo Chigi, dopo aver percorso 250 km a piedi, proprio in occasione del Consiglio dei Ministri che affrontera’ anche il tema della sicurezza stradale.
Franco Ciacci, iscritto all’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, è partito domenica scorsa da Mercatale (Arezzo), proprio dove nel maggio del 2005 morì suo figlio in un incidente. A piedi ed esponendo su un carrellino un cartello su cui e’ scritto “Da Perugia a Roma 250 km a piedi per protesta: 7.000 morti, 300.000 feriti e 20.000 disabili gravi ogni anno sulle nostre strade. Una strage dimenticata”, dopo aver raggiunto Perugia, Spoleto, Terni, Narni ha proseguito la sua marcia verso Roma.
Tra qualche ora raggiungerà l’ingresso di Palazzo Chigi dove, ad attenderlo, ci sarà una delegazione dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, guidata dalla presidente Giuseppa Cassaniti Mastrojeni.
Quest’ultima e il signor Ciacci  saranno ricevuti:
- in Vaticano da Sua Eccellenza Agostino Marchetto, per il Pontificio Consiglio dei Migranti, da sempre in primo piano per combattere la strage stradale. Il Pontificio Consiglio dei Migranti ha realizzato anche un decalogo per l’automobilista;
- dal Presidente della Commissione di Vigilanza Rai on. Mario Landolfi;
- dal vice capo dipartimento della Protezione Civile Ing Fabrizio Colcerasa e dal Direttore Generale della Direzione Ufficio Valutazione Prevenzione e Mitigazione dei Rischi Antropici dr.ssa Marta Di Gennaro.
  Si spera, inoltre, che anche il Presidente del Consiglio Romano Prodi, impegnato questo pomeriggio in un Consiglio dei Ministri che trattera’ anche di sicurezza stradale, riesca a riceverli.
 
L’Aifvs e Franco Ciacci vuogliono dare uno scossone all’opinione pubblica, al Governo ed ai parlamentari che fanno fatica a prestare seria attenzione alla più drammatica emergenza nazionale del nostro Paese: 7.000 morti, 300.000 feriti e 20.000 disabili gravi ogni anno devono essere considerati una vera catastrofe nazionale. Più drammatica di un alluvione, di un terremoto, della guerra in Iraq o in Afganistan.
 
Questa marcia della speranza vuole sensibilizzare la Presidenza del Consiglio affinche’ si impegni ad affrontare l’emergenza con un progetto d’intervento che, stanziando tutte le risorse necessarie, garantisse agli italiani la salvaguardia del valore supremo ed assoluto della vita.
 
La strada uccide indistintamente e democraticamente tutti coloro che hanno l’ardire di varcare la porta di casa: ricchi e poveri, delinquenti e onesti, vecchi e bambini, spericolati e prudenti.
 
 
Ufficio stampa Aifvs
 

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