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OMICIDIO GIUSEPPE DI PAOLA

Travolse commerciante: condannato
Patteggia giovane di Capaccio
responsabile dell’incidente

      SALERNO . Un anno ed otto mesi col patteggiamento: la pena inflitta al 23enne di Capaccio Angelo D. S., accusato di omicidio colposo per aver provocato la morte in un incidente stradale avvenuto nel giugno di un anno fa del 63enne di Serramezzana Giuseppe Di Paola. Ieri davanti al gup Vito Di Nicola l'udienza preliminare nel corso della quale si sono costituiti parte civile i familiari del commerciante e l'Associazione vittime della strada. Il legale dell'imputato, l'avvocato Carmine Giovine, col consenso del pm Cristina Giusti, ha ottenuto dal gup il patteggiamento della pena, con la condanna del 23enne ad un anno ed otto mesi e la sospensione della patente per due anni, oltre al risarcimento dei danni nei confronti delle parti civili costituite. Il gup ha inoltre trasmesso gli atti alla Procura per verificare la sussistenza o meno della contestazione dell’omissione di soccorso.

        L'incidente in cui perse la vita il 63enne di Serramezzana avvenne a Campolongo, in Litoranea. Di Paola viaggiava a bordo del suo furgone Toyota in direzione di Salerno per raggiungere il locale mercato all'ingrosso del pesce dove avrebbe acquistato il prodotto che poi rivendeva a Serramezzana e nei paesi del circondario.     In direzione opposta, invece, viaggiava il fuoristrada Tuareg guidato da Angelo D. S. di Capaccio, figlio di un noto professionista del luogo. L’incidente avvenne alle 3,15 della notte tra giovedì e venerdì 22 giugno del 2007. Di Paola morì sul colpo, mentre il giovane conducente dell’altra auto riportò ferite giudicate guaribili in 15 giorni.

        Nel corso delle indagini gli inquirenti ricostruirono l'esatta dinamica dell'incidente, attribuendo al guidatore dell'auto la responsabilità del sinistro.      In particolare, secondo la tesi accusatoria, il giovane alla guida aveva superato la velocità di 120 km/h, in un tratto di strada dove il limite era fissato a 50. E proprio l'elevata velocità, secondo il pm, determinò l'invasione della corsia opposta dove intanto procedeva il furgone guidato dal 63enne. Al termine delle indagini il pm aveva chiesto il rinvio a giudizio del giovane. Ieri mattina l'udienza preliminare con la costituzione di parte civile oltre che dei familiari del 63enne di Serramezzana anche il legale dell'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada. Udienza che si è conclusa col patteggiamento dell’imputato, con la relativa condanna ad un anno ed otto mesi, col beneficio della sospensione della pena; il gup ha sospeso per due anni all’imputato l’utilizzo della patente di guida.

 

la novita’
Vittime stradali
Debutto in aula 

        SALERNO . Per la prima volta, nel procedimpento concluso ieri mattina, un giudice salernitano ha accolto la costituzione di parte civile dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada, già riconosciuta e legittimata in una cinquantina di processi tutta Italia. E’ anche per l’intervento dell’associazione che il procedimento giudiziario a carico del 23enne Pietro D.S. andrà a avanti per verificare se, oltre all’omicidio colposo, vi sia stata omissione di soccorso. Al giudice sono state sottoposte le indagini difensive del legale dell’associazione, l’avvocato Gianmarco Cesari, che  ha eseguito rilievi e raccolto testimonianze e che ha sottolineato l’allontanamento del giovane dal luogo dell’incidente. «Siamo soddisfatti della sentenza - commenta l’avvocato Cesari - Nonostante il pm non avesse considerato le circostanze aggravanti che ponevamo, il giudice ha deciso di acquisire le indagini difensive e far partire un nuovo procedimento per omissione di soccorso».

        Per la delegazione salernitana dell’associazione, quella di ieri è una giornata storica: «Sia perché viene accolta la nostra costituzione, nonostante le eccezioni della difesa, sia perché vediamo tenute in conto le nostre indagini. Abbiamo fatto notare che il giovane è andato via e che solo un’ora più tardi si è recato in ospedale, dove non gli sono state fatte le analisi».


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