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News


18/03/2008
Comunicato

Ancora vite umane distrutte da chi guida ubriaco!
 
             Non vogliamo che i nostri comunicati assumano il significato di un rito.
Chiediamo ai media un fronte comune con i familiari delle vittime per fermare la strage.
 
Due ragazze irlandesi non possono più tornare a casa perché un giovane si è ubriacato, si è messo alla guida, le ha uccise, è scappato!
Un fatto che si è ripetuto già infinite volte sulle nostre strade, con vittime italiane o straniere, e richiama la responsabilità delle persone e delle istituzioni.
La nostra Associazione si è messa in contatto con l’Ambasciata Irlandese per dichiarare la propria disponibilità a dare un aiuto ai familiari nella tragica situazione del dopo incidente.
L’AIFVS ritiene che ormai siano maturi i tempi perché le istituzioni si decidano ad applicare con rigore le norme esistenti prima ancora di pensare a nuove norme, perché la strage è anche frutto di un modo superficiale di vivere i compiti di servizio.
Non lo diciamo solo per gli enti che gestiscono il territorio, ma anche per coloro che gestiscono il reato: la sottovalutazione del danno, della colpa e del comportamento del reo ad opera di professionisti della giustizia contribuisce a mantenere la strage, tanto che la stessa può chiamarsi STRAGE DI STATO.
Non possiamo accettare che i giudici applichino sempre la sospensione condizionale della pena, e né che questa nostra richiesta sia da molti di loro ancora considerata vendetta.
Deve esser chiaro che in Tribunale si chiede giustizia, e cioè la seria applicazione della legge per i diritti distrutti delle vittime. La vendetta non ha bisogno di richieste in Tribunale!
Non possiamo inoltre accettare che ci siano sanzioni per i cittadini che trasgrediscono e non ce ne siano per le istituzioni che con le loro inerzie ed omissioni mantengono le condizioni perché la strage si verifichi!
Chiediamo ai media e specie alla Tv, che ha la capacità di raggiungere larghe fasce di popolazione, di far fronte comune con l’AIFVS per costruire la cultura della sicurezza e del rispetto della vita umana: non interessarsi della strage stradale solo sull’onda della tensione emotiva, ma trattare in modo sistematico il problema per dare ampio spazio alle cause che la generano e la sostengono ed agli impegni da assumere per la sua soluzione.
La ritualità allorquando succede l’incidente non risolve il problema, trasformiamola piuttosto in un impegno sistematico per prevenirlo.
 
Giuseppa Cassaniti Mastrojeni
 Presidente AIFVS


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