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Frontale tra bus e tram - da mark59 il 16/02/2008 * 08:45


E' ora di dire basta,a certi incidenti vorrei che questi automobilisti vengano processati per direttissima e sbattuti dentro a vita,per me certa gente è paragonabile a quelli che chiamiamo terroristi e come tali vanno giudicati!!!!
MILANO - Una sterzata improvvisa, un gran botto e poi l’inferno. Fumo, vetri infranti, chi può scappa dai finestrini rotti, chi rimane intrappolato fra i sedili urla, piange e chiede aiuto. Sono da poco passate le tre del pomeriggio e corso di Porta Vittoria, via centralissima di Milano su cui si affaccia il palazzo di giustizia, si trasforma in una scenario di devastazione. Una Porsche Cayenne con targa svizzera cerca di immettersi sulla corsia riservata ai mezzi pubblici, taglia la strada a un autobus che per evitare il suv sterza e centra in pieno il jumbo tram che procede sulla corsia opposta.
«Sembrava l’apocalisse», dice Luca, 32 anni, seduto sul marciapiede con la testa fra le mani. Lui era sul tram numero 12, da cui è sceso sulle sue gambe e cavandosela con una botta alla fronte. Ma sul bus della linea 60 è stata una strage: Giuliana Grossi, 52 anni compiuti due giorni fa, sposata, era seduta dietro al posto di guida ed è morta sul colpo, schiacciata dal muso del tram che ha disintegrato le lamiere del pullman. Gravissima al Fatebenefratelli una donna filippina di 32 anni, che ha riportato un trauma facciale ed è stata intubata, a un’altra donna incastrata tra una sbarra e la macchinetta per timbrare i biglietti è stata amputata una gamba, una giovane turca di 27 anni è rimasta per ore in sala operatoria e i medici sperano di salvarla. Gravissimi anche i conducenti dei due mezzi pubblici: Domenico Ressa Jolmann, 26 anni, alla guida del bus, si è spezzato entrambe le gambe e ha riportato un trauma toracico. «Non poteva muoversi. Era disperato, piangeva: ”Tiratemi fuori da qui - gridava - non ce la faccio più”», racconta Andrea, giovane testimone che ha assistito all’incidente a dieci metri di distanza. Non ha fatto in tempo a dire nulla invece il guidatore del tram Marco Momentè, 32 anni: «Ha subito una frattura cranica con fuoriuscita del cervello ed è stato immediatamente operato», riferisce il medico del Policlinico Francesco Della Croce. I feriti sono 26, alcuni dei quali in terapia intensiva.
Solo una botta all’occhio sinistro invece per Marco Trabucchi, 38 anni, l’agente di commercio nato a Venezia ma residente a Friburgo al volante della Porsche. Risultato negativo al test del palloncino è stato interrogato per due ore dai pm Cecilia Vassena e Roberta Brera, uscendo in serata da palazzo di giustizia con l’accusa di omicidio colposo cui potrebbero aggiungersi anche le lesioni colpose plurime. L’uomo ha cercato di difendersi, ripetendo ciò che - ancora sotto shock e seduto al posto di guida nei minuti successivi all’incidente - ha spiegato a chi gli si avvicinava: «All’improvviso mi sono trovato davanti due passanti, per evitarli sono stato costretto a sterzare». Ma uno dei testimoni oculari ribatte: «Non ho visto nessun pedone attraversare la strada». Chi ha assistito ricorda piuttosto la manovra azzardata del suv, che per immettersi nella corsia riservata ai mezzi pubblici sarebbe passato con il rosso proprio nel momento in cui arrivava il bus. Una telecamera collegata con vigili e forze dell’ordine sospesa sopra il luogo dell’incidente, in funzione giorno e notte, dovrebbe aver ripreso tutto e fornire così le prove inconfutabili sulle responsabilità del disastro. «Aspettiamo la ricostruzione del magistrato, di più al momento non posso dire. Solo che siamo vicini alle vittime e alle loro famiglie», dice il sindaco Letizia Moratti stringendosi nel cappotto davanti ai due mezzi distrutti.
di CLAUDIA GUASCO
Tratto da Il Messaggero

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