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Stesura del "Terzo Rapporto sulla Sicurezza in Italia" 


Il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati, in collaborazione con il Censis,  proseguendo l’attività di promozione della cultura della sicurezza mirata alla riduzione della incidentalità presente nei vari aspetti della vita quotidiana, ha quest’anno posto l’attenzione sul tema della Incidentalità Stradale.

Martedì 22 novembre  u.s. una articolata e qualificata rappresentanza di Ministeri, Enti Pubblici,  Assicurazioni e Autostrade si è incontrata presso la sede romana del Consiglio Nazionale dei Periti Industriali per un primo incontro sul tema della incidentalità, a cui ha fatto da prologo la esposizione commentata  di dati, grafici e tendenze nazionali ed europee   ricavati dai rilevamenti dell’ISTAT.

 
Il conseguimento di tale nobile obiettivo, ha evidenziato il Presidente Berardino Cantalini,  passa attraverso l’approfondimento della conoscenza dei meccanismi che determinano l’incidentalità, individuando possibili direttrici di intervento ed i gestori che singolarmente o in sinergia possano attuarle.

 
Ha  rappresentato la nostra Associazione  l’ing. Luciano Fantini il quale ha inizialmente evidenziato  l’importanza che nella  fase di  progettazione delle strade e delle relative opere d’arte si tenga conto  non soltanto dell’aspetto della mobilità, ma anche dell’aspetto  della sicurezza, successivamente difficilmente recuperabile per gli elevati costi che comporta il ritorno su opere già eseguite, come dimostrato nel caso delle cadute dai viadotti autostradali per non aver previsto la costruzione di  un percorso pedonale affiancato alle carreggiate .

 
Tener conto della sicurezza già in fase di progettazione può non  comportare oneri aggiuntivi (ad esempio progettare l’imbocco di una galleria con un congruo tratto rettilineo invece che curvo come talvolta  viene fatto senza prevederne le conseguenze).
 
Nella gran parte dei casi  gli eventuali  oneri aggiuntivi per il miglioramento della sicurezza intrinseca  hanno un  impatto  limitato nella economia di un progetto, ad esempio prevedendo una specifica  area  di “smorzamento” tra l’asse stradale principale  ed i sui stacchi che  eviti pericolosi spigoli vivi ed ostacoli  in zone in cui possono verificarsi sbandate o uscite di strada.




Addirittura può essere ridotto  il costo dell’opera (ad esempio ricorrendo a “rotatorie di rallentamento” in sostituzione  di costosi cavalcavia ).

Il nostro rappresentante ha concluso l’intervento affermando che la professionalità da sola non è però sufficiente a conseguire risultati efficaci,  se non è vivificata  da un’etica  tesa al rispetto della persona, pertanto a  non volere che l’incidente si produca.

 
Tale spinta  è particolarmente importante in momenti come questi che sta attraversando il nostro Paese, in cui le minori disponibilità economiche a disposizione possono indurre le varie Amministrazioni ad accampare questa  giustificazione per  “gettare la spugna”, non rispondendo agli obiettivi della riduzione della incidentalità che la Comunità europea ha chiesto a tutti gli stati membri.



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